
AREZZO. Da Rete Geotermica riceviamo e pubblichiamo.
“Come emerso nei tavoli di lavoro per la definizione della Carta di Abbadia San Salvatore per la buona geotermia, così come in numerosi seminari e convegni, non ultimo quello sulla “Geotermia a Zero Emissioni” del 4-5 luglio scorsi, la geotermia non è solo quella fino ad oggi conosciuta nei territori toscani che la riguardano, ma si presenta, già da decenni con diverse applicazioni un po’ in tutto il mondo, in forme, aspetti e relazioni con il territorio senz’altro diverse, se non alternative.
La conoscenza di ciò consente un approccio diverso e più ampio nel valutare nuove ipotesi di sviluppo non solo dell’utilizzo di questa importante risorsa ma anche dei territori stessi dove questa risorsa è presente nelle sue declinazioni di qualità, temperature e caratteristiche dei fluidi geotermici stessi.
La Rete Geotermica, che non è un soggetto politico in cerca di patenti di “affidabilità”, ma una rete di imprese in gran parte toscane, che rappresentano l’intera filiera del settore geotermico, che svolge, al suo interno funzioni di integrazione tecnologica e sinergia operativa e all’esterno attività di informazione divulgazione e promozione tecnico-scientifico-economica, anche in relazione alle attività in corso per la definizione delle aree non idonee alla realizzazione di impianti geotermoelettrici, oltre che ad essersi resa disponibile con i tecnici delle imprese associate, dei professionisti e dei centri di didattica e ricerca Universitari di cui ci avvaliamo della collaborazione, per incontri formativi, di approfondimento e di confronti sia sugli aspetti tecnologici che delle loro implicazioni sociali ed ambientali, ha ritenuto importante l’organizzazione di una visita degli impianti geotermoelettrici a “zero emissioni” della Baviera (area a 20 km a sud di Monaco di Baviera), da compiersi con un pullman gran turismo, con partenza da Siena, i giorni 19 – 20 settembre p.v..
Abbiamo rivolto l’invito agli amministratori e ai consiglieri comunali dei Comuni geotermici, dei Comuni ad essi limitrofi, dei Comuni oggetto di permessi di ricerca, ai loro tecnici comunali, agli amministratori e ai consiglieri regionali, ai rappresentanti e ai membri della associazioni ambientaliste, ai rappresentati e ai membri dei Comitati, ai semplici cittadini. Già stiamo raccogliendo molte adesioni.
A tale proposito, nel rispetto delle persone e delle parti, abbiamo preventivamente chiesto a rappresentanti di SOS Geotermia – Rete NOGESI se, prima ancora di trasmetterlo ufficialmente, il nostro invito poteva essere per loro ricevibile, nel senso che non sarebbe stato motivo per polemizzare in modo pesante, salvo che avrebbero potuto liberamente accettare o declinare l’invito.
Purtroppo, dai toni della risposta, possiamo dire che questo non è stato evitato.
Noi riteniamo, e per questo rinnoviamo l’invito a tutti coloro che da anni si battono contro la geotermia che conoscono e vedono vicino alle loro case, a partecipare alla visita, vedere con i propri occhi, toccare con mano, confrontarsi con chi ci vive vicino e con tutti gli amministratori che verranno, che esiste davvero un modo diverso di utilizzare questa risorsa energetica, in un modo pulito e silenzioso, poco invandente, integrato con le attività economiche, e, soprattutto, senza nessuna emissione in atmosfera.
La cosa che ci sorprende di più (e ci fa pensare), tra i motivi addotti al diniego al nostro invito da parte di SOS Geotermia – Rete NOGESI, è l’asserita impossibilità di realizzare impianti a zero emissioni anche in Toscana, facendo perfettamente eco alle dichiarazioni dell’attuale concessionario della risorsa geotermica. Ma vorremmo far notare che, come diverse delle ricerche attualmente in corso hanno rilevato e certificato, in Toscana e nel resto d’Italia ci sono bacini geotermici si a vapore prevalente ma anche molti altri cosiddetti ad acqua dominante, quindi molte situazioni con condizioni di gas poco rilevanti. Inoltre è importante sapere che il tema dei gas dal sottosuolo è ben conosciuto ed operato sia nel resto del mondo come in Italia, peraltro anche da aziende che fanno parte della Rete Geotermica, e la confusione che viene fatta tra incondensabilità e reiniettibilità denota una scarsa conoscenza di queste esperienze. Infatti sia nel resto del mondo, come in Italia, si fa da decenni pratica di reintroduzione di gas nel sottosuolo come ad esempio il metano, la CO2, o altri gas che vengono in superficie la dove si estraggono idrocarburi. Peraltro questa reintroduzione è favorita la dove c’è la possibilità di reiniettare anche dei fluidi.
Al viaggio in Baviera non parteciperà nessun rappresentante delle aziende titolari di permessi di ricerca, ma solo i tecnici delle imprese che hanno costruito gli impianti. Così che la visita programmata per il 19 e 20 settembre agli impianti geotermoelettrici a “zero emissioni” della Baviera servirà soprattutto alla divulgazione di queste esperienze di buone pratiche e conoscerne la loro applicabilità anche nei territori toscani.
Rinnoviamo quindi l’invito a tutti i membri e i rappresentanti dei comitati, come anche ai singoli cittadini, che vorranno approfittare di questa occasione di conoscenza e confronto, che non vuol dire essere costretti a cambiare idea, ma semplicemente apprendere meglio molti aspetti di un tema così importante”.