L'augurio per il 2011 di un "over60" di sinistra

di Mario Ruscitto
E’ passato velocemente un altro anno e ogni giorno ci ha portato tante brutte notizie, molta tristezza e tanta incertezza per il futuro.
Tanti teatri di guerra e di sangue in molte nazioni del mondo, uccisioni di bambini innocenti, povertà, fame, sofferenza, malattie, violenza, arroganza, intolleranza, che non risparmiano alcuna civiltà e nessuna piccola comunità.
Sembra che ogni uomo abbia perduto la propria indole sociale, ognuno si chiude sempre più in se stesso.
Sembra davvero che stiamo tutti dimenticando il grande valore della vera amicizia, l’affetto del fratello, l’inesauribile amore del genitore e la gioia del vivere quotidianamente con questi punti fermi, con queste certezze che ci rendono donne e uomini migliori.
Siamo oppressi dalle preoccupazioni, dai problemi e dalla fretta di un modo di vivere che non comprendiamo bene; siamo sommersi dall’ansia per il lavoro che manca ai nostri giovani e dalla insicurezza e precarietà che vivono nella nostra società globalizzata del terzo millennio. Il lavoro, fondamento della nostra Costituzione perchè alla base della costruzione dell’individuo, della sua dignità e della sua partecipazione alla vita sociale e democratica… Come la scuola, strumento per svegliare le coscienze e dare loro i mezzi per migliorare il mondo sceglierndo strade nuove da percorrere, senza inciampare negli errori fatti da chi ci ha preceduto.
Viviamo un tempo in cui, ciò che alla mia generazione era parso un traguardo raggiunto e una molla su cui lanciarsi per superare nuovi ostacoli nella costruzione lenta di un mondo migliore da lasciare ai figli è diventato improvvisamente un cumulo di macerie da ricostruire, da ritirare sù, con fatica, con “lacrime e sangue”; per lasciare ai nostri figli non un mondo migliore ma una speranza da coltivare.
Ma non possiamo dimenticare, come pure molte volte accade, che, al di là delle paure per la cattiveria e il male del mondo, c’è una moltitudine di gente di buona volontà che aiuta gli altri, si prodiga nel volontariato, si mortifica e si immedesima nelle condizioni di altri uomini e di altri popoli che vivono in condizioni di disagio e povertà.
Questo deve rafforzare la speranza di un futuro migliore, un futuro di serenità e di pace e ci deve aiutare ad affrontare il nuovo anno con un rinnovato spirito di fiducia nel cuore e nella coscienza, individuale e collettiva.
Con questa consapevolezza dobbiamo augurarci un anno 2011 che corra verso una società più giusta e lontana dall’arroganza e dalla violenza per tutti gli uomini, le donne e i bambini del mondo.
BUON ANNO 2011