La vastità degli impianti agrivoltaico, fotovoltaico e biomasse è uno scempio per il territorio

SOVICILLE. Dall’Associazione per un uso sociale di Ampugnano riceviamo e pubblichiamo.
“Recentemente avevamo dato la notizia del progetto di un mega impianto agrivoltaico (238 ha) nella piana di Rosia a Sovicille.
Il 5 di Settembre scadevano i termini per presentare alla Regione Toscana le osservazioni rispetto alla necessità o meno di assoggettare il progetto alla valutazione di impatto ambientale (VIA).
Pur nella ristrettezza dei tempi, molte sono state le osservazioni presentate non solo dalle istituzioni ma anche da associazioni: Italia Nostra, Distretto Biologico delle Valli Senesi, Coldiretti e noi stessi. Tutte queste osservazioni hanno tutte richiesto che il progetto venga assoggettato alla VIA con argomentazioni che evidenziano il forte stravolgimento sia agricolo che ambientale, che si determinerebbe nella Piana di Rosia, se questo progetto fosse realizzato.
Nel preparare le osservazioni abbiamo appreso che nella Piana sono in corso di realizzazione altri progetti per fotovoltaico, di cui non avevamo alcuna cognizione, per un totale di altri 30 ha di superficie. Inoltre, sempre nella Piana. sono previsti due impianti per biogas, uno in corso di realizzazione da 500 Sm³/h e l’altro in attesa di approvazione 499 Sm³/h.
Chi conosce questi impianti sa benissimo quale impatto ambientale rappresentano e quale stravolgimento della percezione del territorio comportano. Se tutti questi progetti verranno realizzati compreso quello annunciato da ENAC di 20 ha, nella Piana di Rosia assisteremo ad uno sfregio ambientale di tali dimensioni da cambiare irrimediabilmente i connotati del Comune di Sovicille.
Incomprensibile rimane il fatto che con la normativa attuale il Comune abbia scarse possibilità di incidere nelle decisioni di approvazione o meno dei progetti proposti e che, con la scusa della transizione ecologica, siano consentiti impianti di questa portata che con l’agricoltura non hanno niente a che vedere, ma sono solo investimenti fortemente speculativi ad alto rendimento.
Nella Piana, all’interno dell’area industriale di Bellaria, GSK e Philogen hanno già realizzato e sono in corso di realizzazione impianti fotovoltaici su pensiline per una superficie di 1,7 ha.
Riteniamo che questo tipo di impianti sia quello da perseguire e da avvalorare perché, senza ulteriore consumo di suolo, realizzati all’interno dell’area industriale non a fini speculativi, possono contribuire veramente al raggiungimento degli obiettivi indicati per la transizione ecologica.