"In tanti al Monte sapevano di Alexandia"

SIENA. L’interrogatorio di Baldassarri da parte dei tre pm senesi Grosso, Nastasi e Natalini a San Vittore è durato circa tre ore,. Durante le quali l’ex-capo dell’area Finanza del Monte dei Paschi ha ribadito quanto detto a suo tempo al Gip Ferraro. Secondo il manager tutti in banca sapevano dell’operazione di ristrutturazione di Alexandria e del suo collegamento con i finanziamenti di Nomura per l’acquisto di Btp. Molta parte dell’interrogatorio si è basata sulla famosa lettera d’intenti e quindi sull’ostacolo alla vigilanza. Baldassarri ha spiegato che molti al Monte dei Paschi sapevano dell’operazione.
Il legale di Baldassarri si è soffermato con i giornalisti al termine dell’interrogatorio del suo cliente, alle pressanti richieste se l’ex-manager avesse riferito che i vertici della banca avevano approvato l’operazione, Dinacci ha risposto: “Si tratta di un problema di tecnica del reato, che si configura nel momento in cui i soggetti responsabili di un ente ostacolano la vigilanza di Bankitalia. L’area finanza e le altre aree possono costruire delle operazioni, ma poi certe operazioni sono validate dagli organi deliberativi’’. Baldassarri – ha confermato l’avvocato – ha già detto “in termini molto chiari che i contratti erano stati tutti puntualmente depositati. Non c’è il contratto generale ma tutti i contratti di acquisto e compravendita erano stati regolarmente depositati. Poi c’è un’area risk management, di funzione controllo, di funzione effettiva. Insomma, la Banca d’Italia’’.