
SIENA. Da Siena Sostenibile riceviamo e pubblichiamo.
“La transizione energetica richiede pianificazione e governance a livello centrale. Da troppo tempo assistiamo a progetti incontrollati di parchi fotovoltaici, agrivoltaici ed eolici, imposti dall’alto senza considerare le caratteristiche del territorio e senza reale partecipazione delle comunità locali.
La normativa nazionale, soprattutto negli ultimi anni, ha creato confusione e vuoti regolatori,
generando spreco di energie, formazione di comitati, dibattiti politici sterili e procedimenti complessi. Questo scenario rischia di portare alla realizzazione di impianti poco integrati nel contesto locale e, contemporaneamente, alla bocciatura di progetti meritevoli. Le sentenze dei TAR non hanno fatto chiarezza: spesso risultano contraddittorie, aumentando la confusione.
Alcuni progetti sottoposti a Valutazione d’Impatto Ambientale statale, come l’eolico nelle Crete
Senesi, possono essere bloccati solo dal Governo; gli altri enti possono esprimere pareri non vincolanti.
Siena Sostenibile distingue due percorsi nella transizione energetica:
1. Dal basso: comunità energetiche e impianti per autoconsumo, da facilitare attraverso il ruolo attivo degli enti locali.
2. Dall’alto: grandi impianti per raggiungere gli obiettivi europei e nazionali, garantendo sicurezza e indipendenza energetica del Paese, che devono essere pianificati da Governo e Regioni per evitare “assalti” ai territori e per non lasciare lo sviluppo esclusivamente in mano alle società energetiche.
Da queste considerazioni nascono due proposte concrete:
•Priorità ai progetti partecipativi: chi attiva procedure di consultazione e confronto con enti e comunità locali deve essere valutato per primo.
•Chiusura delle valutazioni ambientali prima dell’autorizzazione: i progetti soggetti a valutazione devono completare queste procedure prima di richiedere l’Autorizzazione Unica Energetica.
Inoltre, Siena Sostenibile ribadisce che i progetti di grandi dimensioni, inclusi quelli con opere di
connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), devono essere valutati su scala di area vasta, superando i confini comunali. È urgente chiarire le differenze operative e normative tra impianti fotovoltaici tradizionali e impianti agrivoltaici, oggi regolamentati in modo insufficiente a livello nazionale.
Solo con regole chiare, pianificazione centrale e partecipazione reale delle comunità locali sarà possibile sviluppare una transizione energetica sostenibile, efficiente e rispettosa del territorio”.