Il Circolo Città Domani lo accusa di appoggiare Profumo

SIENA. Le dichiarazioni del Presidente della Provincia Bezzini, rilasciate oggi 15 giugno, a sostegno della decisione del Cda del Monte dei Paschi di chiedere la modifica dello statuto per eliminare il limite di possesso di azioni della banca al 4% per i soci privati, appaiono gravissime e in assoluta controtendenza rispetto alle posizioni di tutte le forze politiche cittadine e dello stesso Sindaco Valentini. Tanto più grave appare l’invito rivolto agli organi della Fondazione di approvare la richiesta di modifica statutaria, perché a suo dire sarebbe l’unica soluzione per tutelarne il patrimonio e la stessa sopravvivenza.
Questo atteggiamento di totale subalternità a Profumo, è esattamente lo stesso che in passato Bezzini, Ceccuzzi e Mancini hanno avuto nei riguardi di Mussari, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti grazie all’azione della magistratura (cui rivolgiamo tutto il nostro apprezzamento e incoraggiamento).
Il Circolo Città Domani ribadisce che tutta l’urgenza di procedere a queste modifiche statutarie appare strumentale e senza motivazione, se non quella di imporre – come nel passato – le scelte del Presidente della Banca. Esistono però delle alternative, come l’individuazione di una molteplicità di azionisti che con un’operazione trasparente di Offerta Pubblica di Sottoscrizione, consentirebbero la necessaria ricapitalizzazione.
La Fondazione è stata messa in questa gravissima situazione debitoria da Mussari, ma il suo successore Profumo opera sulla stessa linea, sollecitando una decisione che è una specie di suicidio, che sancirà una posizione sempre più trascurabile all’interno della proprietà della Banca. Soprattutto appare evidente l’assenza di una politica industriale vera per il ritorno alla redditività strutturale della Banca, che sola garantirebbe davvero la tutela del patrimonio della Fondazione, come attesta l’andamento dei mercati che non hanno mostrato nell’arco di un anno apprezzamento per la politica adottata. Si preferisce un’operazione finanziaria speculativa e di maquillage da offrire a qualche soggetto compiacente già individuato.
La posizione di Bezzini, motivata da un malinteso realismo rinunciatario, va contrastata da tutte le forze cittadine sinceramente interessate al futuro della Fondazione e della Banca.
Il Circolo Città Domani