Ultimo resoconto sull'incontro "geotermia a 360°" tenutosi recentemente nel borgo amiatino

di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – Per completare la panoramica del convegno svoltosi recentemente a Santa Fiora sulla “geotermia a 360°”, diamo una sintesi dell’intervento del geologo e vulcanologo Andrea Borgia, docente di Geotermia all’Università di Milano. Lo studioso parte dall’esame delle emissioni dalle centrali di ammoniaca, mercurio, anidride carbonica, idrogeno solforato e arsenico già documentate nello studio Basosi- Bravi del 2015 e dai dati ARS su malattie, morti e ospedalizzazioni: circa due morti in più al mese, cioè circa 800 morti in 33 anni, per soli 70 MW di energia prodotti, agghiaccianti percentuali di rischio di malattie respiratorie, tumore al sistema nervoso centrale, malattie polmonari cronico-ostruttive, insufficienza renale, tumore del sistema linfo-ematopoietico, dell’apparato digerente, tumore al fegato, malattie respiratorie acute, dell’apparato genito-urinario, leucemia, sia nei maschi che nelle femmine, relativamente alle matrici acqua, aria e suolo in correlazione con gli inquinanti immessi nell’ambiente in buona misura dalle centrali geotermiche. La sua conclusione è che “invece di chiudere la fonte certa e continua di inquinamento, le centrali geotermiche, i responsabili della salute umana e ambientale, eseguono, o fanno eseguire, un altro studio per confermare la correttezza del primo”. Il docente passa poi ad esprimere le sue preoccupazioni per l’abbassamento della falda acquifera documentato dal piezometro di Poggio Trauzzolo, che ha provocato una perdita di acqua potabile pari al consumo di tutto il mondo per un mese. Impressionante la cifra che si ricava dalla trasformazione del danno ambientale in quello economico. Preoccupante è anche la subsidenza, ossia l’abbassamento del terreno di almeno due metri secondo Borgia, di misure inferiori secondo l’Enel, abbassamento a cui possono essere ricondotti anche i danni riportati nella zona da alcuni ponti. Nelle slides proiettate, oltre le denunce circostanziate sulle drammatiche cifre delle molteplici ricadute della geotermia flash sulle popolazioni e sull’ambiente amiatino, anche il suggerimento di adottare tecnologie meno impattanti, come i BHE (Borehole Heat EXchanger), che sfruttano direttamente il calore senza estrazione di fluidi né gas. … “Quella prodotta fa fonte geotermica, ha asserito Borgia, è senza dubbio l’energia più inquinante del mondo e gode inoltre dei certificato verdi che tutti noi paghiamo in bolletta, pur inquinando e depauperando l’acquifero, l’aria e il suolo e causando inoltre sismicità, peraltro in paesi antichi che non hanno strutture antisismiche”. Si rende dunque necessaria, secondo lo studioso, la necessità di una moratoria immediata a questa geotermia, per far ripressurizzare i campi geotermici e ricaricare la falda acquifera. A conclusione Borgia ha proposto di trasformare una centrale Enel (per esempio PC3) a ciclo binario per valutare con accuratezza sotto gli occhi di tutti gli impatti ambientali.