La legge favorisce una riorganizzazione centralistica e burocratica degli Atenei e la sostanziale riduzione dell'autonomia universitaria
Riceviamo e pubblichiamo dalla FLC-CGIL
SIENA. L’entrata in vigore della Riforma Gelmini è prevista per il prossimo 29 gennaio ed entro il 29 gennaio 2012 dovranno essere predisposti tutti i decreti attuativi previsti dalla legge.
Gli atenei avranno quindi, a partire da questa data, 6 mesi di tempo (fino al 29 luglio 2011) per riscrivere gli statuti, con una ulteriore tolleranza di 3 mesi, sulla base di quanto definito dalla Legge al titolo I.
La FLC-CGIL fin da subito ha cercato di contrastare l’iter di approvazione del disegno di legge e le politiche del governo che, già attraverso la legge 133 e le disposizioni finanziarie successive (i provvedimenti connessi all’organizzazione didattica – in particolare il D.M. 22 settembre 2010 n.17 -, la legge Brunetta e gli interventi di sistematica riduzione del diritto allo studio) hanno gravemente minato l’autonomia, la qualità e la dimensione pubblica del sistema universitario
italiano, nonostante i proclami meritocratici del Ministero.
Si deve intervenire innanzitutto nel processo di ridefinizione della “governance” degli Atenei a garanzia e difesa della loro dimensione pubblica, della libertà di ricerca e insegnamento, degli spazi di democrazia ed autogoverno dell’istruzione.
La legge, infatti, favorisce una riorganizzazione centralistica e burocratica degli Atenei e la sostanziale riduzione dell’autonomia universitaria. Impressionante è il rischio di derive privatistiche dei consigli di amministrazione e della gestione dei bilanci, fino alla cancellazione degli organi di autogoverno e l’azzeramento degli organi rappresentativi.
Come FLC-CGIL siamo fin da subito impegnati nella richiesta di un percorso democratico per la definizione delle commissioni che dovranno elaborare i nuovi statuti e determinati ad offrire un contributo positivo per la riorganizzaizone del sistema universitario.
Riteniamo pertanto importante avviare da subito un confronto allargato agli organi di governo e a tutte le organizzazioni sindacali, al fianco di tutti coloro che, ricercatori, studenti, precari, docenti, personale contrattualizzato, semplici cittadini, hanno a cuore le sorti del sistema pubblico universitario.
Affinchè si possano evitare decisioni unilaterali che comprometterebbero ulteriormente i valori democratici attualmente presenti nell’Ateneo e già seriamente indeboliti da una riforma burocratica ed autoritaria e dagli effetti nefasti della crisi economico-finanziaria.
La FLC-CGIL di Siena
Di seguito la lettera che il segretario generale del sindacato ha inviato al rettore dell’Università
Magnifico Rettore,
con l’approvazione della Legge Gelmini prende avvio la difficile fase di ridisegno degli statuti degli Atenei in un contesto di crescente riduzione dei finanziamenti. La ripartizione del FFO, con oltre un anno di ritardo, ha evidenziato la perdita di risorse per l’intero sistema universitario di un ulteriore 4%. Restano, peraltro, confermati i tagli previsti per il prossimo triennio dalla Legge 221/2010.
La FLC CGIL, fin da subito, ha contrastato l’insieme dei provvedimenti che il governo ha adottato per minare l’autonomia, la qualità e la dimensione pubblica del sistema universitario italiano.
Tuttavia, la definizione dei nuovi statuti rappresenta un passaggio delicato e importante, che deve essere inteso come un effettivo momento fondativo, capace di ravvivare gli strumenti di autogoverno della comunità universitaria e consolidarne il carattere democratico. E’ proprio questa, a nostro parere, la sfida che ci consegna il drammatico contesto nel quale gli Atenei sono costretti a rivedere i propri statuti: fare di questo passaggio, a dispetto dello spirito della Legge, una opportunità di rinnovamento, di qualificazione e di riforma democratica del sistema. I movimenti di questi mesi, animati in particolare dagli studenti e dai ricercatori ma in grado di coinvolgere tutte le componenti dell’università, hanno promosso ipotesi alternative di riforma fondate su una dimensione democratica partecipativa e pubblica degli Atenei.
A quello straordinario patrimonio di idee, di proposte e di istanze di autogoverno si dovrà dare piena cittadinanza.
Per questa ragione noi auspichiamo che il processo di definizione dei nuovi statuti si sviluppi con trasparenza, con forme appropriate di partecipazione e che, pertanto, le modifiche agli statuti siano l’espressione della convinta adesione della maggioranza delle diverse componenti ad un progetto “culturale“ che caratterizzi le università nella loro piena e più vera autonomia.
Fin dalla composizione delle commissioni “statuto”, alle quali verrà demandato l’onere di definire i molteplici regolamenti di Ateneo previsti dalla Legge, crediamo sia indispensabile dare uno spazio adeguato a tutte le componenti universitarie, così da renderle egualmente partecipi. In questo modo potranno dare il loro contributo, oltre ai docenti, i ricercatori strutturati e precari, gli studenti che in questi mesi hanno condotto una importante lotta a difesa dell’Università pubblica, il personale contrattualizzato che regge in maniera decisiva le molteplici attività degli Atenei. Per questa ragione la composizione delle commissioni dovrebbe avere modalità elettiva.
Coerentemente siamo anche convinti che nei futuri organi di autogoverno degli Atenei debbano esserci rappresentanze per tutte queste figure il cui contributo, oggi come domani, deve essere pienamente riconosciuto.
La FLC CGIL è determinata ad offrire un contributo positivo nello sforzo di riorganizzazione del sistema universitario italiano, svilito e messo sotto scacco da politiche scellerate. Con altrettanta decisione proseguirà, con ancora maggiore forza nel paese e negli Atenei, il contrasto ai provvedimenti del governo e alle logiche che esso vorrebbe imporre, impegnandosi a tutela e garanzia della dimensione pubblica del sistema universitario, al fianco di tutti coloro che, ricercatori, studenti, precari, docenti, personale contrattualizzato, semplici cittadini, ne hanno a cuore le sorti.
Riteniamo pertanto importante avviare subito il confronto sulle nostre richieste affinché si possano evitare decisioni unilaterali che finirebbero per mortificare ulteriormente il profilo democratico degli Atenei seriamente compromesso da una riforma burocratica e autoritaria.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo






