Il Consorzio di bonifica spiega le responsabilità dell'avvelenamento che ha colpito la fauna ittica del torrente. "Moria dei pesci nel Sorra? E' colpa dei tannini"

SIENA. I risultati delle analisi effettuate dall’ARPAT di Siena confermano che la moria dei pesci, riscontrata nel torrente Sorra, non è dovuta ai lavori di manutenzione ordinaria realizzati dal Consorzio, peraltro eseguiti in conformità con la normativa vigente e sotto stretto controllo.
Le responsabilità sono imputabili a precedenti lavorazioni di taglio di un noceto, effettuate 6 mesi prima, da privati, su un campo contiguo al torrente. I tagli hanno provocato la caduta di materiale legnoso all’interno del Sorra, che non è stato tempestivamente recuperato. Le alte temperature e la scarsa presenza di acqua hanno portato alla decomposizione del legno stesso e quindi, al rilascio di una quantità di tannino letale per i pesci presenti. “Non c’è stato insomma alcun taglio indiscriminato della vegetazione, ma un intervento di manutenzione ordinaria, come previsto dal piano delle attività, eseguito con la massima attenzione all’ambiente”, spiegano dal Consorzio.
A complicare la situazione ha contribuito il fatto che, in questo periodo, il Sorra è quasi in secca, senza acqua corrente, con tratti in cui rimane acqua stagnante dove restano intrappolati i pesci.
Il Consorzio 6 Toscana Sud illustra la situazione citando anche la nota diffusa da ARPAT, che, nel corso del suo sopralluogo, ha riscontrato una evidente carenza di ossigeno disciolto nell’acqua. “Eliminando la vegetazione e rimuovendo il legno secco e putrescente dal Sorra, il Consorzio ha solo reso visibile il risultato di un atto sconsiderato compiuto da privati e ha consentito di salvare i pesci ancora in vita, che si erano rifugiati nelle poche pozzanghere rimaste. Chi attribuisce all’ente consortile la responsabilità dello sterminio della fauna ittica, sbaglia. Invitiamo perciò gli esponenti del WWF a controllare di persona la situazione, prima di lanciare accuse pesanti e ingiustificate. Come sempre l’ente, che conosce bene il torrente, è a disposizione per fornire il necessario supporto”.