Toscana Pirata Siena: "la sfida è ridurre alla fonte e massimizzare il recupero"

SIENA. Dal Partito Pirata di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“A fronte del costante e inesorabile aumento della TARI, la Tariffa sui Rifiuti, naturale conseguenza di un contratto di servizio ventennale frutto di una gara con un solo partecipante (per la quale, ricordiamo c’è un processo in corso con accuse piuttosto gravi), l’installazione di ulteriori, nuovissimi e fiammanti, “cassonetti intelligenti” (che poi, scusate, qualcuno si è almeno letto la definizione di “intelligenza”?) parrebbe quasi volerne giustificare l’antipatica gabella.
Invece, secondo il nostro modestissimo parere, le reali questioni da affrontare sarebbero almeno due.
La prima: riduzione dei rifiuti. Lo dice l’Europa (e non è il solito refrain…), che dovremmo ridurre la quantità di rifiuti prodotti. La classe politica sta lavorando in questo senso? Ha messo in atto azioni e politiche per la riduzione, alla fonte, della produzione del rifiuto? Qualche dubbio ci assale, considerando che ogni qualvolta torniamo a casa dopo la spesa al supermarket, almeno un sacco dell’immondizia viene riempito d’imballaggi. Che paghiamo, chiaramente. Paghiamo per acquistare spazzatura, poi paghiamo nuovamente per smaltirla: un meraviglioso e molto intelligente “ciclo dei rifiuti”, non trovate?
L’altro aspetto è relativo ai processi di raccolta e smaltimento dei rifiuti stessi, che nella stragrande maggioranza dei casi (indifferenziato escluso), rappresentano preziosa “materia prima seconda” che può essere venduta ai consorzi preposti e riciclata, così da non finire in discarica (dove pende l’ecotassa europea per lo smaltimento) né dentro gli inceneritori, nel più classico “guadagno di Pottino” (per dirla alla senese).
Vale la pena, a tal proposito, dare uno sguardo ai dati dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ogni anno pubblica i dati relativi alla raccolta e differenziazione dei rifiuti solidi urbani. Dati che confermano quanto, in Toscana (come in gran parte delle regioni italiane) siamo indietro sugli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea.
In provincia di Siena, i dati 2019 ci dicono che su una popolazione di 266.238 abitanti, di cui ognuno di essi produce ben 597,7kg di rifiuti ogni anno, la raccolta differenziata si attesta in media al 52,4%: fanno meglio di noi Lucca, Pistoia, Firenze, Livorno, Pisa e Prato.
Certo, negli ultimi anni la situazione è andata sensibilmente migliorando, passando dal 41% del 2015 al dato attuale, ma crediamo che questo non possa essere né sufficiente né definire come “virtuoso” il ciclo dei rifiuti attuale.
Che siano cassonetti intelligenti o stupidi, la sfida è ridurre alla fonte e massimizzare il recupero. A che punto siamo, a Siena?”