Bonificata la dolina con l'aiuto di volontari di Legambiente, Wwf e Fiab
SIENA. Venti quintali di rifiuti ingombranti sono stati raccolti ieri e sabato (8 e 9 novembre) dai volontari del Club alpino italiano (Cai) sulla Montagnola, nei boschi vicino all’Eremo di San Leonardo al lago.
L’appuntamento tradizionale “Puliamo la Montagnola”, dedicato alla cura dell’ambiente, quest’anno è stato particolarmente impegnativo e delicato. La raccolta di rifiuti infatti è stata eseguita con una complicata teleferica allestita dagli alpinisti e speleologi del Cai in una dolina, cioè in una voragine naturale con un diametro di 25 metri e una profondità di 15 che si è formata in un passato remoto per il collassamento del “soffitto” di una grotta sotterranea. In questo gigantesco buco, con impervie pareti verticali, diventato nei decenni scorsi una discarica a cielo aperto, sono scesi i volontari del Cai con le corde.
Qui hanno costruito una teleferica con la quale hanno portato in superficie frigoriferi, lavatrici, vasche da bagno, stufe, copertoni, bidoni, persino un motorino e rifiuti di tutti i generi. Alla difficile e faticosa impresa hanno partecipato complessivamente una cinquantina di persone, fra le quali anche volontari di Legambiente, Wwf e Fiab. Proprio per l’eccezionalità dell’operazione, sono arrivati anche i rinforzi dei volontari del Cai di Grosseto e del Soccorso alpino del Monte Amiata.
I rifiuti sono stati portati in superficie dentro grandi sacchi appesi alle funi e sono stati differenziati. Poi verranno caricati su camion del Comune e smaltiti. La dolina nel bosco, ripulita dalle brutture dell’uomo, ritornerà quindi ad essere un sorprendente luogo di bellezza naturale da ammirare, con la sua ritrovata aura di affascinante mistero.
Quest’anno, la raccolta dei rifiuti è durata eccezionalmente due giorni. La fatica dei volontari è stata alleviata grazie a una sosta e una visita guidata all’Eremo di San Leonardo al lago tenuta dagli esperti dei Musei nazionali di Siena, i quali hanno illustrato il pregevole ciclo di affreschi eseguito nel Trecento da Lippo Vanni, lo stesso autore della Tebaide scoperta di recente al Santa Maria della Scala a Siena.






