Al via anche una raccolta fondi popolare aperta fino al 21 novembre da Unicoop
SIENA.
Un ecosistema vivente nel cuore dell’ospedale: la Fabbrica dell’aria arriva in sette ospedali toscani, grazie a un’iniziativa promossa da Unicoop Firenze in collaborazione con Regione Toscana, le Aziende sanitarie locali, le Aziende ospedaliere Universitarie coinvolte e con Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e professore dell’Università di Firenze, ideatore del dispositivo. La Fabbrica dell’aria è una bio-macchina, realizzata da Pnat, società fondata come spin-off dell’Università di Firenze: ha l’aspetto di una serra modulare che contiene al suo interno varie tipologie di piante: non ha solo una funzione estetica, ma è in grado di aspirare e filtrare l’aria, restituendola depurata e riossigenata attraverso le foglie e le radici.
Vista l’utilità in luoghi di comunità, in particolare dedicati alla cura delle persone, Unicoop Firenze ha lanciato un progetto per portare le Fabbriche dell’aria in ospedale. La prima Fabbrica dell’Aria, donata da Unicoop Firenze, è già stata installata lo scorso settembre nel reparto maternità dell’ospedale di Careggi. Oltre che a Firenze, Unicoop Firenze ne sosterrà l’installazione anche ad Arezzo, Ospedale San Donato, a Lucca, Ospedale San Luca, a Pisa, Ospedale Cisanello, a Pistoia, Ospedale San Jacopo, a Prato, Ospedale Santo Stefano, a Siena, Ospedale Santa Maria delle Scotte.
Per sostenere l’iniziativa, Unicoop Firenze ha lanciato una raccolta fondi popolare: da oggi fino al 21 novembre, acquistando un anthurium, disponibile nei principali punti vendita di Unicoop Firenze, soci, clienti e cittadini potranno dare un contributo per portare una Fabbrica dell’aria negli ospedali coinvolti nell’iniziativa. Per ogni pianta venduta nel periodo della campagna, 2 Euro verranno donati al progetto e contribuiranno all’acquisto delle bio-macchine.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina, presso il Coop.fi di Ponte a Greve, alla presenza di Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana, e Daniela Mori, Presidente Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze. L’iniziativa ha visto l’intervento, in collegamento, di Stefano Mancuso e dei rappresentanti di Pnat che hanno illustrato il funzionamento della Fabbrica dell’Aria e presentato i benefici generati dal dispositivo. All’evento hanno portato il loro saluto anche Valerio Mari, Direttore generale Azienda Usl Toscana Centro, Katia Belvedere, Direttrice generale dell’Azienda ospedaliero universitaria Pisana, e Francesco Puggelli, Direttore del presidio sanitario di Lucca.
Come funziona la Fabbrica dell’aria
La Fabbrica dell’Aria è un’installazione che sfrutta l’intelligenza delle piante per purificare l’aria degli ambienti chiusi. Agendo come una “biomacchina che respira”, incanala l’aria attraverso un substrato in cui le radici delle piante e i batteri benefici degradano le sostanze inquinanti. L’aria, così purificata, viene poi rilasciata nell’ambiente con il supporto di sensori avanzati che ne monitorano la qualità in tempo reale e ottimizzano le prestazioni del sistema. In una combinazione di natura e tecnologia, la Fabbrica dell’Aria crea ambienti interni più salubri riducendo le sostanze inquinanti come i composti organici volatili. Inoltre, promuove una connessione sostenibile tra l’uomo e il mondo vegetale offrendo una soluzione tangibile per migliorare la qualità dell’aria e il benessere negli spazi chiusi. La Fabbrica dell’aria è strutturata per essere autosufficiente con l’illuminazione e l’irrigazione e non aver bisogno di manutenzione per le piante. Oggi ce ne sono molte già installate in negozi, uffici, in Italia e nel mondo, dalla Thailandia al Giappone. Due sono nei punti vendita Coop di Firenze Novoli e Ponte a Greve. Grazie al contributo di Unicoop Firenze, un ulteriore dispositivo è stato installato presso il reparto maternità dell’ospedale di Careggi a Firenze.
Inquinamento indoor
Quello dell’inquinamento indoor è un reale problema di salute pubblica e la scienza si è messa al lavoro per trovare soluzioni. Anche in questo caso le piante sono grandi alleate dell’uomo e possono essere di grande aiuto. Alcune specie, in particolare, hanno la capacità di assorbire gli agenti inquinanti, rilasciando aria pulita, anidride carbonica, regolando il livello di umidità. Piante come Ficus, Monsteria, Sterlizia, Kentia, Aloe, Dracena, Spatifillo, Pothos, Sansevieria, Filodendro, Falangio, Edera, sono in grado di “intrappolare” inquinanti come ozono e formaldeide, rendendo più pulita l’aria di uffici, scuole, ospedali e luoghi ad alto afflusso di persone. Queste piante vivono fra i 18 e i 24 gradi, quella è anche la temperatura ideale per l’uomo: oltre a purificare l’aria, hanno anche un valore estetico, arricchiscono l’ambiente e garantiscono uno spazio più salubre.
I benefici per la salute
Con le Fabbriche dell’aria il vantaggio è doppio. Il primo: l’aria depurata naturalmente riduce i voc, i composti organici volatili, inquinanti dannosi rilasciati dai materiali da costruzione, dai mobili, dai prodotti per la pulizia e dai dispositivi elettronici. Queste sostanze chimiche, presenti negli ambienti interni, non sono salutari. Il secondo: la presenza di piante aiuta a star bene, migliorando l’umore, l’attenzione e anche i tempi di guarigione. Come sostiene Stefano Mancuso, i benefici sono dimostrati da numerosi studi scientifici pubblicati da quarant’anni a questa parte: anche solo la vista del verde da una finestra contribuisce a migliorare lo stato fisico e mentale. Le ricerche ci dicono che, essendo l’ospedale uno spazio di forte stress emotivo, le piante sarebbero di aiuto non solo per i pazienti, ma anche per le tante persone che ci lavorano: medici, infermieri, personale di vario tipo, oltre che per i visitatori.






