
SIENA. “E' un’iniziativa importante, realizzata grazie al concorso di risorse finanziare e all’intelligenza gestionale degli enti coinvolti”, dice orgoglioso Gianni Resti, presidente della Fondazione Musei Senesi, nel presentare oggi (1° febbraio) il progetto di restauro delle pitture trecentesche della Camera del Podestà nella Torre Grossa del palazzo comunale di San Gimignano.
Dopo vari alti e bassi e interruzioni dei lavori, infatti, grazie alla concertazione di volontà e lavoro della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Siena e Grosseto, del Comune di San Gimignano e al sostegno sempre finanziariamente significativo della Fondazione Monte dei Paschi, sarà avviata in questi giorni un’importante campagna di restauro che si protrarrà fino a primavera inoltrata.
Oggetto del restauro è un ciclo di affreschi ad opera di Memmo di Filippuccio, pittore senese attivo nel ‘300 probabilmente formatosi presso la bottega del celebre Duccio di Buoninsegna.
Tema principale di questo suo lavoro è quello profano dell’amore matrimoniale. Come ricorda Gabriele Borghini, infatti, “Memmo di Filippuccio rappresenta un momento importante della pittura toscana, un momento di passaggio e allo stesso di proseuzione dell’insegnamento di Giotto, quello cioè che ha portato alla trattazione di temi principalmente laici nell’opera di questo pittore minore".
Anche il soprintendente Borghini si dichiara molto soddisfatto della ripresa dei lavori di restauro sugli affreschi sangimignanesi e sottolinea l’importanza di portare avanti d’ora in poi “un lavoro costante e accurato di manutenzione e di salvaguardia del patrimonio artistico del territorio senese”, parte certamente significativa nel ricco patrimonio della provincia. Come tiene a sottolineare il Sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi, infatti, attirando in media tra i 2 e i 3 milioni di visitatori ogni anno, è uno dei principali centri turistici della Toscana. “Sono molto soddisfatto dell’inaugurazione dei lavori di restauro nella Camera del Podestà perché sono una testimonianza tangibili di come l’amministrazione provinciale e gli enti addetti alla tutela dei beni culturali percepiscano l’importanza di valorizzare i centri locali. Ovviamente, ringrazio molto anche la Fondazione Monte dei Paschi che come al solito ha dimostrato la propria lungimiranza e sensibilità nell’investire in cose di questo genere.”
Il presidente della Fondazione Gabriello Mancini accoglie di buon grado i ringraziamenti del sindaco e si dichiara altrettanto soddisfatto dello svolgimento dei lavori a San Gimignano. “Credo sia la testimonianza del fatto che il sistema Siena funziona bene, credo sia una buona testimonianza del modus operandi della Fondazione, quello cioè che si basa sul principio di sussidiarità, ovvero di collaborazione e comune intervento sul territorio”, dichiara Mancini alla fine della conferenza.
I lavori di restauro sulle pitture trecentesche di Memmo di Filippuccio sono inoltre il primo di una lunga serie di interventi atti a proseguire un’opera di salvaguardia del patrimonio culturale senese; prossimo punto in agenda, infatti, sarà la restaurazione di una delle Torri del paese colpita da una cannonata nel ’44.
Inoltre, per chi è interessato, i lavori condotti dall’impresa Arc Conservazione e Restauro dei fratelli Gavazzi sono aperti al pubblico per tutta la loro durata.