Gli istituti preferiscono andare sul sicuro
ROMA. Dopo i 255 miliardi di euro di finanziamenti ricevuti negli ultimi 6 mesi dalla Bce ad un tasso dell’1% le banche italiane hanno ridotto i prestiti alle famiglie (-1,29 miliardi di euro pari ad una variazione del -0,3%) e alle imprese (-7,9 miliardi di euro pari al -0,8%), ma hanno aumentato del +44,3% l’acquisto di titoli di Stato. I prestiti bancari alle famiglie ed alle imprese, per la Cgia di Mestre, sono diminuiti di 9,2 mld, mentre l’acquisto di titoli di Stato ha avuto un boom: +92,89 miliardi di euro.
Buona parte dei prestiti giunti da Francoforte, riferisce la Cgia, non e’ finita nei portafogli di famiglie ed imprese, ma sono stati investiti in Bot, Cct ed in Btp. ”Sia chiaro – esordisce il segretario Giuseppe Bortolussi – cio’ non vuol dire che questa tendenza rappresenta l’unica spiegazione della mancata concessione del credito al settore privato italiano. Tuttavia, si vuole porre l’accento sul fatto che, in una determinata situazione come quella che si e’ venuta a creare verso la fine del 2011, le banche italiane hanno preferito investire sul sicuro, anziche’ rischiare assieme alle famiglie ed alle imprese.