TRAIN: increscioso episodio a Poggibonsi

Di giorgio mancini
POGGIBONSI – Increscioso episodio su un pullman del Train sul quale i genitori di alcuni studenti minorenni, vogliono spiegazioni e chiarimenti, e non sono neppure esclusi esposti ufficiali per conoscere la verità.
Il bus di linea di oggi, 26 ottobre, da Colle Val d’Elsa, come da orario ufficiale, alle ore 12,50 circa dalla pensilina di via Bilenchi (che i giovani studenti chiamano, abitudinariamente, Piazza Arnolfo), sempre pieno di ragazzi che giungono a piedi dalle scuole superiori di viale dei Mille, è partito regolarmente, per raggiungere il monoblocco ospedaliero di Campostaggia. Lì, come consuetudine, aveva la coincidenza con un altro bus. Gli autisti dei due mezzi pubblici si sono scambiati alla guida dei due pullman.
Quello che doveva continuare la corsa per Poggibonsi – San Gimignano, dopo varie fermate programmate, è giunto alla stazione ferroviaria di Poggibonsi e, a questo punto, si è verificato l’episodio discutibile.
L’autista, come hanno raccontato molti viaggiatori, prima di ripartire, essendo il bus, a suo dire, con troppe persone a bordo, ha detto ai presenti, in sovrannumero, di scendere. “Io non parto se qualcuno di voi non scende: se mi fermano mi ritirano la patente, e la patente è mia!”. E’ subito nato un battibecco con alcuni passeggeri, in particolar modo con una donna che ha contestato il fatto che lei aveva un regolare abbonamento e doveva raggiungere in orario il posto di lavoro. L’autista del Train, per tutta risposta, è addirittura sceso dal bus, lasciando il mezzo con sopra i viaggiatori.
Successivamente, alcuni turisti stranieri, pieni di buon senso, che avevano addirittura già sistemato nel bagagliaio le loro valigie, sono scesi pur dovendo attendere diverso tempo per la corsa successiva, ma per lasciare il posto ai ragazzi che tornavano da scuola e avevano necessità di raggiungere casa. Niente da fare, l’autista è stato ancora irremovibile: giù ancora ragazzi, se no non ripartiva. Qualche minorenne, con regolare abbonamento “Siena mobilità” forse molto più saggio dell’autista, generosamente, è sceso restando a piedi.
Il bus, quindi, con un pesante ritardo è ripartito, con i familiari in apprensione che aspettavano i figli e non li vedevano arrivare per un ritardo inconcepibile.
Questi i fatti di oggi, ma non sarebbe la prima volta che avvengono situazioni analoghe, specialmente di sabato, anche se l’autista potrebbe avere tutte le sue buone ragioni, ma forse qualcuno dovrà indagare.
Se il servizio va garantito, come hanno commentato alcuni pendolari, chi non lo sa gestire, deve far posto ad altri.