SIENA. La dermatologia è una disciplina medica in continua evoluzione, che richiede un costante aggiornamento per affrontare le sfide cliniche e scientifiche poste dalle patologie cutanee. È questo l’input principale del congresso macroregionale per Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Marche organizzato da SIDeMaST (Società italiana di Dermatologia e Malattie sessualmente trasmissibili) e ADOI (Associazione Dermatologi-Venerologi ospedalieri italiani e della sanità pubblica). L’evento si svolga a Siena, nel complesso universitario San Francesco, tra venerdì 28 e sabato 29 novembre- Obiettivo del congresso è approfondire i progressi più recenti in quattro aree fondamentali: dermochirurgia, oncologia dermatologica, malattie infiammatorie croniche della pelle e malattie auto-infiammatorie.
«La dermochirurgia, grazie alle innovazioni tecniche e tecnologiche, sta ridefinendo l’approccio al trattamento delle lesioni cutanee, con un’attenzione crescente all’accuratezza diagnostica, alla precisione terapeutica e agli esiti funzionali ed estetici – spiega il professor Pietro Rubegni, direttore dalla Dermatologia all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e tra i presidenti del congresso -. Parallelamente, l’oncologia dermatologica sta vivendo un momento di trasformazione, con l’introduzione di terapie mirate e immunoterapie che stanno rivoluzionando la gestione del melanoma e dei tumori non melanocitici. Questo ambito richiede un approfondimento non solo sugli aspetti terapeutici, ma anche sulla prevenzione, diagnosi precoce e monitoraggio delle recidive, per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti. Le malattie infiammatorie croniche cutanee, come la psoriasi e la dermatite atopica, rappresentano un ulteriore focus di grande rilevanza – aggiunge il professor Rubegni -. I progressi nella comprensione dei meccanismi immunologici e molecolari alla base di queste patologie stanno aprendo la strada a trattamenti sempre più mirati e personalizzati, migliorando significativamente il controllo dei sintomi e la gestione delle comorbidità. Infine – prosegue Rubegni -, le malattie auto-infiammatorie costituiscono una frontiera emergente della dermatologia, richiedendo un approccio multidisciplinare che integri competenze dermatologiche, immunologiche e genetiche per affrontare le complessità diagnostiche e terapeutiche di queste condizioni spesso invalidanti. Questo congresso si pone quindi come un’occasione unica per approfondire le conoscenze – ha concluso -, confrontarsi con esperti di settore e favorire il dialogo tra clinica e ricerca, con l’obiettivo di migliorare la cura e il benessere dei pazienti affetti da queste patologie».






