Belforte ricorda il martirio del beato Bernardino da Falsini, avvenuto nel 1161, mentre si accingeva a celebrare la Santa Messa. Partenza ore 6 la mattina con la processione nel bosco

RADICONDOLI. Il 3 maggio a Belforte torna la Festa della Santa Croce che viene celebrata con un pellegrinaggio che si compie ogni anno all’alba di questa data. Così questa comunità ricorda il martirio del beato Bernardino da Falsini, avvenuto nel 1161, mentre si accingeva a celebrare la Santa Messa. Partenza da Belforte alle ore 6 con la processione nel bosco per un totale di otto chilometri complessivo. Al castello di Falsini, messa e colazione.
Questa processione, molto sentita dalla popolazione, è un momento di riflessione religiosa e di tradizione storica. La giornata prevede anche altri appuntamenti religiosi, come ad esempio la celebrazione della messa e altre attività legate alla venerazione della Santa Croce. Belforte, anno dopo anno, tramanda in questo modo quanto accaduto nel 1161 con la processione al luogo del martirio trasportando quella stessa Croce, usata da Bernardino nel tentativo di fermare l’assalto, insieme ad una tavola della porta della Chiesa sulla quale si racconta cadde la croce stessa, lasciando la sua impronta. Papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini, dedicò a questi fatti una Bolla Papale il 20 marzo 1459.
“E’ un evento molto particolare, rappresenta un momento importante per la comunità di Belforte e Radicondoli, che si riunisce per celebrare la propria fede e le proprie tradizioni, costruire comunità e stare in comunità. Chi ha partecipato è sempre tornato. E’ il primo vero “trekking”, o meglio pellegrinaggio storico culturale, fatto quando ancora non si parlava di attività di questo tipo – fa notare Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli – Un evento significativo che combina tradizione religiosa e storica, coinvolgendo la comunità in un momento di riflessione e celebrazione”.