Si legge nella sentenza di condanna a 16 anni di carcere dei due manager
TORINO. (Adnkronos) ”Gli imputati erano perfettamente a conoscenza di tutto cio’ che veniva effettuato negli stabilimenti italiani, sia in ordine alle attivita’ direttamente connesse al ciclo produttivo, sia in ordine a tutte le altre attivita’ per cosi’ dire collaterali, ma che comunque comportavano la necessita’ di disporre di beni e di cose appartenenti all’azienda, e hanno consentito che esse continuassero, nonostante avessero pure ben presente l’enorme pericolosita’ derivante per la popolazioni vicine agli stabilimenti industriali”. Lo scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza Eternit con cui i due manager, Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier, sono stati condannati in primo grado a 16 anni di carcere.