I giudici contabili promuovono la Regione ma ci sono dubbi per il futuro

ROMA. Il Servizio sanitario toscano è “ai vertici tra i servizi sanitari regionali”, ma “non appare più sostenibile senza le ingenti risorse aggiuntive reperite principalmente con la manovra fiscale”. A dirlo la Corte dei Conti, che promuove la Toscana, ma sottolinea nuovamente che una sanità di qualità ha dei costi inevitabili e crescenti nel tempo.
I giudici contabili, parificando il Rendiconto generale della Regione per il 2024, hanno indicato che dal 2020 in poi – inizialmente per la pandemia e poi anche per l’inflazione – i costi della sanità toscana sono cresciuti senza sosta, arrivando nel 2023 al record di 182 milioni di Euro. Per ripianare il deficit è stato necessario per la prima volta aumentare le tasse regionali: la dimostrazione di come “senza un adeguamento del finanziamento istituzionale, l’equilibrio economico non potrà essere ripristinato”, secondo la Corte.
In parole povere la coperta è corta, e senza un afflusso di fondi sufficiente da parte dello Stato centrale le Regioni non potranno che cercare di reperirle con i loro mezzi, perché la sanità è e deve rimanere un servizio pubblico di importanza capitale.
È pur vero che il Governo ha stanziato fondi aggiuntivi per la sanità, ma calcolando la spesa sanitaria sul Pil (l’unico modo che davvero renda l’idea dell’andamento della spesa nel tempo) l’Italia continua a spendere meno degli altri Paesi europei per il proprio servizio sanitario.
Bisogna poi considerare che la Toscana, dal punto di vista della spesa sanitaria, è un po’ il “canarino nella miniera” dell’eccellenza: gli stessi problemi, pur in forme diverse, stanno arrivando anche nelle altre regioni dove la sanità è ai vertici, come Veneto ed Emilia Romagna. Quindi non si tratta di una gestione poco oculata delle risorse da parte della Toscana, come si sente dire qualche volta, ma semplicemente del fatto che anche l’ottimizzazione delle risorse non può fare miracoli se i servizi richiesti – e quindi i costi – aumentano di continuo. Servono quindi maggiori risorse, ma anche indirizzarle nel posto giusto: il fatto che la sanità territoriale si sia rivelata insufficiente dal Covid in poi è dovuta infatti al fatto che il territorio è ignorato da decenni, spesso a causa di una visione della sanità troppo “ospedalo-centrica”.
Su questo le voci di corridoio dicono che in Toscana dovrebbe essere in arrivo un Accordo integrativo regionale con i medici di famiglia che finalmente ridarà alla sanità territoriale l’importanza che merita. Vedremo, idealmente a breve, se sarà davvero così. (Fonte Coop Medici 2000)