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Consiglio Comunale a Siena: i temi dibattuti

Dal fondo per l'edilizia scolastica alle liste d'attesa per le visite specialistiche...

Consiglio comunale di Siena

SIENA.  Riportiamo di seguito alcuni degli argomenti trattati durante l’ultimo consiglio comunale di Siena.

I fondi per l’edilizia scolastica derivanti dal gettito Irpef delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani sono stati tema di dibattito consiliare con l’interrogazione presentata nella seduta odierna da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle).

Il consigliere ha fatto riferimento “all’emendamento del Movimento 5 Stelle alla legge di stabilità 2014, grazie al quale i contribuenti possono scegliere di destinare l’8 per mille del gettito Irpef anche a interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”, e ha ricordato come “gli edifici di istruzione primaria di competenza comunale – ha puntualizzato Pinassi – risultino prioritari per l’amministrazione da un punto di vista non solo istituzionale, ma anche etico e morale”. Richiamando, nello specifico, la situazione del territorio comunale, “dove insistono edifici scolastici che necessitano urgentemente delle tipologie di interventi richiamati dall’emendamento”, Pinassi ha chiesto all’amministrazione comunale “se abbia presentato formale richiesta di accesso a tali fondi e, in caso affermativo, in relazione a quali istituti”.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha ricordato come “purtroppo, già da quattro anni, i fondi raccolti con l’8 per mille vengono utilizzati per coprire varie esigenze di bilancio statale, mentre solo una piccola parte viene erogata tramite il bando menzionato. Ad esempio, nel 2013, sui 150 milioni di euro raccolti, ne sono stati assegnati solo 400mila per finanziare quattro progetti sugli oltre mille presentati. Anche per quest’anno la situazione sarà molto simile e saranno numerose le domande presentate – ha proseguito Mazzini – ma l’Amministrazione comunale ha comunque deciso di procedere con la progettazione della scuola dell’infanzia “Il Castagno”, ritenendola prioritaria, in particolare con interventi di ristrutturazione strutturale e riqualificazione energetica. Entro la scadenza definita dal bando, gli uffici hanno inviato una richiesta di contributo per 550mila euro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, pari al 100% del quadro economico del progetto. Appare comunque chiaro – ha concluso l’assessore – come le possibilità di ottenere il contributo siano scarse, in considerazione delle numerose domande presentate dai Comuni di tutto il territorio nazionale”.

Soddisfatto della risposta Pinassi, che ha ringraziato l’amministrazione, tramite l’assessore, “per aver proceduto con la richiesta di accesso ai fondi menzionati”. Il consigliere ha concluso con un invito generale alla cittadinanza “affinché si possa incrementare il gettito dell’8 per mille nei confronti dello Stato, allo scopo di favorire gli interventi strutturali del Governo per le finalità riconosciute dalla legge”.

Partendo dalle nomine avvenute lo scorso 11 agosto, Carolina Persi (PD) ha presentato un’interrogazione sulla Deputazione amministratrice di Fondazione MPS, sottoscritta anche dal collega di gruppo Massimiliano Bruttini.

Persi ha richiamato lo statuto di Fondazione MPS, per il quale “la Deputazione generale provvede alla nomina del Presidente e della Deputazione amministratrice, i cui membri passano da 6 a 4, scelti tra persone con comprovata e pluriennale esperienza in almeno uno dei seguenti ambiti: amministrazione, gestione e controllo del settore pubblico e privato; insegnamento universitario in materie giuridiche ed economico-finanziarie; libera professione forense, di consulenza aziendale o di dottore commercialista”. Dopo aver sottolineato come “il nuovo statuto contempli requisiti più stringenti ed elevati per garantire all’ente competenza, professionalità e autorevolezza”, Persi ha chiesto all’amministrazione comunale “se sia a conoscenza di eventuali incompatibilità, rispetto alle norme richiamate, nella scelta delle personalità nominate” e “di farsi garante e promotrice della verifica che il dettato statutario sia pienamente rispettato per garantire trasparenza e autorevolezza alla Fondazione MPS”.

Il sindaco Bruno Valentini ha riportato all’aula i contenuti di una nota del Direttore generale di Fondazione MPS, Enrico Granata: “La Deputazione generale, in sede di nomina dei componenti la Deputazione amministratrice – ha detto il sindaco – verifica il possesso dei requisiti di professionalità, competenza e autorevolezza dei vari candidati. La stessa Deputazione amministratrice, all’atto del proprio insediamento, accerta ancora, per tutti i suoi componenti, il possesso del requisito della professionalità unitamente a quello dell’onorabilità, cosi come previsti dalla legge e dallo statuto, oltre a verificare l’assenza di situazioni di incompatibilità”.

“Soddisfatta e rassicurata” dalla nota del direttore Granata Carolina Persi, la quale ha ringraziato il sindaco per aver inoltrato la richiesta a Palazzo Sansedoni.

Le problematiche di un fosso di acque reflue nella zona del Petriccio, già oggetto di dibattito consiliare nel quinquennio 2006/2011 e anche nella seduta dello scorso 10 luglio con l’interrogazione di Laura Vigni, sono tornate di attualità con un analogo documento firmato da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce).

“Nella risposta alla consigliera Vigni – ha detto Giordano – l’assessore Mazzini evidenziava come la causa del malfunzionamento fosse riferibile a occlusioni di natura occasionale della condotta di fognatura nera, originate dalla cattiva manutenzione dei tratti privati che confluiscono nella rete pubblica; ma non è stata fatta luce né sulle possibili soluzioni, né sulle relative responsabilità e competenze di intervento”. Con questa premessa, Giordano ha posto tre questioni all’amministrazione: “nel caso in cui sia confermata l’origine del problema, di indicare l’ente cui spetti imporre ai privati i necessari interventi manutentivi e quali siano le eventuali competenze comunali, evidenziando le iniziative e gli interventi in essere”; inoltre, di “rassicurare i residenti che tale situazione non comporti alcun pericolo per la salute e l’igiene pubblica”.

L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha ribadito quanto affermato nella seduta del 10 luglio in merito ai problemi strutturali del sistema realizzativo, risalente agli anni ‘60/’70, che, con il verificarsi di occlusioni, genera sversamenti di acque nere nelle condutture delle fogne bianche. “Quando si verificano tali eventi – ha detto l’assessore – l’ente accertatore dello sversamento è il Comune, che attiva il proprio Servizio idrico integrato (SII) al fine di verificarne le cause e risolvere il problema, o comunque attivare gli altri enti preposti”. Nello specifico, come ha ricordato l’assessore, “il Comune monitora i corsi di acqua di propria competenza, si attiva per intercettare le condotte di fognatura nera qualora si riscontrino problemi di sversamento, provvede a notificare ai privati le ordinanze e attiva gli altri enti preposti, come l’ASL, l’Arpat, o i Nas, qualora vengano riscontrati sversamenti inquinanti di dubbia provenienza non immediatamente identificabili. Quanto alle situazioni di potenziale pericolosità per la salute pubblica – ha proseguito Mazzini – l’autorità competente è l’ASL”. L’assessore ha colto l’occasione per fare una panoramica quanto più complessiva sulle criticità del sistema fognario anche in altre zone della città, come Cerchiaia, le Valli di Follonica e della Pania “per le quali le responsabilità sono diffuse, andando ben oltre le competenze comunali, e talvolta legate a difficoltà tecniche come l’individuazione delle sezioni fognarie sulle quali intervenire. Da questo punto di vista, il SII è in costante rapporto con l’Acquedotto del Fiora per condividere interventi strutturali sulle infrastutture di servizio della città e superare le situazioni potenzialmente dannose anche per l’ambiente. Per quanto cerchiamo di individuare specifiche soluzioni per ciascuna zona – ha concluso Mazzini – dobbiamo comunque tenere presente “la delicatezza” del nostro sistema fognario, ultimamente messo a repentaglio anche dalle sempre più frequenti e intense precipitazioni atmosferiche definite come “bombe d’acqua””.

“Pur apprezzando la riflessione più generale sul sistema fognario”, Giordano non si è ritenuto soddisfatto della risposta: “Nel caso specifico, è difficile capire i vari livelli di responsabilità dei soggetti preposti e a quali interventi siano stati richiamati i cittadini interessati dal problema”. Il consigliere ha poi evidenziato che non sono state fornite rassicurazioni sull’assenza di pericoli per la salute pubblica “perchè nella risposta – ha concluso Giordano – l’assessore ha detto semplicisticamente che la competenza è dell’Asl”.

La tempistica delle liste di attesa per esami sanitari e visite specialistiche ha costituito il tema dell’interrogazione di Stefania Bufalini (PD), la quale ha ricordato “la recente delibera di Giunta regionale che ha previsto l’abbattimento dei tempi di attesa, i quali, allo stato attuale, risultano ancora eccessivamente lunghi, provocando disagi ai cittadini che si vedono costretti a rivolgersi a strutture private e sostenere costi elevati”. Bufalini ha citato lo stesso assessore regionale alla Sanità, Luigi Marroni, secondo il quale “la gestione delle liste di attesa è una delle maggiori criticità in Toscana per la quale serve una risposta strutturale” e richiamato “il contributo regionale di 10 milioni di euro per il triennio 2014/16, attraverso il quale ogni azienda dovrà definire e rendere operativo un Piano straordinario per la riduzione delle liste da realizzarsi nel periodo settembre/dicembre 2014, sia per l’attività clinica sia per quella diagnostica strumentale, con la massima efficienza delle competenze e delle tecnologie disponibili”. La consigliera, nello specifico, ha inoltre riportato l’obiettivo dichiarato della Regione Toscana di “eliminare le criticità strutturali entro dicembre, riportando i tempi di attesa a 10 giorni per il codice breve e a 30 per le necessità differibili e prevedendo la costituzione di un tavolo di monitoraggio per verificare l’efficacia degli interventi e l’attivazione di un numero verde a disposizione dei cittadini”. Sulla base di tali premesse, Bufalini ha quindi chiesto all’amministrazione comunale “se e come intenda informarsi sul Piano operativo e le relative azioni messe in atto dall’Azienda sanitaria locale e dall’Azienda ospedaliera universitaria senese per ottemperare a quanto deliberato dalla Giunta regionale e, soprattutto, come intenda monitorare i risultati concreti dell’effettiva riduzione dei tempi di attesa per esami e visite specialistiche”.

L’assessore Ferretti, dopo aver riconosciuto la rilevanza dei temi dell’interrogazione, ha riportato alcuni dati forniti dalla USL 7 e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS). “Il Direttore generale uscente della USL – ha detto l’assessore – ha affermato che c’è stato un miglioramento significativo nell’ultimo periodo su alcune tipologie di esami rispetto al 2013. Ad esempio, sono stati dimezzati i tempi da 142 a 57 giorni d’attesa per una risonanza cranio-encefalica; da 81 a 37 giorni per una Tac al cranio; da 59 a 73 giorni per una risonanza ginocchio-spalla. Questo indipendentemente dalla delibera della Regione Toscana e dal relativo finanziamento regionale che ammonta a 227.574 euro. Con questo fondo la USL intende realizzare una serie di azioni a Campostaggia, Nottola e nei vari presidi ambulatoriali: un incremento di attività al sabato mattina, per cui si ottengono 72 sedute in più tra Nottola e Campostaggia e 36 al mese in più in Pian d’Ovile; l’assunzione di tre radiologi; l’incremento di convenzioni con la Casa di cura Rugani, con un aumento di 691 risonanze cranio-encefalo, colonna e spalla dal 1° maggio al 31 dicembre; conferme, appuntamenti e valutazione di idoneità a svolgere l’esame a partire dal mese di luglio, lavoro che comporta di recuperare mediamente 36 risonanze mensili”. L’assessore Ferretti ha inoltre letto la delibera che prevede un piano di riorganizzazione delle agende di prenotazione: “Allo scopo di dare organicità e maggiore trasparenza ai criteri di accesso ai servizi di Radiologia, dallo scorso 15 luglio è stata schematizzata l’intera attività in tre percorsi di ingresso: per interni, per Pronto Soccorso e per esterni, assegnando ad ogni profilo una percentuale di esame fissa, derivante dall’attività svolta nei primi sei mesi del 2014”. Infine, è stato reso obbligatorio costruire le agende di prenotazione con validità annuale ed offerta costante e fissa. “L’AOUS – ha aggiunto l’assessore – ha fatto un analogo lavoro di riorganizzazione grazie al finanziamento della Regione Toscana di 171.950 euro che ha consentito di aumentare di 450 unità aggiuntive le ecografie all’addome; per quanto riguarda la TAC all’encefalo e la TAC muscoloscheletrica, l’aumento della produzione avviene attraverso una riorganizzazione interna del servizio; le risonanze magnetiche all’encefalo sono aumentate di 500 unità e la risonanza muscoloscheletrica di 600; l’endoscopia digestiva e la colonscopia di 400; l’endoscopia digestiva e la esogastroduodenoscopia di 250; e, infine, l’ecodoppler cardiaca di 400 unità. Numeri che dovrebbero portare l’Azienda ospedaliera a mettersi in linea con gli indirizzi normativi e gli standard previsti a livello regionale. A metà novembre – ha proseguito Ferretti – quando la Dirigenza USL sarà tornata a pieno regime ci incontreremo per rifare il punto della situazione non solo sulle liste d’attesa, ma su tutta la riorganizzazione generale dei servizi e sull’integrazione. Si spera che, a quel punto, sia stata esperita anche la gara del CUP che sta creando notevoli problemi organizzativi”.

L’assessore Ferretti ha concluso con un invito alla sensibilizzazione della cittadinanza, in termini di formazione e informazione, affinché si ricorra agli esami specialistici solo quando in effettiva necessità e l’appello è stato condiviso dalla consigliera Bufalini: “Come al solito ringrazio l’assessore per la risposta dettagliata – ha detto Bufalini – ma dobbiamo comunque tenere in considerazione le difficoltà di molti cittadini che sono costretti a rivolgersi a strutture private per effettuare visite urgenti che non possono essere differite. La Regione Toscana sta compiendo un grande investimento e noi consiglieri dobbiamo monitorare che queste opportunità vengano effettivamente concretizzate”.

Le attività di informazione e comunicazione del Comune e delle associazioni cittadine operanti nel campo culturale e musicale sono state tema di un’interrogazione presentata da Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e sottoscritta anche dal collega di gruppo Eugenio Neri.

In particolare, il documento si è focalizzato sul percorso di candidatura di Siena a capitale europea della Cultura 2019 e sulla mozione consiliare approvata all’unanimità nella seduta del 18 settembre “a conferma di quanto sia importante il coinvolgimento e la presa di consapevolezza di tutta la città, così come riconosciuto anche dal direttore di candidatura Pierluigi Sacco il 16 settembre in sede di Commissione Cultura e Scuola. Proprio perché la partecipazione al progetto di Siena 2019 – ha continuato Giordano – non può prescindere da un giusto riconoscimento e da una opportuna visibilità per tutti quei soggetti associativi e istituzionali cittadini che forniscono valore aggiunto al territorio attraverso iniziative e opportunità formative e professionalizzanti”, il consigliere ha chiesto all’amministrazione se intenda costruire sul proprio sito web e su quello di Siena 2019 una sezione informativa dedicata a tali soggetti <affinché possano essere percepiti come parte integrante del sistema culturale cittadino”.

Il sindaco Bruno Valentini ha riconosciuto come il sito web sia uno strumento di informazione che, oltre a funzioni istituzionali e obblighi di legge, risponde anche alla necessità di rendere conto delle attività che attestano la vitalità della città e dei soggetti culturali e associativi che la animano. “Non è semplice organizzare in forma efficace – ha specificato Valentini – la miriade di iniziative promosse da istituzioni e privati sui vari settori riferibili all’ambito della cultura. L’amministrazione ha lavorato molto, e sta continuando a farlo, per migliorare i centri e i canali esistenti di comunicazione e informazione: penso al portale del Comune, ma anche alla sezione di SienAgenda, dove confluiscono tutti gli appuntamenti promossi a livello cittadino. E’ inoltre stato avviato un ulteriore progetto che, attraverso le potenzialità dei social network, ci permetterà di avvicinare i pubblici più giovani. L’idea di riservare uno spazio autogestito alle varie realtà associative – ha continuato il sindaco – deve essere commisurata con l’obiettivo di creare e mantenere una struttura coerente anche a livello grafico, che eviti sovrapposizioni e che riesca, invece, a valorizzare le differenze come ricchezza delle varie espressioni. Ribadisco comunque – ha concluso Valentini – il vivo interesse verso la possibilità di rendere sempre più diffuse le iniziative promosse dalla fitta e articolata rete dell’associazionismo culturale cittadino”.

Giordano ha preso atto “dell’interesse dell’amministrazione a favorire quanto sollecitato con l’interrogazione e a migliorare ulteriormente i servizi di informazione e comunicazione anche attraverso le opportunità dell’innovazione tecnologica. Credo sia facile dare subito un segnale concreto – ha concluso Giordano – realizzando una sezione on line con un’anagrafica di tutte le associazioni e il rimando ai rispettivi siti web”.

Con l’interrogazione su “l’arco peruzziano di indubbio valore storico e architettonico – recita il documento – ubicato all’inizio della strada di Petriccio e Belriguardo, che versa in condizioni di incuria”, sottoscritta anche dal collega di gruppo Giuseppe Giordano, Eugenio Neri (Siena Rinasce) ha chiesto informazioni sull’effettiva proprietà dell’opera e se risulti che la stessa sia stata notificata dal Ministero dei Beni culturali. Inoltre, in considerazione del consistente traffico veicolare che insiste nella zona e “delle voci secondo le quali – ha puntualizzato Neri – sarebbero stati asportati mattoni e pietre dai pilastri per facilitare il passaggio dei mezzi, creando un pericolo per l’equilibrio statico dell’arco stesso”, il consigliere ha invitato l’amministrazione a precisare “se e in quale misura intende intervenire per la messa in sicurezza della costruzione ed evitare ulteriori danneggiamenti”.

Pur supportato dalle ricerche catastali effettuate all’archivio storico comunale, che prendono in esame il periodo successivo al 1825, l’assessore Stefano Maggi ha risposto che “dalle carte non è emerso niente, in quanto l’arco, non costituendo volume, non risulta censito. Probabilmente, l’arco costituiva un portale di accesso a una proprietà privata – ha precisato Maggi – ma quando la strada è diventata pubblica, l’opera del Peruzzi ha perso la funzione originale di separazione. Il fatto che, oggi, insista su un tratto di viabilità comunale ci porta a considerare la possibilità di una presa in carico della manutenzione dell’arco, che, per il proprio valore, merita senza dubbio di essere tutelato: in questo senso, abbiamo dato precise disposizioni agli uffici”.

Eugenio Neri ha ringraziato l’assessore “per aver preso a cuore la questione con l’avvio dell’azione di tutela a beneficio del manufatto”.

Le condizioni igieniche e di decoro della storica fontana dei giardini della Lizza sono state oggetto di attenzione e dibattito con l’interrogazione presentata da Marco Falorni (Impegno per Siena).

Il consigliere, richiamando “l’acqua putrida che crea problemi anche per gli animali che vi hanno l’habitat, come il cigno, le papere e gli stessi pesci, e al contempo stimola la proliferazione di insetti come le zanzare” si è rivolto all’amministrazione per conoscerne le ragioni. Più in generale, Falorni ha anche chiesto “cosa si intenda fare per risolvere un problema così grave dal punto di vista igienico-sanitario per le famiglie che la frequentano, motivo di disdoro per una città candidata a capitale europea della Cultura”.

L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha fornito un aggiornamento sulla frequenza e le modalità degli interventi di pulizia della vasca, che avvengono con operazioni di svuotamento totale e successivo riempimento, in linea con gli anni precedenti, e ha poi approfondito la questione della chiarezza delle acque: “Da circa un anno – ha specificato Mazzini – il riempimento viene effettuato con acqua proveniente dai bottini comunali e non dalla rete idrica: questo per una migliore qualità dell’acqua. Infatti, nonostante l’aspetto meno limpido, dovuto alla stagnazione della stessa, l’acqua risulta più adatta alla fauna ittica e avicola in quanto non trattata o depurata a scopi alimentari. Gli animali presenti – ha aggiunto l’assessore – godono di ottima salute e non si sono mai verificate morie di pesci, tartarughe o volatili; anche la morte del cigno femmina è da imputarsi a cause naturali come risulta dalle note dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana. Allo stesso tempo, la presenza di zanzare non è da imputare alla limpidezza dell’acqua. Per ovviare alla minore limpidezza dell’acqua – ha concluso Mazzini – potremmo verificare la possibilità di utilizzare metodi e prodotti non invasivi o nocivi per le specie animali che hanno il proprio habitat nella fontana”.

Falorni, pur ringraziando l’assessore per la risposta, si è dichiarato insoddisfatto: “Fra le righe – ha detto il consigliere – si è capito che il problema è dovuto alla natura delle acque. Si ufficializza così la carenza di risorse anche per la manutenzione della fontana della Lizza, che adesso funziona con acque che provengono dai bottini e che, essendo più sporche, provocano anche il blocco dei filtri e la relativa stagnazione foriera della presenza delle zanzare”.

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