Per l'Associazione "la Fondazione è indifendibile". E goffa

SIENA. Nel prendere atto delle ulteriori recenti, gravissime e preoccupanti notizie che riguardano la Banca MPS e delle più che inevitabili dimissioni di Mussari dalla Presidenza dell’ABI, non possiamo che stigmatizzare il comportamento dei tanti “furbetti” che ora tentano di prendere le distanze dalle tante scellerate operazioni compiute in questi anni, a partire dall’acquisizione di Antonveneta. Non è accettabile che si tenti di far convergere sul solo Mussari tutte le responsabilità, tecniche e politiche, di dieci anni di “mala gestio” che ha messo in ginocchio la Banca MPS, la Fondazione MPS e l’intero territorio.
Non è accettabile nemmeno tentare di ingannare i cittadini dicendo che “tutti erano favorevoli all’Antonveneta e non era possibile comprendere i dettagli”, quando da anni Pietraserena, soprattutto tramite Romolo Semplici, sia nelle assemblee che nei dibattiti pubblici, ha evidenziato con cifre e argomentazioni precise, il destino che poteva prevedersi per la Banca MPS, la Fondazione MPS e il territorio. Purtroppo non è stato ascoltato, e le sue esatte analisi, se ascoltate, avrebbero potuto evitare questo drammatico dissesto.
Le connivenze del “Sistema Siena” e di tanti che si amano definire “senesoni delle lastre” sono evidenti ed altrettanto gravi, e oggi c’è la necessità di una completa chiarezza e pulizia. Troppe persone hanno legittimato e sostenuto la sciagurata gestione dei nostri maggiori Enti cittadini, senza mai fare eccezioni su operazioni scellerate, su nomine assurde ed inopportune e su un distorto meccanismo di consenso elettorale. I nodi di questa “mala gestio”, che ha visto la partecipazione di tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione, sono venuti al pettine, riuscendo nell’impresa, “quasi impossibile”, di distruggere ed impoverire in pochi anni una Comunità che poteva contare su un patrimonio immenso costruito in secoli di oculata gestione di Senesi onesti e capaci.
In questo contesto riteniamo indifendibile la posizione della Fondazione MPS, che, dopo aver avallato tutte le scellerate scelte del precedente CDA del MPS, pur avendo gli strumenti per impedirle, e dopo aver rigettato per anni la nostra richiesta di intraprendere un’azione di responsabilità nei confronti di detto CDA, solo ora, forse anch’essa nel goffo tentativo di uscire indenne da questo tsunami economico, e forse giudiziario, annuncia la volontà di mettere in atto questo meccanismo.
Anticipiamo pertanto alcune delle cose che saranno nuovamente richieste da Romolo Semplici nell’assemblea MPS di venerdì 25: pubblicizzazione di tutti i documenti poco chiari, ovvero il contratto di Antonveneta e i suoi pagamenti, i contratti sui derivati su titoli di stato e su quelli delle operazioni recentemente scoperte (Santorini-Alexandria); la garanzia che non ci siano ulteriori sorprese di questo tipo; azione di responsabilità nei confronti del precedente CDA; richiesta di dimissioni degli Organi della Fondazione MPS.
Come sempre detto, senza una totale chiarezza sul passato non ci può essere fiducia nel futuro. E la chiarezza necessita anche di un completo rinnovamento e di una completa pulizia, anche a livello politico.
Associazione Pietraserena