L'assalto delle rinnovabili al paesaggio della Toscana
di Silvana Biasutti
SIENA. In Toscana è in corso un vero e proprio assalto alla bellezza e al paesaggio; con obiettivi incredibilmente cinici e sciatti.
Si pretende di inserire pale enormi – circa 200 metri di altezza – in alcuni paesaggi con storia millenaria, luoghi che parlano di agricoltura, di civiltà e … sì di bellezza. In alternativa o in accompagno si propongono ettari sconfinati di pannelli fotovoltaici.
Il tutto apparentemente senza porsi alcuna domanda su come e quanto queste squallide strutture possano compromettere – per sempre – un paesaggio o un contesto agricolo e l’economia ad essi legata, o il clima, la stessa vivibilità dei residenti in quei paesi. Insomma tutto ciò che ha, nei secoli scorsi, promosso il Grand Tour iniziatico degli europei che potevano permetterselo. Tutto ciò che, dagli ultimi decenni del secolo scorso, ha attratto l’attenzione mondiale su luoghi e prodotti unici e irripetibili – senza dimenticare le testimonianze culturali e artistiche disseminate per tutto il parsaggio (non solo nelle città d’arte).
Va chiarito che chi scrive sa bene che nel mondo cresce il fabbisogno energetico, ne è perfettamente consapevole. Ovunque però si stanno ricercando format e soluzioni tecnologiche, che, oltre a non banalizzare i luoghi né distruggere l’economia, consentano di aggiungervi valore e vivibilità.
A chi scrive perciò pare ovvio che di fronte all’immenso capitale umano, storico ed economico che questi interventi sbrigativi e avventuristi mettono a repentaglio, i politici e gli amministratori responsabili di scelte che incidono sulla vita delle persone e dei luoghi siano a completa disposizione per ricercare strumenti e proposte adeguati ai luoghi e al tempo. Sono verifiche da mettere in campo non solo sul vago filo delle parole.
È noto che i contesti in cui si pretende di inserire i “parchi” eolici e fotovoltaici vivono nutrendosi delle proprie caratteristiche naturali, paesaggistiche, economiche – create e valorizzate da decenni di impegno da parte di comunità variegate e poliedriche che hanno saputo vivere nei luoghi e presentarli in tutta la loro ricca e multiforme bellezza al visitatore più esigente e sensibile. Non solo paesaggi, dunque, ma la Toscana e la sua poetica – biodiversità, lavoro agricolo, cultura, bellezza, prodotti – infine l’economia di tutta una regione le cui caratteristiche concorrono a creare le condizioni per ospitare offrendo benessere e salute al corpo e alla mente. Un’economia unica e preziosa, un capitale intangibile alla cui costruzione hanno partecipato tutti gli abitanti.
Se ovunquein nel mondo si studiano le soluzioni più intelligenti e vivibili per realizzare impianti che forniscano energia, è ancor più vitale che lo si faccia in terra di Duccio, di Lorenzetti, dei Della Robbia, di Galileo e di Fibonacci. In Toscana.






