
SIENA. È ingiustificato l’aumento del pane. Così Coldiretti Siena risponde alle recenti dichiarazioni sulle possibili impennate del 10-20% che a breve potrebbero colpire il prezzo del pane. “È una presa in giro nei confronti dei consumatori sostenere che l’aumento sia da attribuire all’incremento del prezzo delle farine – spiega Giampiero Marotta, direttore di Coldiretti Siena – . Lo scorso aprile, infatti, quando il prezzo del grano era ai minimi termini ovvero a 12 euro al quintale, pane, pasta e tutti i derivati, sono rimasti ancorati allo stesso prezzo di due anni prima”. Nei mesi scorsi Coldiretti ha denunciato questa sperequazione, sostenendo che la guerra dei rincari nella cerealicoltura è molto simile a quella dei carburanti. I prezzi variano in aumento quando il greggio sale, ma tardano molto a scendere – e comunque non proporzionalmente -, quando il prezzo della materia prima crolla. “Il prezzo del pane non è assolutamente dipendente dal prezzo del grano e delle farine – commenta Fausto Ligas, presidente di Coldiretti Siena -. Oggi le imprese agricole cerealicole incassano meno del 60% di quello che incassavano 20-25 anni fa, con una moltiplicazione dei prezzi dal grano al pane che arriva anche al 1700%”. Dati allarmanti, soprattutto se si considera che il prezzo medio del pane fresco a livello nazionale è intorno ai 3 euro al Kg e in alcuni casi supera i 5 euro. “Le imprese cerealicole senesi se perdurasse questa situazione – avverte Ligas – per sopravvivere non esiteranno a ridurre sensibilmente le superfici coltivate a grano. Questo provocherebbe l’inevitabile aumento di sterpaglie, campi incolti e la trasformazione dei paesaggi che siamo abituati a vedere”.
Un grido d’allarme dagli agricoltori, che negli ultimi tempi hanno comunque cercato di contrastare la crisi con le iniziative messe in campo da Consorzio Agrario di Siena e da altre cooperative del territorio che hanno lavorato sul fronte dell’accorciamento di filiera, a vantaggio di prezzi al consumo più bassi e della certezza dell’origine degli alimenti. “Le azioni intraprese, tuttavia, vanno sì nella direzione giusta – dichiara Marotta – ma è indispensabile una legge che tuteli il vero Made in Italy. Per la nostra agricoltura e i nostri agricoltori è necessario che tutti i prodotti agroalimentari riportino in etichetta la provenienza del grano per pane e pasta, la nazionalità dei maiali che diventano prosciutti e spalle, la provenienza del latte per formaggi, mozzarelle e yogurt e la provenienza dei pomodori per le conserve nei barattoli di concentrato, pelati e salsa, che oggi purtroppo di tricolore hanno solo la bandiera”.
L’altra strada per uscire dall’impasse secondo Coldiretti è quella dei mercati a chilometro zero. Da oltre cinque anni nei mercati di Campagna Amica, agricoltori e consumatori eliminano inutili e dispendiosi passaggi di filiera. Dopo molte sperimentazioni, a breve anche Siena avrà il suo mercato agroalimentare al coperto, dove si potranno trovare a buon prezzo prodotti freschi, genuini e di stagione. Formaggi, olio, vino, marmellate, miele, frutta e verdura, salumi e tanti altri prodotti del senese faranno da contorno alla bottega di sola carne Chianina I.g.p. proveniente solo ed esclusivamente da allevamenti locali.
Un grido d’allarme dagli agricoltori, che negli ultimi tempi hanno comunque cercato di contrastare la crisi con le iniziative messe in campo da Consorzio Agrario di Siena e da altre cooperative del territorio che hanno lavorato sul fronte dell’accorciamento di filiera, a vantaggio di prezzi al consumo più bassi e della certezza dell’origine degli alimenti. “Le azioni intraprese, tuttavia, vanno sì nella direzione giusta – dichiara Marotta – ma è indispensabile una legge che tuteli il vero Made in Italy. Per la nostra agricoltura e i nostri agricoltori è necessario che tutti i prodotti agroalimentari riportino in etichetta la provenienza del grano per pane e pasta, la nazionalità dei maiali che diventano prosciutti e spalle, la provenienza del latte per formaggi, mozzarelle e yogurt e la provenienza dei pomodori per le conserve nei barattoli di concentrato, pelati e salsa, che oggi purtroppo di tricolore hanno solo la bandiera”.
L’altra strada per uscire dall’impasse secondo Coldiretti è quella dei mercati a chilometro zero. Da oltre cinque anni nei mercati di Campagna Amica, agricoltori e consumatori eliminano inutili e dispendiosi passaggi di filiera. Dopo molte sperimentazioni, a breve anche Siena avrà il suo mercato agroalimentare al coperto, dove si potranno trovare a buon prezzo prodotti freschi, genuini e di stagione. Formaggi, olio, vino, marmellate, miele, frutta e verdura, salumi e tanti altri prodotti del senese faranno da contorno alla bottega di sola carne Chianina I.g.p. proveniente solo ed esclusivamente da allevamenti locali.