
CONTIGNANO. Qualcosa di speciale. “Reati e pene tra statuti locali e Malles Maleficarum- il martello delle streghe” sarà il titolo dell’incontro che si terrà sabato prossimo (5 luglio) alle 18 nella caratteristica Piazza della Torre al centro del piccolo borgo in piena Val d’Orcia. L’evento, di grande interesse culturale rappresenta un legame particolare tra la profondità della ricerca ed il il fascino delle rievocazione storica.
Relatore sarà Fabio Marco Fabbri, storico giornalista, che guiderà il pubblico tra diritto consuetudinario e la fine della caccia delle streghe. All’incontro interverrà anche Rosanna Rosatelli esperta di Storia della Medicina presso l’Università La Sapienza di Roma, che offrirà uno sguardo interdisciplinare su come la malattia, superstizione e giustizia si intrecciano nel Medioevo.
A seguire, alle 20, 30, le antiche mura del castello di Contignano faranno da cornice al Gran Banchetto Medievale, un’occasione per gustare piatti ispirati alla tradizione storica e vivere una interazione profonda tra sapori, musiche e costumi dell’epoca. Un appuntamento imperdibile per chi ama la storia, la cultura e l’enogastronomia in un contesto unico e affascinante.
La serata sarà allietata dal gruppo “Duellatorum”e Alchimia con uno spettacolo di giullarate, buffonate, giocheria, acrobazie con eccellenti artisti in grado di coinvolgere il tutto il pubblico presente.
E’ gradita la prenotazione.
Per info: associazione Pro loco di Contignano www. prolocodicontignano.it
Tel. 0578/52062 oppure 3333971926 o anche 3920585863
Un po’ di storia–
Il Castello di Contignano
Le origini di Contignano sono antichissime e sicuramente antecedenti alla costruzione dell’Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata (979). Alcuni studiosi ritengono che una villa romana risalente al II e III secolo, sia stata il primo insediamento. Questa villa era posta un po’ più in basso rispetto a dove sarebbe sorto il castello di cui ancora oggi esistono il cassero, le porte e le cinta muraria. Tra i primi atti documentati nella storia di Contignano a Foscolo i Pietro Lambardi, un signore appartenente alla piccola nobiltà locale, in data 29 settembre 1028. Successivamente il figlio di Foscolo e di sua moglie Maiza donò all’abbazia di San Salvatore le proprietà tra cui quella sui terreni di Contignano che rimase al monastero per quasi tre secoli. Il controllo dell’Abbazia sui terreni di Contignano finì nel 1303 poiché vennero affidati alla famiglia dei Farnese, già Feudatari di alcune proprietà dei monaci dal 1282, attraverso una delibera del Consiglio Generale del Comune di Siena del 28 maggio e ne diventarono effettivi proprietari. Nel 1339 si parla per la prima volta del Castello di Contignano in un documento in cui Pietro del fu Ranuccio di Farnese conferisce l’incarico a due ambasciatori di sottoporre il castello, la sua corte e distretto al Comune di Siena. I Farnese rimasero signori di Contignano, firmando la pace nel 1404. Cocco riprese a combattere contro i senesi ma nel 1409 la popolazione di Contignano, si ribellò ai Salimbeni e il 7 dicembre dello stesso anno inviò a Siena tre ambasciatori per offrire la oro sottomissione e giurare fedeltà. Da quel momento Contignano diviene libero comune del territorio della Repubblica senese. Il 30 marzo 1501, nonostante i patti, i senesi vendono le terre di Contignano ma non il castello, che era rimasto Marietta Salimbeni vedova di Cocco sposata successivamente con Antonio Petrucci, ad Antonio Giordano da Venafro personaggio di risalto nella Siena del Cinquecento. Nel 1515, dopo una contesa con Borghese Petrucci, Antonio Giordano lascia Siena e le sue terre. Successivamente la proprietà arriverà ai Tolomei e, dopo andrà alle figlie di Pandolfo Petrucci, Suspicia, moglie di Sigismondo Chigi e Marzia, moglie di Bartolomeo Della Staffa. Il loro importante matrimonio è tuttora raffigurato in un affresco all’interno del Cassero.
Dopo un probabile passaggio alla famiglia Spennazzi, banchieri di Siena, “Giulio Bandinelli cavaliere di Santo Stefano nel 1617. Nel 1608 il Granduca Ferdinando I conferma l’autonomia di Contignano finchè il Granduca Leopoldo II d’ Asburgo- Lorena in data 1à gennaio 1778 lo sopprimerà insieme a molti altri comunelli dello stato fiorentino.
Nell’aprile del 1876 il Cassero con gran parte delle mura castellane e 535 ettari terreno vengono comperati da Antonio Muziarelli proprietario terriero di Monteleone d’Orvieto.
La Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa è attestata già nel 1293, ma ha perduto le antiche forme romaniche. L’interno, coperto a capriate, presenta una decorazione a stucco di gusto barocco. Nella controfacciata, due tele dei primi del Seicento, un Miracolo di Sant’Eustachio e l’incoronazione della Vergine e Santi. All’altare destro, una tavola di scuola senese degli inizi del XVI secolo, con l’incoronazione della Vergine. Un recente restauro ha permesso di recuperare al di sotto di essa l’adiacente “Incoronazione della Vergine” assegnata a un pittore umbro- marchigiano della seconda metà del Trecento. Nell’altare opposto è una Crocifissione seicentesca. Nella parete di fondo, due ovali settecenteschi di San Paola e il Beato Tolomei.