"Chi ha professato l'astensionismo si faccia un grosso esame di coscienza"

SIENA. La lunga campagna elettorale si è chiusa con la vittoria al foto fotofinish di Bruno Valentini. 52% per lui contro il 48% di Eugenio Neri. 12.076 voti contro 11.146. Appena 930 voti di scarto. Dal Carroccio, che in questa tornata elettorale ha corso con i suoi uomini all’interno della lista civica Impegno per Siena di Marco Falorni, fanno sapere che sono rammaricati per la vittoria sfumata: «Sarebbe stato un cambiamento storico. – commenta Francesco Giusti, segretario comunale di Siena – Un cambiamento che nonostante la percentuale finale, tanti cittadini senesi hanno dimostrato di volere, come dimostra il fatto che Neri ha incrementato i suoi voti del 63% rispetto al primo turno, contro appena il 4,8% di Valentini. Purtroppo c’è chi ha invocato per tutta la campagna elettorale la discontinuità ed il cambiamento, salvo poi professare l’astensionismo al ballottaggio. Tucci e Semplici di Cittadini per Siena, Alessandro e Laura Vigni di Sinistra per Siena, Pinassi e Aurigi del M5S, che al ballottaggio hanno anteposto stupidi personalismi al bene comune, dovrebbero farsi un grosso esame di coscienza e capire che sono stati i migliori alleati di Valentini e del “sistema Siena”.» Riccardo Galligani, neo segretario provinciale della Lega, analizza il voto nel capoluogo senese: «Un sentito ringraziamento va a tutti i nostri militanti che si sono impegnati per questa estenuante campagna elettorale e gli onori delle armi spettano sicuramente ad Eugenio Neri per averci creduto fino in fondo e per aver sfiorato l’impresa. Purtroppo per Siena è un’occasione di riscatto persa dopo quanto di più grave potesse accadere alle sue maggiori istituzioni cittadine, Monte dei Paschi in testa. Ma il bicchiere è mezzo pieno, perché per il PD di Valentini questa è una “vittoria di Pirro”, alla luce del dimezzamento di voti che ha subito il suo partito e delle lacerazioni interne cui dovrà fare i conti nel corso del suo mandato. La sinistra mantiene il potere ma la città è cambiata. Dal canto nostro continueremo la nostra azione politica senza fare sconti a nessuno, nemmeno a chi siederà nei banchi di opposizione ed ha permesso che il vento del cambiamento fosse frenato da illogiche posizioni, ed auspichiamo comunque di proseguire la proficua collaborazione, superando le appartenenze politiche nazionali, con la lista civica Impegno per Siena, che ha ottenuto un buon risultato ed ha permesso la riconferma in Consiglio Comunale di una persona valida e limpida qual’è Marco Falorni, ma anche con l’Unione Popolare dei Senesi, lanciata nei giorni scorsi proprio da Eugenio Neri. Abbiamo davanti cinque lunghi anni. Anni che probabilmente restituiranno una Siena profondamente ridimensionata e senza i propri gioielli di famiglia. L’avventura che si è appena conclusa deve essere vista dalle forze sane della città, come un punto di partenza importante per il futuro. I cittadini che hanno votato per Eugenio Neri, ma anche quelli che hanno preferito non recarsi alle urne, e sono quasi la metà dei cittadini, hanno lanciato un chiaro segnale di volontà di cambiamento. Non vanno assolutamente lasciati soli.»