Presenti all'incontro con i sindacati Viola, Dalla Riva e Ferri
SIENA. In data odierna l’AD Viola e le Risorse Umane (Dalla Riva, Ferri) hanno illustrato i contenuti del P.I. approvato il 7/8 u.s. dal CdA.
Erano presenti i segretari dei 7 Sindacati del primo tavolo nazionale.
Gli impatti più significativi del piano sul personale riguardano:
– riduzione delle spese amministrative di 440 milioni a fronte dei precedenti 285;
l’iniziativa avrà inevitabili impatti anche sui dipendenti.
– riduzione degli organici di 8000 unità da realizzare entro il 2017 mediante:
2.700 colleghi già usciti al 30/6/2013
1.100 esternalizzazioni già programmate nel P.I. precedente
600 da cessione di asset (attività estere, consum.it e leasing)
700 uscite naturali
2.900 uscite a fronte di ricorso al fondo di solidarietà
– chiusura di 550 sportelli entro il 2017 (ad oggi sono state già effettuate 360 chiusure).
In assenza di riferimenti alla categoria dirigenziale, su nostra sollecitazione, l’AD ha riferito che in questo nuovo P.I. la fase dei licenziamenti dei Dirigenti è da intendersi conclusa. Viola ha altresì riferito che fino a metà novembre, data prevista per l’approvazione definitiva da parte della U.E., non inizierà la fase negoziale relativa al nuovo P.I., questo periodo di tempo verrà eventualmente utilizzato per approfondire i dettagli.
Come abbiamo più volte rilevato il piano presenta forti elementi di criticità per quanto attiene alle esternalizzazioni, previste in totale assenza di garanzie a salvaguardia dei posti di lavoro. Pertanto questo progetto, così com’è, continua a trovare la nostra ferma contrarietà.
La previsione delle 2.900 uscite mediante il ricorso al fondo, messo in discussione dall’ABI, ci pare, ad oggi, difficilmente realizzabile. Infatti il fondo presenta dei punti di vulnerabilità per l’assenza di regole certe sia per la prestazione erogata che per la maturazione del diritto a pensione. Peraltro l’ABI contestualmente alla revoca del contratto ha cessato ogni trattativa con le OO.SS. nazionali sulla revisione del fondo di solidarietà mettendone in discussione la sua stessa sopravvivenza. Non vorremmo che si creasse una nuova schiera di colleghi che potrebbero aggiungersi ai numerosi esodati ad oggi senza assegno e senza lavoro.
Per quanto ci riguarda continueremo a tenere alta l’attenzione per la difesa dei diritti dei colleghi sui suddetti temi, che riteniamo fondamentali.
Segreteria OdC Dircredito MPS