In chiusura il bando per la prima esperienza in Italia

SIENA. È ai blocchi di partenza il progetto pilota toscano per la diagnostica di primo livello negli studi dei medici di famiglia: esami come elettrocardiogrammi, ecografie e spirometrie potranno essere eseguiti anche come parte di un percorso di presa in carico, permettendo di concludere percorsi clinici senza rivolgersi ad altri professionisti e con una forte semplificazione burocratica.
Tra pochi giorni – per la precisione il 20 giugno – scadrà infatti il bando pubblicato dalle tre Asl della nostra regione, tramite il quale i medici di famiglia di tutta la Toscana potranno aderire al progetto. Per quanto riguarda l’Asl Sud-Est – quindi le province di Arezzo, Siena e Grosseto – i medici potenzialmente coinvolti sarebbero quasi 500: se il 30% decidesse di aderire al progetto circa 65mila cittadini per provincia potrebbero trovare negli studi dei propri medici tutta una serie di servizi che fino a poco tempo fa non c’erano. Nel concreto si parla di esami come spirometrie, elettrocardiogrammi, Holter, emogasanalisi, ecografie, dosaggi di creatinina e glicemia glicata e infiltrazioni antalgiche. Tutti esami particolarmente utili per la gestione delle patologie croniche, tipiche di una popolazione che sta invecchiando sempre di più.
Inoltre anche i medici che non parteciperanno direttamente al progetto pilota (che in questa forma durerà un anno) potranno condividerne i risultati con i loro pazienti, perché potranno condividere un percorso di presa in carico con i colleghi della stessa Aggregazione Funzionale Territoriale, i “gruppi di lavoro” della medicina generale. I vantaggi, sulla carta, sono quindi per tutti: i professionisti avranno uno stimolo importante per la loro riqualificazione professionale e potranno gestire in proprio una parte più ampia dei propri pazienti, velocizzando il percorso di presa in carico e cura, mentre i cittadini non dovranno più fare così spesso la spola tra lo studio del proprio medico e quelli di altri professionisti sanitari. Inoltre accedere più velocemente agli esami di primo livello permetterà di identificare e trattare più velocemente potenziali patologie più complesse di quelle croniche, rispondendo meglio alla domanda di salute dei cittadini.
Il progetto pilota della diagnostica ci dice quindi non solo che la nostra regione è all’avanguardia per la sanità, ma anche che il dialogo tra istituzioni e medici di famiglia è cruciale per affrontare efficacemente i bisogni della popolazione. Mettere in campo nuove risposte per una cittadinanza che cambia è fondamentale per ottimizzare le risorse, umane e tecnologiche, della medicina moderna: è però altrettanto importante che ci siano anche sufficienti fondi per creare nuove soluzioni, perché la sanità pubblica ha un costo innegabile e che sta crescendo come conseguenza di cambiamenti scientifici e sociali sempre più veloci. (Fonte Medici 2000)