Incontro all'Università per stranieri

di Augusto Mattioli
SIENA. Avanti Siena. E’ la parola d’ordine con la quale l’ex-sindaco Franco Ceccuzzi ha lanciato la sua campagna elettorale per la corsa alla nomination di candidato sindaco da parte del centrosinistra. Un ritorno in campo il suo da quell’11 giugno, quando lasciò la sua carica dopo la bocciatura del consuntivo del 2011 da parte dell’opposizione e di sette consiglieri della sua maggioranza. Ieri sera in un’affollatissima aula dell’Università per stranieri Ceccuzzi (che si è augurato che nel centro sinistra ci siano altri candidati alla corsa per la designazione) ha sostanzialmente presentato il suo programma per il governo di una città che, non lo ha nascosto affatto, sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. Sottolineando che il comune dovrà “ essere centrale” nell’indirizzare le politiche di Siena. Una centralità che negli ultimi anni si era affievolita molto.
Ceccuzzi iniziando il suo intervento dopo la presentazione di Alessandro Mugnaioli, coordinatore della sua candidatura alle primarie del centro sinistra, ha confessato che “quella data dell’11 giugno non me la scorderò mai. Ho pensato a lungo se avevo fatto la scelta giusta”, aggiungendo che “mi mancano gli assessori, punto di riferimento di molti cittadini e anche il pluralismo del consiglio comunale. Abbiamo fatto una scelta di responsabilità”, ha aggiunto puntualizzando gli errori che sono stati commessi negli ultimi anni e ricordando come “nei dieci di lavoro da sindaco si è presa la strada di un forte cambiamento”. Nel suo intervento – che nella sostanza è stata una illustrazione del suo programma (quello passato ha detto “dovrà essere aggiornato”) da candidato sindaco – Ceccuzzi ha toccato i molti temi che più stanno a cuore della città e che dovrebbero essere al centro del lavoro del futuro primo cittadino. In particolare si dovrà affrontare, dopo la sparizione delle province, il problema di Siena capoluogo, si dovrà raggiungere un accordo con il demanio per il recupero delle mura della città che rischiano il degrado, così come un accordo dovrà essere fatto con il governo per il trasferimento della Pinacoteca nazionale al Santa Maria della Scala. La cui valorizzazione dovrà essere un altro tema di impegno forte della futura amministrazione. Altrettanto forte dovrà essere l’impegno per Siena capitale europea della cultura del 2019, argomento che secondo Ceccuzzi dovrà essere una zona franca tra le forze politiche e non essere inquinato dalle forti contrapposizioni di questo periodo che la città sta vivendo. Ha poi sottolineato anche l’importanza del rapporto con la Regione, l’esigenza di lavorare per far arrivare nel senese finanziamenti esterni, un’attività che negli anni delle vacche grasse della Fondazione Mps era stata messa in secondo piano. L’ex sindaco ha parlato anche dei problemi della banca Mps augurandosi riguardo la trattativa in corso tra azienda e i sindacati sul piano industriale vada a buoni fine e dicendo un no chiaro “ad esternalizzazioni che siano l’anticamera dei licenziamenti”. Infine non è mancato anche riferimento al suo personale futuro. “Se perdo le primarie torno fare quello che facevo nel partito ( da cui oggi è in aspettativa .- ndr), ma se farò il sindaco sarà il mio ultimo incarico pubblico”.
Tra le prossime iniziative di Avanti Siena l’inaugurazione sabato della sede del comitato elettorale in via Montanini dove domenica si aspetteranno i risultati delle primarie del centro sinistra.
Ceccuzzi iniziando il suo intervento dopo la presentazione di Alessandro Mugnaioli, coordinatore della sua candidatura alle primarie del centro sinistra, ha confessato che “quella data dell’11 giugno non me la scorderò mai. Ho pensato a lungo se avevo fatto la scelta giusta”, aggiungendo che “mi mancano gli assessori, punto di riferimento di molti cittadini e anche il pluralismo del consiglio comunale. Abbiamo fatto una scelta di responsabilità”, ha aggiunto puntualizzando gli errori che sono stati commessi negli ultimi anni e ricordando come “nei dieci di lavoro da sindaco si è presa la strada di un forte cambiamento”. Nel suo intervento – che nella sostanza è stata una illustrazione del suo programma (quello passato ha detto “dovrà essere aggiornato”) da candidato sindaco – Ceccuzzi ha toccato i molti temi che più stanno a cuore della città e che dovrebbero essere al centro del lavoro del futuro primo cittadino. In particolare si dovrà affrontare, dopo la sparizione delle province, il problema di Siena capoluogo, si dovrà raggiungere un accordo con il demanio per il recupero delle mura della città che rischiano il degrado, così come un accordo dovrà essere fatto con il governo per il trasferimento della Pinacoteca nazionale al Santa Maria della Scala. La cui valorizzazione dovrà essere un altro tema di impegno forte della futura amministrazione. Altrettanto forte dovrà essere l’impegno per Siena capitale europea della cultura del 2019, argomento che secondo Ceccuzzi dovrà essere una zona franca tra le forze politiche e non essere inquinato dalle forti contrapposizioni di questo periodo che la città sta vivendo. Ha poi sottolineato anche l’importanza del rapporto con la Regione, l’esigenza di lavorare per far arrivare nel senese finanziamenti esterni, un’attività che negli anni delle vacche grasse della Fondazione Mps era stata messa in secondo piano. L’ex sindaco ha parlato anche dei problemi della banca Mps augurandosi riguardo la trattativa in corso tra azienda e i sindacati sul piano industriale vada a buoni fine e dicendo un no chiaro “ad esternalizzazioni che siano l’anticamera dei licenziamenti”. Infine non è mancato anche riferimento al suo personale futuro. “Se perdo le primarie torno fare quello che facevo nel partito ( da cui oggi è in aspettativa .- ndr), ma se farò il sindaco sarà il mio ultimo incarico pubblico”.
Tra le prossime iniziative di Avanti Siena l’inaugurazione sabato della sede del comitato elettorale in via Montanini dove domenica si aspetteranno i risultati delle primarie del centro sinistra.