Spunti di riflessione sullo stato di Banca Mps

con riferimento alla situazione della nostra Banca, vogliamo proporvi alcuni spunti di riflessione con l’obbiettivo di fare chiarezza sulle più recenti vicende che costituiscono motivo di profonda preoccupazione per tutti. Abbiamo sempre affermato che le ragioni iniziali della crisi del Monte vanno ricercate nelle scelte strategiche effettuate dal precedente Top Management i cui comportamenti, peraltro, sono oggetto di indagine da parte della magistratura. Nello stesso tempo dobbiamo rilevare che gli unici chiamati a pagare le conseguenze sono i Colleghi che hanno subito immediatamente un drastico ridimensionamento delle proprie condizioni salariali, di lavoro e di prospettiva a fronte di scelte del nuovo Top Management che sono, alla luce dei fatti, quanto meno criticabili e, a nostro avviso, inadeguate all’attuale situazione. A fronte dell’annuncio di un bilancio ancora una volta pesantemente negativo (-3,17 miliardi), il nostro AD continua a parlare di riduzione del personale perseverando sul processo di outsourcing che ai numeri attuali, vogliamo rilevare, equivale ad un risparmio annuo pari all’1% delle perdite denunciate in bilancio. Purtroppo sia le iniziative intraprese finora, sia quelle annunciate continuano a destare, nella migliore delle ipotesi, molte perplessità.
Ci riferiamo:
– ALLA CANCELLAZIONE DEL CIA che ha colpito tutti indistintamente;
– AL LICENZIAMENTO DEI COLLEGHI DIRIGENTI che sono stati cacciati in maniera discrezionale e senza alcuna motivazione raggiungendo il numero di 106 (dichiarazione dell’AD di ieri), superiore ai 100 dichiarati nel Piano Industriale e da raggiungere nell’arco dell’intero piano (scadenza 31/12/2015). Adesso si parla di ulteriori uscite nei prossimi mesi senza nemmeno prevedere, per le fascie più basse e per le età meno vicine alla pensione, la possibilità, su base volontaria, di una riassunzione con demansionamento a QD, praticata in altre realtà bancarie, che eliminerebbe il clima di vera e propria disperazione che può verificarsi in alcuni casi;
– ALLE ESTERNALIZZAZIONI che secondo i piani dovrebbero riguardare 1.110 Colleghi della DAACA, ma riteniamo che in futuro altri lavoratori potrebbero essere interessati, nelle più svariate attività della Banca (Cassieri, valutazione crediti, Personale, Cassa di Previdenza, IT e chi più ne ha , più ne metta..). Relativamente alla DAACA dobbiamo rilevare che non viene riportata nel Regolamento 1 di recente emanazione; pertanto sarebbe utile capire dove la Banca intende allocare questa struttura che è formata da tantissimi lavoratori e perché, sulla scorta dei nuovi numeri relativi alle possibilità di fuoriuscita di personale prossimo alla pensione non si ripensi un disegno che crea angosce, malumore e sfiducia verso l’Azienda.
– L’IMPIANTO DI UN SISTEMA INCENTIVANTE totalmente discrezionale che esclude tutti i colleghi dei Servizi Centrali in aperta violazione del CCNL e che, anche tra i pochi premiati, fa distinzione, creando i presupposti affinchè alcune unità virtuose e che superano il badget potrebbero non essere premiate a seguito del noto meccanismo del 20%: cari amici della Direzione, così concepito questo è un sistema DIS… INCENTIVANTE.
Dobbiamo rilevare che la Banca continua a perseguire con ostinazione il piano originario, nonostante il maggior numero delle uscite realizzate col fondo ( 660 in più rispetto a quelle preventivate), mentre è completamente inerte rispetto al progetto di insourcing a suo tempo annunciato: riportare all’interno del perimetro lavorazioni di back office in precedenza appaltate a società esterne porterebbe notevoli impatti positivi sul conto economico. Analogamente ancora ad oggi non sono stati forniti i dati riguardo ai ventilati risparmi sulle consulenze annunciati all’inizio con tanta energia; forse perché folte schiere di consulenti ancora circolano tranquillamente in Banca e sono ispiratrici di politiche aziendali quantomeno criticabili.
Si continua ad insistere sui poveri resti del Paschi Face che, costato cifre esorbitanti, continua a creare problemi per la messa in produzione anche del poco fin qui realizzato: buttatelo via, dichiarate gli errori fatti, rivolgete le competenti funzioni interne verso progetti più strategici, evitate ulteriori sprechi di risorse, anche economiche, cacciate i consulenti e non i colleghi!
In questo contesto difficile e di crisi non si comprendono le ragioni di tanta benevolenza e magnanimità verso soggetti esterni alla Banca, a danno del Personale. Ricordiamo che proprio recentemente, di fronte ad attacchi mediatici e speculativi che hanno fortemente minato la nostra reputazione, l’unico punto di resistenza è stato il Personale della Banca che ha saputo reagire con professionalità, mettendo la propria faccia, dimostrando senso di appartenenza e spirito di servizio e non solo nel contesto lavorativo: la Banca è stata difesa nelle famiglie, tra gli amici, fuori del lavoro per attaccamento e senso di grande responsabilità… Noi siamo la Banca, noi conosciamo i territori, gli ambienti, la clientela, non i mercenari che, a caro prezzo, vengono calati in questa realtà dove ripetono soluzioni asettiche e sbrigative per recuperare apparenti risultati di bilancio per un anno o due e poi andarsene… e non parliamo solo dei consulenti.. Noi siamo la storia di questa Banca e siamo anche il suo futuro. Il Personale, infatti, dovrebbe costituire il più importante valore aggiunto dell’Azienda! Riteniamo che proprio questo Personale vada salvaguardato, ricostituendo un clima aziendale di fiducia che sicuramente potrà essere un fattore determinante per la ripresa della Banca.
I Colleghi non possono andare al lavoro al mattino con il timore di trovarsi:
- licenziati se dirigenti sgraditi;
- esternalizzati se inseriti in un settore ritenuto al momento non strategico dalla Banca
- trasferiti ovunque se QD, e con scarsi presidi in sostegno al disagio del cambio di sede di lavoro.
Questi sono gli elementi che la Banca deve tener presente se vuole avviare un processo virtuoso e dare la conferma tangibile e concreta del senso di appartenenza e dei valori di identità aziendale richiamati dall’Amministratore Delegato nella comunicazione ai colleghi per l’incontro a Roma del 6/4 p.v.
In merito all’evento che sicuramente avrà dei costi rilevanti, ci auguriamo che non sia una manifestazione autocelebrativa e “di regime” ; probabilmente sarebbero state più efficaci, proficue ed economiche, riunioni mirate su base territoriale (anche ampia) ed all’interno dell’orario di lavoro. Al riguardo vogliamo ricordare che il vigente contratto prevede per i Q.D. il riposo compensativo e per le A.P. la corresponsione dello straordinario in alternativa al recupero.
In conclusione crediamo che per affermare “la voglia di fare insieme” dichiarata dall’Azienda non bastino le parole o le occasioni delle grandi riunioni da celebrare poi sui media compiacenti.
I colleghi capiscono bene che la loro sicurezza passa solo attraverso gli accordi sindacali chiari, trasparenti, esigibili e validi per tutti. Non si possono governare le aziende attraverso le paure delle espulsioni sia che si configurino come licenziamenti mascherati come “accordi tra le parti” per i Dirigenti o come “esternalizzazioni” per altri pezzi di Azienda .
Mai come in questo momento sarebbe necessario un atto di responsabilità dell’Azienda: la riapertura di un tavolo negoziale con tutte le Organizzazioni Sindacali per ritrovare un accordo che metta in sicurezza tutti i colleghi all’interno del perimetro della Banca e ponga le premesse per un suo rilancio.
Questo sarebbe un atto concreto: un MPS INSIEME per fare SQUADRA.
Cordiali saluti a tutti
La Segreteria DIRCREDITO MPS