
di Augusto Mattioli
SIENA. Vengono al pettine i nodi derivanti dai tagli nella scuola pubblica decisi dal ministro Gelmini. A protestare questa mattina un gruppo di studenti, insegnanti e genitori dell’Istituto Bandini per il troppo affollamento in alcune classi. In una dove i ragazzi sono trentaquattro è praticamente impossibile fare lezione nei laboratori.
La manifestazione si è svolta davanti alla sede del Provveditorato agli studi in piazza Amendola. Una delegazione ha incontrato il dirigente scolastico provinciale al quale sono stati fatti presenti i disagi di questa situazione.
"Il provveditore – riferisce Lorenzo Micheli, segretario della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil senese, che assieme alla Uil ha aderito alla protesta – ha fatto presente che i provvedimenti riguardo al Bandini non sono stati decisi da lui”.
Nel corso dell’incontro è stato fatto presente che esiste anche, in relazione al numero degli alunni, anche un problema relativo alla sicurezza, in particolare sulla legge antincendio. I manifestanti si sono poi recati in prefettura dove hanno esposto i motivi della protesta al viceprefetto.
I problemi evidenziati dalla protesta del Bandini riguardano anche altri istituti scolastici della città e della provincia. Difficoltà si segnalano anche al Caselli e all’Artusi di Chianciano.
SIENA. Vengono al pettine i nodi derivanti dai tagli nella scuola pubblica decisi dal ministro Gelmini. A protestare questa mattina un gruppo di studenti, insegnanti e genitori dell’Istituto Bandini per il troppo affollamento in alcune classi. In una dove i ragazzi sono trentaquattro è praticamente impossibile fare lezione nei laboratori.
La manifestazione si è svolta davanti alla sede del Provveditorato agli studi in piazza Amendola. Una delegazione ha incontrato il dirigente scolastico provinciale al quale sono stati fatti presenti i disagi di questa situazione.
"Il provveditore – riferisce Lorenzo Micheli, segretario della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil senese, che assieme alla Uil ha aderito alla protesta – ha fatto presente che i provvedimenti riguardo al Bandini non sono stati decisi da lui”.
Nel corso dell’incontro è stato fatto presente che esiste anche, in relazione al numero degli alunni, anche un problema relativo alla sicurezza, in particolare sulla legge antincendio. I manifestanti si sono poi recati in prefettura dove hanno esposto i motivi della protesta al viceprefetto.
I problemi evidenziati dalla protesta del Bandini riguardano anche altri istituti scolastici della città e della provincia. Difficoltà si segnalano anche al Caselli e all’Artusi di Chianciano.