Interessante la mostra del Pesce d'acqua dolce che ha coinvolto alcune scuole della provincia
di Aurora Mascagni
SIENA Due giornate all’insegna della natura e della scoperta dei tesori di Siena hanno festeggiato la Giornata Mondiale dell’Acqua 2012 (Water and Food Security), del 22 Marzo.
La scorsa settimana infatti, la valle verde di Via delle Sperandie ha ospitato la Mostra del pesce d’acqua dolce, un’iniziativa promossa dalla Provincia di Siena con le associazioni di pesca Libera Pesca e FIPSAS. L’iniziativa, che viene riproposta ormai da alcuni anni, ha coinvolto alcune scuole della provincia, nello specifico 11 scuole elementari e medie ed una scuola dell’infanzia, con un totale di 480 bambini e 50 insegnanti. I ragazzi partecipanti si sono avvicinati alla conoscenza della fauna ittica durante le giornate di Giovedì 22 e Venerdì 23 Marzo. A coordinare l’evento gli esperti naturalisti di “Species a.t.p.”, associazione volta a preservare il patrimonio faunistico-ambientale e la biodiversità che collabora con la Provincia e con altri enti. L’associazione, nata nel 2010, fornisce servizi e consulenze nel settore ambientale e organizza una serie di attività di comunicazione ed educazione ambientale nell’ambito della promozione della conoscenza e dell’uso corretto delle risorse naturali.
Come nelle precedenti edizioni, la Mostra del pesce ha previsto per gli intervenuti anche la visita alla Fonte delle Monache e alla cappella del convento delle monache di Sant’Agnese, suggestive testimonianze della ‘storia dell’acqua’ di Siena. Le visite al complesso delle fonti sono state gestite dai volontari dell’associazione culturale “La Diana”, gruppo che dal 1994 da si occupa della valorizzazione del patrimonio storico senese legato all’acqua, in particolare fonti e bottini.
All’interno della fonte, costruzione trecentesca scavata nell’arenaria per approvvigionare l’antico convento delle suore di clausura chiamate“Sperandie”, il gruppo “Species” aveva allestito una serie di acquari per poter illustrare agli studenti le varie specie ittiche, in maggioranza autoctone. Tra i pesci esposti vi erano carpe, anguille e lucci, provenienti dal torrente Astrone e dal Lago di Chiusi, conosciuto anche per l’allevamento destinato alla riproduzione del luccio e del persico reale. All’esterno della fonte era stata posizionata anche una vasca “tattile”, per permettere ai ragazzi intervenuti di toccare alcuni pesci e rendersi conto delle loro diverse forme.
Nel corso delle due giornate si è parlato quindi di acqua per quanto riguarda due diversi aspetti: il primo, quello della scoperta della fauna ittica del nostro territorio, attraverso la sensibilizzazione dei più giovani alla conoscenza delle varie specie e del loro habitat; la collocazione dell’iniziativa nella valle verde della “Fonte delle monache” inoltre, costituisce ogni anno un’occasione per far ammirare ai più giovani una parte del patrimonio architettonico meno conosciuto di Siena, quello appunto della fonte riportata alla luce qualche anno fa dai volontari de “La Diana”, e un modo per parlare dell’utilizzo delle risorse idriche nel passato della nostra città.