Necessario concentrare le risorse sulle priorità condivise e

Tra le “ricette” messe sul tavolo per recuperare la competitività del territorio, i diversi attori hanno citato la necessità di non disperdere le risorse, ma concentrarle su grandi priorità condivise; di agganciare nuovi mercati, rilanciando le esportazioni e sostenendo l’internazionalizzazione delle imprese, in un’ottica di maggiore sistema e, tema attualissimo a poche ore dal Siena – Firenze Day, di potenziare un sistema infrastrutturale che, alle condizioni attuali, penalizza fortemente il territorio e le sue imprese. “Serve investire in innovazione – ha detto Burresi aggiungendo un tema caro alle imprese qual è la semplificazione burocratica – e serve che questo sia fatto in particolare dalle pubbliche amministrazioni per creare una burocrazia semplice, veloce e trasparente”. A fotografare lo stato dell’economia provinciale e regionale sono intervenuti Simona Capece, dell’Osservatorio economico della Provincia di Siena, e Stefano Casini Benvenuti, dell’Irpet. Dall’indagine dell’Osservatorio, in estrema sintesi, è emerso che, tra i settori, l’artigianato risulta fortemente compromesso, sia in termini demografici che di indicatori di redditività; che il nostro commercio con l’estero stenta a riposizionarsi sui livelli pre crisi e che il mercato del lavoro è ancora in sofferenza. Tuttavia, dall’indagine sono emersi segnali di stabilità di alcuni comparti che potrebbero essere precursori di una ripresa nel breve–medio periodo.
E’ partire da questi dati che hanno preso le mosse gli interventi, tra gli altri, del segretario della Cgil Siena, Claudio Guggiari; del direttore di Confindustria Siena, Piero Ricci; del presidente di Cna Siena, Paolo Parodi; dell’assessore all’urbanistica del Comune di Siena, Fabio Minuti; dei sindaci dei Comuni di Poggibonsi, Sinalunga, Sovicille e Castelnuovo Berardenga, Lucia Coccheri, Maurizio Botarelli, Alessandro Masi e Roberto Bozzi; di Gianni Bassani, dei Cobas, e del presidente di Federmanager Siena, Umberto Trezzi. Presenti, tra gli altri, anche la parlamentare Susanna Cenni e il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Gabriello Mancini.
Gli interventi dei gruppi in consiglio provinciale sono stati aperti da Giovanni Di Stasio, capogruppo Lega Nord, che ha sottolineato la mancanza di unità di intenti tra gli attori del territorio intervenuti nel corso della discussione. “Rispetto al titolo scelto per questo consiglio, ‘Insieme per lo sviluppo e il lavoro in Terra di Siena’ – ha detto Di Stasio – qui mi sembra che ognuno vada e faccia per conto suo, perché a nessuno interessa alcun tipo di collaborazione. I dati invece sono allarmanti: uno su tutti, la variazione del reddito medio di impresa, dove la nostra regione è al di sotto della media nazionale e la nostra provincia, con un -4,59%, è migliore soltanto a quella di Prato”.
Roberto Renai, capogruppo La Sinistra, ha sottolineato la necessità di una maggiore unità per affrontare un contesto economico che continua a rimanere complesso. “In molti degli interventi che ho sentito questa mattina – ha detto – ho notato una tendenza ad addossare gli altri errori e responsabilità, senza mai alcuna autocritica. Non si può sempre delegare, c’è bisogno di una presa in carico complessiva della crisi. La Provincia lo ha fatto, ha rivisto il suo programma alla luce delle difficoltà del territorio e ha provato ad affrontarle per ampiezza e drammaticità. Quello che dobbiamo chiederci è se, ad oggi, c’è una presa in carico complessiva della situazione da parte di tutto il sistema. O ci si muove insieme o da questa crisi non se ne esce”. Critico l’intervento di Antonio Falcone, capogruppo di Rifondazione-Comunisti Italiani, che si è focalizzato sul tema del trasporto pubblico locale, lamentando l’inefficienza e la mancanza di ascolto rispetto alle esigenze del territorio.
“La crisi economica – ha detto Donatella Santinelli, capogruppo Pdl – ci chiama ad un senso di responsabilità che la politica deve assumersi in pieno. Dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che ci troviamo in una fase storica nuova, segnata da una crisi globale che presenta caratteri di permanenza. Non si parla più di crisi congiunturale, ma strutturale, e per poter fronteggiare una situazione di questa rilevanza, le azioni e le scelte da adottare devono essere obbligatoriamente nette ed incisive: la politica, le amministrazioni, le banche, sono chiamate a lavorare per il bene comune”. Entrando nello specifico, Santinelli ha aggiunto che “è importante ed opportuno che abbia luogo una tempestiva verifica degli effetti prodotti dagli interventi effettuati da questa amministrazione provinciale, perché possano essere di ausilio e presi di riferimento per gli interventi futuri, al fine di una specifica razionalizzazione che porterà, senza ombra di dubbio, a garantirne una maggiore efficacia”.
Marco Nasorri, capogruppo del Partito Democratico, ha sottolineato la necessità di selezionare interventi e priorità su cui investire, “altrimenti non si coglie la ripresa”. “Dobbiamo puntare sulla capacità di innovazione e agganciare l’esportazione – ha detto Nasorri – con capacità innovativa di prodotto e di sistema. Se pensiamo di penetrare in nuovi mercati con ciò che producevamo fino ad oggi la battaglia è persa in partenza”. “In tema di battaglie – ha aggiunto – non dimentichiamo che quella infrastrutturale è vitale per le imprese e non può fermarsi alla sola Siena- Firenze, ma dovrà vederci ancora impegnati per dare risposte al territorio”.