Domani, 9 ottobre alle 17 in Sala Quadri, iniziativa a cura di Società Storica della Valdelsa con la Pro Loco, e con il patrocinio del Comune

POGGIBONSI. Si svolge domani, 9 ottobre alle 17 in Sala Quadri, l’evento “Arrigo VII tra finzioni letterarie e racconto storico”, organizzato dalla Società Storica della Valdelsa in collaborazione con la Pro Loco di Poggibonsi e con il patrocinio del comune.
Si tratta di un incontro-conversazione che intende essere una riflessione su una figura storica estremamente importante per i rapporti avuti anche con la Valdelsa e con Poggibonsi in particolare. Una figura che si presta peraltro a molte interpretazioni sul piano storico e a molte suggestioni in ambito letterario, a partire da Dante fino alle più recenti ricostruzioni medievalistiche. L’incontro vuole pertanto offrire un quadro dettagliato e possibilmente completo di tutti gli aspetti connessi, anticipando così, con questo focus, i temi e gli studi dedicati ai medievalismi che saranno presenti nel prossimo convegno della Società Storica, spiegano gli organizzatori.
Ad affrontare tutte le tematiche in questione, con l’ausilio di opportuni materiali iconografici, saranno: Rossella Merli, che tratterà la figura di Arrigo VII dal punto di vista storico contestualizzandone la visione e l’operato nel quadro delle vicende del primo Trecento; Mauro Minghi, che si soffermerà in particolare sul viaggio in Italia e sui rapporti che ebbe con le realtà territoriali, ma anche con uno sguardo specifico all’importanza per la storia di Poggibonsi e a ciò che è rimasto del suo progetto; Enzo Linari, che, partendo dai racconti che lui stesso ha dedicato ad Arrigo VII in rapporto a Poggibonsi, affronterà il tema della morte dell’imperatore, con i dubbi sollevati già all’epoca circa il suo avvelenamento e con i chiarimenti recenti offerti dalla scienza moderna; Claudia Corti, infine, analizzerà il modo e le forme in cui la figura di Arrigo compare nella prospettiva dantesca e nei luoghi della Commedia, ma anche nelle pagine di altri intellettuali trecenteschi, fino ad arrivare alla più recente rivisitazione offerta dal romanzo di Marco Tornar, “Lo splendore dell’aquila nell’oro”.