Cibo nostrano simbolo di sostenibilità e sicurezza alimentare, cuochi contadini al top dei piatti green

TOSCANA. Due milioni di toscani hanno fatto la spesa nei mercati contadini nell’ultimo anno a conferma di come l’acquisto diretto dagli agricoltori sia entrato stabilmente nelle abitudini dei cittadini, divenendo un fenomeno economico oltre che di costume che ha rivoluzionato i consumi. Un canale di vendita eletto dai consumatori simbolo del cibo sostenibile, garantito e di qualità, grazie ai primati sulla sicurezza alimentare ed ambientale del nostro Paese ma anche al fatto che gli acquisti diretti dall’agricoltore tagliano del 60% gli sprechi rispetto ai sistemi alimentari tradizionali. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Toscana e Campagna Amica su dati Noto Sondaggi diffusa in occasione della giornata mondiale della gastronomia sostenibile promossa il 18 giugno dalle Nazioni Unite, con una settimana di iniziative centrata sul motto “Local Seeds, Local Eats”, un principio che traduce proprio il concetto di Km zero, con l’invito agli chef a usare prodotti del territorio in modo originale e consapevole nelle ricette. La giornata è stata celebrata al nuovo mercato di Porta San Frediano a Firenze.
“E’ un dato che conferma da un lato l’affezione crescente per i mercati contadini come canale di vendita, dall’altro la crescente maturità e sensibilità dei toscani per la sana alimentazione ma anche per i metodi di produzione ed il rispetto per l’ambiente. – spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti – Per alimentare e sostenere questo trend abbiamo aperto a Firenze, a Porta San Frediano, il più grande mercato agricolo coperto della Toscana che insieme ai 50 mercati settimanali in piazze, borghi e paesi di tutta la regione, a centinaia di aziende-botteghe e agli agriturismi rappresentano il collettore tra chi produce e chi consuma”. A portare i toscani verso mercati contadini è tra le più alte incidenza a livello nazionale di produttori biologici: uno su quattro. La consolidata crescita dei banchi che propongono prodotti bio va di pari passo con il percorso intrapreso dalla Regione Toscana che ha raggiunto con largo anticipo gli obiettivi europei del Farm to Fork certificando il 38,5% delle superfici (l’obiettivo era il 25%!). Risultati che contribuiscono a fare dell’agricoltura toscana tra le principali e più green d’Europa con 464 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite, 90 prodotti a denominazione Dop e Igp che valgono 1,3 miliardi di euro di impatto economico.
Fondamentale, per promuovere i prodotti di filiera corta, la stagionalità e la lotta agli sprechi, il ruolo dei cuochi contadini, la nuova figura professionale che è espressione dell’agricoltura multifunzionale e riveste in pratica un ruolo doppio: da un lato è un agricoltore e dall’altro è promotore del cibo del territorio che cucina e propone negli agriturismi. Ad oggi la Fondazione Campagna Amica ne ha “laureati” oltre mille, 90 in Toscana che Coldiretti sta valorizzando anche in tv.
La Giornata per la gastronomia sostenibile è infine un’occasione per lanciare un appello all’Europa per garantire il principio di reciprocità a tutela di consumatori e degli agricoltori. “La sostenibilità, ovvero il rispetto delle regole in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di diritto dei lavoratori, deve diventare un patrimonio comune, facendo in modo che ogni prodotto che entra in Italia rispetti le stesse regole che valgono per le nostre aziende” conclude la presidente regionale, Letizia Cesani.
Per informazioni www.toscana.