Resta segreto l'elenco dei siti "nucleabili" e che potrebbero accogliere scorie radiattive
di LEXDC SIENA
SIENA. La Sogin, società dello Stato incaricata di realizzare il ritorno al nucleare nella nostra penisola, continua involontariamente (?) a fomentare episodi di terrorismo psicologico con il tira e molla del segreto sulla localizzazione dei siti che dovranno ospitare le nuove centrali nucleari e i relativi depositi di scorie radioattive. La sindrome NIMBY Not In My Back Yard, non nel mio cortile, stavolta arriva a Firenze, con duri comunicati di Rifondazione Comunista contro l’ eventuale deposito nel Padule di Fucecchio o sui Monti del Chianti e conseguente coinvolgimento dell’ amministrazione provinciale del capoluogo. E questo solo per rimanere nell’ ambito della nostra amata Toscana!
Ma veniamo a Sogin. Lo scorso 20 ottobre è finito il periodo di commissariamento dell’azienda e, guarda caso, il vice-commissario Ing. Giuseppe Nucci, è stato nominato Amministratore Delegato e ha prorogato nuovamente il segreto sulla localizzazione ( segreto che secondo la legge del 2009 doveva essere pubblicato entro la fine di quell’anno) in risposta alla nota dell’ANSA di quello stesso giorno, ricca di nomi e particolari. Così rispondendo all’ennesima richiesta del governo Berlusconi, l’elenco dei siti “nucleabili” è secretato sine die, per evitare immediate e pericolose prese di posizione locali, ricordando che per i comuni che accetteranno la presenza dei siti nucleari sul proprio territorio ci saranno forti incentivi economici.
Siccome sull’ argomento piove sul bagnato, il 30 ottobre Fabio Callori, sindaco di Caorso e presidente della Consulta ANCI dei Comuni sede di servitù nucleari ha diffuso un comunicato stampa in cui ha espresso delusione perchè ancora una volta il governo non gli ha sborsato i soldi degli incentivi promessi all’epoca del primo periodo nucleare del nostro paese, quello chiuso con il disastro di Chernobyl e il conseguente referendum abrogativo del 1987.
A gettare benzina sul fuoco ci si è messo anche il presidente della regione Lombardia. Roberto Formigoni il quale ha dichiarato pubblicamente che la sua regione è autosufficiente dal punto di vista energetico e quindi non ha necessità di ospitare centrali nucleari. Per quanto vi possa sembrare strano, il maggior consumatore di energia elettrica del nostro paese è autosufficiente! Abbiamo girato la curiosità a Terna, che è il produttore nazionale di energia elettrica. Terna dichiara, nella relazione con i dati statistici del 2009, che la capacità produttiva nazionale di energia elettrica è pari a 101.447 MW e che il picco di consumi nel 2009 è stato il giorno 17 luglio 2009 alle ore 12, quando la richiesta di energia elettrica si fermò a 51.873 MW. Ha ragione Formigoni, l’ Italia è autosufficiente come capacità di produzione elettrica. Forse nei prossimi anni avremo bisogno di più energia, anche per sostituire la produzione da carbone e idrocarburi che non saranno infiniti e contribuiscono all’inquinamento.
Forse in due anni con un pari investimento in energie alternative si può ottenere il risultato energetico che con una centrale nucleare si otterrebbe in dieci anni di costruzione, e senza produzione di scorie radioattive da infilare nei depositi sotterranei del Chianti.
Forse sarebbe il caso di discuterne un pò, a chi conviene veramente il nucleare.
SIENA. La Sogin, società dello Stato incaricata di realizzare il ritorno al nucleare nella nostra penisola, continua involontariamente (?) a fomentare episodi di terrorismo psicologico con il tira e molla del segreto sulla localizzazione dei siti che dovranno ospitare le nuove centrali nucleari e i relativi depositi di scorie radioattive. La sindrome NIMBY Not In My Back Yard, non nel mio cortile, stavolta arriva a Firenze, con duri comunicati di Rifondazione Comunista contro l’ eventuale deposito nel Padule di Fucecchio o sui Monti del Chianti e conseguente coinvolgimento dell’ amministrazione provinciale del capoluogo. E questo solo per rimanere nell’ ambito della nostra amata Toscana!
Ma veniamo a Sogin. Lo scorso 20 ottobre è finito il periodo di commissariamento dell’azienda e, guarda caso, il vice-commissario Ing. Giuseppe Nucci, è stato nominato Amministratore Delegato e ha prorogato nuovamente il segreto sulla localizzazione ( segreto che secondo la legge del 2009 doveva essere pubblicato entro la fine di quell’anno) in risposta alla nota dell’ANSA di quello stesso giorno, ricca di nomi e particolari. Così rispondendo all’ennesima richiesta del governo Berlusconi, l’elenco dei siti “nucleabili” è secretato sine die, per evitare immediate e pericolose prese di posizione locali, ricordando che per i comuni che accetteranno la presenza dei siti nucleari sul proprio territorio ci saranno forti incentivi economici.
Siccome sull’ argomento piove sul bagnato, il 30 ottobre Fabio Callori, sindaco di Caorso e presidente della Consulta ANCI dei Comuni sede di servitù nucleari ha diffuso un comunicato stampa in cui ha espresso delusione perchè ancora una volta il governo non gli ha sborsato i soldi degli incentivi promessi all’epoca del primo periodo nucleare del nostro paese, quello chiuso con il disastro di Chernobyl e il conseguente referendum abrogativo del 1987.
A gettare benzina sul fuoco ci si è messo anche il presidente della regione Lombardia. Roberto Formigoni il quale ha dichiarato pubblicamente che la sua regione è autosufficiente dal punto di vista energetico e quindi non ha necessità di ospitare centrali nucleari. Per quanto vi possa sembrare strano, il maggior consumatore di energia elettrica del nostro paese è autosufficiente! Abbiamo girato la curiosità a Terna, che è il produttore nazionale di energia elettrica. Terna dichiara, nella relazione con i dati statistici del 2009, che la capacità produttiva nazionale di energia elettrica è pari a 101.447 MW e che il picco di consumi nel 2009 è stato il giorno 17 luglio 2009 alle ore 12, quando la richiesta di energia elettrica si fermò a 51.873 MW. Ha ragione Formigoni, l’ Italia è autosufficiente come capacità di produzione elettrica. Forse nei prossimi anni avremo bisogno di più energia, anche per sostituire la produzione da carbone e idrocarburi che non saranno infiniti e contribuiscono all’inquinamento.
Forse in due anni con un pari investimento in energie alternative si può ottenere il risultato energetico che con una centrale nucleare si otterrebbe in dieci anni di costruzione, e senza produzione di scorie radioattive da infilare nei depositi sotterranei del Chianti.
Forse sarebbe il caso di discuterne un pò, a chi conviene veramente il nucleare.