Il segretario toscano con una delegazione in visita a Santo Spirito

SIENA. “È ben lontano da essere un carcere modello, ma rispetto a molte altre realtà della Toscana è una struttura di detenzione senza dubbio più accettabile, grazie, in particolare, all’ottimo rapporto umano che sembra essersi instaurato tra i detenuti e il personale di guardia”. Con queste parole, Fabio Evangelisti, segretario Idv Toscana, ha commentato a caldo la visita effettuata questa mattina (3 dicembre) a capo di una delegazione Idv nella Casa Circondariale Santo Spirito di Siena, nell’ambito della campagna di sopralluoghi in numerose carceri della Toscana che Italia dei Valori ha lanciato il Primo Dicembre per far luce, in particolare, sui detenuti affetti da Aids.
“Per fortuna – ha spiegato Evangelisti al termine della visita – nella struttura senese non vi sono casi accertati di reclusi sieropositivi. Ciò nonostante, le criticità sono molte, sia per quanto riguarda i detenuti sia per il personale di sorveglianza. Come sempre, infatti, se il sovraffollamento è la piaga che maggiormente affligge la popolazione carceraria, di contro la carenza di organico è il principale problema con cui è costretto a fare i conti il personale di polizia penitenziaria”.
“Secondo i dati forniti dall’Amministrazione del Santo Spirito – ha aggiunto Evangelisti – i detenuti attualmente in custodia sono 85 (di cui 20 già passati in giudicato) a fronte di una capienza prevista di 65 persone. Inferiore, rispetto agli altri istituti toscani, il numero dei detenuti stranieri (40%) e tossicodipendenti (40%). Per quanto riguarda il personale, invece, dei 40 agenti previsti dal Ministero, ve ne sono in forza soltanto 21, oltre 9 del nucleo di traduzione. Secondo l’ultimo rapporto di Antigone, la Casa Circondariale di Siena si distingue per il basso numero di assenteismo del personale e per percentuali molto basse di autolesionismo tra i detenuti, e questo è senz’altro un indice di uno stato di salute accettabile della struttura”.
“Certo – ha concluso Evangelisti – carenze strutturali e situazioni emergenziali non mancano: penso alle docce, che sono soltanto tre, penso alle condizioni fatiscenti delle zone d’aria e alla totale assenza o quasi di spazi formativi e ricreativi, penso agli stanzoni dove sono ammassati fino a otto detenuti in condizioni al limite della tollerabilità fisica e della dignità umana. Le solite drammatiche incongruenze che affliggono le nostri carceri, insomma. Per questo tornerò a sollecitare il Ministro della Giustizia con un’interrogazione, la prossima settimana alla Camera, per sollecitare lo sblocco dei 55mila euro promessi all’Amministrazione che potrebbero garantire qualche intervento di ammodernamento, seppur insufficiente. Per fare un esempio: se la struttura non avesse ricevuto in dono circa 50 water, infatti, oggi avremmo dovuto raccontare di una situazione igienica insostenibile”.
Della delegazione faceva parte anche Antonio Giudilli, Capogruppo Idv in Provincia di Siena. “Ho letto sul giornale la denuncia di un detenuto sulle drammatiche condizioni del carcere – spiega Giudilli – e sono voluto venire a toccare con mano la situazione”.