Bezzini: “Nuovo pilastro dell’innovazione in sanità”

SIENA. Con la telemedicina, “siamo di fronte ad un passaggio importantissimo nella storia dei sistemi sanitari del nostro paese, compreso quello toscano, su cui bisogna costruire conoscenza e consapevolezza tra operatori e cittadini, affinché diventi patrimonio di popolo”. L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini ha chiuso questa mattina all’Università per stranieri di Siena il terzetto di giornate itineranti sul tema (le prime due si sono tenute a Firenze e Livorno), organizzate da Regione Toscana assieme ad Agenas in vista del lancio della piattaforma unica digitale in programma a luglio.
La nuova infrastruttura consentirà di erogare televisite, teleconsulti, telemonitoraggio e teleassistenza, garantendo l’integrazione con il Cup per gestire le prenotazioni di prestazioni, con l’anagrafe degli operatori e con l’anagrafe dei cittadini, con il fascicolo sanitario elettronico o con il modulo per la gestione delle immagini radiologiche.
“Accanto al fascicolo sanitario elettronico e alla cartella unica per tutte le strutture sanitarie toscane – ha spiegato Bezzini di fronte alla platea di operatori sanitari, rappresentanti di organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini – è il terzo pilastro del processo di innovazione del nostro Sistema sanitario, che ci aiuterà a trovare un nuovo equilibrio per l’intero sistema in uno scenario caratterizzato da una pressione crescente sulle strutture, a causa innanzitutto della cronicizzazione delle malattie, in una fase storica di risorse scarse”.
La telemedicina, ha ricordato Bezzini, può ridurre i divari territoriali, “soprattutto in una Asl vasta come la Sud Est”, ma “occorre prestare attenzione a non creare nuove disparità indotte anche dal digital divide, evitando i rischi di esclusione di alcune fasce di popolazione”.
Per questo, aggiunge l’assessore, “stiamo accompagnando il processo di innovazione tecnologica e organizzativa anche con iniziative come queste che coinvolgendo professionisti, associazioni, sindacati, e con collaborazioni con grandi attori come i sindacati dei pensionati, come l’Auser, le associazioni di volontariato, le amministrazioni comunali, con le Botteghe della salute e i Punti di facilitazione digitale, proprio per creare elementi di supporto ai cittadini nella fruizione delle nuove tecnologie”.
Il percorso della Toscana – Sulla telemedicina, la Toscana non parte da zero. Nel 2024, tolti i pazienti seguiti in assistenza domiciliare, sono state più di novantamila le televisite effettuate (meno che nel periodo della pandemia ma pur sempre numerose), a cui si aggiungono oltre 31 mila teleconsulti effettuati ogni anno e 67 mila misurazioni a distanza di elettrocardiogrammi che arrivano in ospedale direttamente dalle ambulanze del 118.
“In Toscana in questi anni, con un’accelerazione innescata anche dalla pandemia, abbiamo fatto molta strada sull’uso delle nuove tecnologie” – dice Bezzini. “Ora siamo però – avverte – ad un punto di svolta importante e da sperimentazioni e iniziative di avanguardia sviluppate singolarmente o settorialmente passiamo ad una dimensione sistemica che dovrà coinvolgere l’intero territorio”.
Sulla piattaforma unica di telemedicina, sono stati assegnati alla Regione Toscana 34 milioni e 460 mila euro, finanziati attraverso il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza: 29 milioni e 860 mila euro per l’infrastruttura vera e propria (sotto la supervisione del settore Sanità e innovazione di Regione Toscana), infrastruttura che renderà più facile il dialogo tra cittadini, medici di reparti e strutture diverse, e 4 milioni e 600 mila euro per l’acquisto delle postazioni per medici ed operatori da installare negli ospedali o nei presidi sul territorio, operazione seguita da Estar, ente tecnico di supporto della Regione.