Vogliono sciogliere quei pochi vincoli che tenevano la società legata ai Comuni delle tre province e vendere azioni ai privati, scrive la consigliera
SIENA. Al Consiglio Comunale di ieri (10 luglio), a notte fonda è andato in scena un altro dei giochini sulle spalle della città. La delibera riguardava l’autorizzazione ad Estra a quotarsi in Borsa, cioè di fatto aprire la proprietà, che adesso è interamente pubblica, ai privati che vorranno comprare le azioni.
Abbiamo però inopinatamente scoperto che formalmente il Comune di Siena non ha mai autorizzato INTESA (gestore del gas per l’area senese) a formare insieme alle società del gas di Arezzo e Prato, la nuova società Estra nel 2008. Il fatto non è da poco, tanto che per rimediare a questa evidente illegittimità, è stata confezionata ieri una delibera in cui il Consiglio ora in carica attesta la legittimità di tutti gli atti compiuti in questi anni per arrivare ad ESTRA. Una bella responsabilità per chi l’ha votata, perché dal 1999 ad oggi non esiste una delibera che attesta la cessione ad ESTRA di tutti gli impianti di distribuzione del gas costruiti e funzionanti dai tempi del vecchio Consorzio Gas Int.
Il Comune di Siena ha però nominato alcuni di questi amministratori essendo proprietaria al 28% di Intesa!
Nel corso degli anni questi stessi amministratori hanno gestito la società come fosse un affare privato: creato nuove società e un sistema di scatole cinesi per sottrarsi al controllo degli enti locali. Che dal canto loro (almeno per Siena) erano ben poco attenti a quello che succedeva: tanto i soldi per costruire la rete di distribuzione del gas erano stati messi dai cittadini!
Ora poi vogliono fare ancora peggio, sciogliere quei pochi vincoli che tenevano ESTRA legata ai Comuni delle tre province (che sono i suoi proprietari al 100%) e vendere azioni ai privati, con la prospettiva che la parte pubblica diventi minoritaria. Così sarebbero ancora più liberi di sottrarsi agli impegni di trasparenza come quelli della Carta di Pisa e ai limiti di stipendio per gli amministratori (la maggioranza del Consiglio ha respinto gli emendamenti proposti dalle opposizioni).
Ma tale manovra serve per far apparire ESTRA più forte di quello che non è, e partecipare – con la speranza di vincerla – alla gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas che si sta per bandire anche nel territorio della provincia di Siena. Perché a questa gara potrà partecipare qualsiasi azienda operante nel settore dell’energia e del gas, e ad ESTRA piace il libero mercato solo per agire senza vincoli del pubblico, ma non quando si entra in competizione con qualcuno che magari può far pagare meno il servizio.
Laura Vigni