Chi rientra dal Giappone viene sottoposto a test sanitari
Di LEXDC SIENA
SIENA. La situazione in Giappone resta difficilissima e si saprà solo nella serata di venerdì se i tecnici della Tepco saranno riusciti a ripristinare la linea elettrica per mettere in funzione le pompe che immettono acqua nelle piscine dei reattori nucleari. Registriamo la nuova posizione del governo italiano che, sempre più preoccupato per le ricadute elettorali delle prossime amministrative che di eventuali ricadute di radioattività sul territorio, fa marcia indietro sul nucleare. Paolo Romani, ministro dell’Industria: «Dalle informazioni che abbiamo il problema che ha il Giappone non sarà di facile soluzione. Per questo il paese deve fermarsi un attimo e capire che cosa stiamo facendo. Serve una pausa di riflessione e soprattutto non si possono fare scelte che non siano condivise da tutti». Umberto Veronesi, presidente dell’agenzia per la sicurezza nucleare: «si impone inevitabilmente a chi, come me, ha deciso di occuparsi di sicurezza degli impianti nucleari e di salvaguardia della popolazione, di mettere da parte lo sgomento e prendersi una pausa di riflessione profonda». Il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo ha dichiarato: «È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne – dice rivolta a Bonaiuti e soprattutto a Tremonti – ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese». Quello che la politica non vuole capire è la differenza tra le 20mila vittime del disastro naturale e le vittime potenziali del disastro nucleare, la differenza tra la fatalità del caso e la scelta deliberata dell’uomo di vivere sotto un ombrello nucleare prodotto da lui stesso ma non controllabile.
Questo è l’aggiornamento della situazione secondo Ispra, autorità di controllo per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ed organo tecnico di supporto alle autorità di protezione civile per le emergenze nucleari e radiologiche: “Prosegue per tutte le unità la mancanza di alimentazione elettrica esterna e l’indisponibilità dei generatori diesel di impianto. Solo per l’Unità 6 risulta disponibile un diesel generatore di emergenza. Tutti i reattori sono spenti. I reattori delle Unità 1, 2 e 3 risultano parzialmente allagati, con livelli oscillanti. Si continua ad iniettare acqua di mare borata attraverso le pompe del sistema estinzione incendi. Per le Unità 5 e 6 i reattori risultano ricoperti d’acqua, ma si registra un tendenza a decrescere del livello. Per le Unità 4, 5 e 6 si registra un riscaldamento dell’acqua. Per l’unità 4, dall’ultimo dato rilevato alle ore 19 del 14 marzo la temperatura risulta elevata. E’ da ritenere che il combustibile non sia più sotto battente d’acqua”. E’ certo che al momento in Italia e in Toscana non ci sono rischi di alcun genere.
Ieri i primi componenti della tournée del Maggio rientrati a Firenze dal Giappone sono stati già sottoposti ad alcuni controlli da parte dei medici dell’ufficio di medicina preventiva della Asl 10, che ha allestito un presidio sanitario nei locali del Teatro Comunale. I medici hanno effettuato analisi per accertare se le persone sono state esposte a radiazioni nucleari. I primi risultati saranno a disposizione a partire da domani. Stessa procedura sarà messa in atto al rientro delle altre persone che facevano parte della delegazione del Teatro. Sono da ieri a disposizione dei lavoratori e dei loro familiari, sempre nel presidio del Teatro, due psicologi che forniranno risposte a che ne avesse bisogno dopo un’esperienza così problematica. Tutti i turisti che rientrano dal Giappone potranno rivolgersi, per informazioni e accertamenti, ai centri dedicati istituiti presso le aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e di Pisa. A Careggi i cittadini potranno andare al pronto soccorso. A Pisa, all’Unità di fisica sanitaria dell’ospedale Santa Chiara.
Intanto nei paesi vicini all’area di crisi la situazione di emergenza per eventuali contaminazioni, in Russia come in Cina (che blocca la costruzione delle nuove centrali di terza generazione, EPR, come quelle che Berlusconi vorrebbe costruire nel nostro paese) fino alla costa occidentale degli Stati Uniti rende governanti e popolazione molto preoccupati. In California sono esaurite le pillole allo iodio, che potrebbero essere un palliativo a una prima esposizione a radioattività. Israele cancella il programma di costruzione di un reattore nucleare civile. In Italia il governatore Luca Zaia dichiara: “Il Veneto non vuole centrali nucleari” (con la scusa dell’autosufficienza. Fino a ieri non dicevano che siamo sotto schiaffo per essere importatori di energia elettrica dai paesi confinanti?).
Siccome piove sempre sul bagnato, in Canada la Ontario Power Generation, proprietaria di ben tre centrali nucleari, ha diffuso un comunicato, dopo aver avvertito le autorità competenti, in cui dichiara che dalla centrale di Pickering a 25 chilometri dalla città canadese di Toronto ha riversato nel Lago Ontario 73mila litri di acqua contaminata «non intenzionalmente» mercoledì passato. Sono state misurate tracce di trizio nell’acqua, ma in quantità molto inferiori alla soglia considerata pericolosa per la salute delle persone. «Dal punto di vista normativo, è un evento di importanza molto bassa. Non vi è alcun impatto sull’acqua potabile», assicurando che il malfunzionamento al sistema di scarico è stato nel frattempo risolto. Ma naturalmente tutti se la sono fatta sotto, compresi gli statunitensi che vivono sull’altra sponda del lago.
