L'analisi dei dati della stazioni di tutto il mondo dice altro
TOKYO. Il disastro alla centrale nucleare giapponese di Fukushima ha rilasciato nell’ambiente molte più radiazioni di quanto il governo a Tokio non abbia ammesso. Lo dimostra un nuovo studio in via di pubblicazione sul Journal of Atmospheric Chemistry and Physics e ripreso sul sito della rivista Nature. La ricerca firmata da Andreas Stohl, dell’Istituto norvegese per la ricerca sull’aria di Kjeller denuncia anche l’effetto moltiplicatore nell’emissione nell’ambiente di cesio 137 avuto dalle piscine usate per immagazzinare il combustibile usato, un effetto questo che avrebbe potuto essere evitato con azioni appropriate. I risultati sono stati resi possibili dall’analisi accurata dei dati delle stazioni aperte in tutto il mondo per verificare il rispetto del trattato per il bando delle armi nucleari e dai dati meteorologici.