SINALUNGA. Arriva un primo risultato per i lavoratori della Capaccioli di Sinalunga, una quarantina in tutto, che da mesi non riscuotono la cassa integrazione. Per attenuare l’impatto sociale, nelle more della procedura di ristrutturazione dei debiti e del pagamento dell’ammortizzatore, verrà infatti corrisposta la tredicesima del 2025, che era anch’essa a rischio.
È questo un primo segnale emerso nel corso della riunione del tavolo convocato in Regione e cui hanno partecipato il consigliere del presidente Eugenio Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani, supportato dalle strutture dell’unità di crisi di Regione Toscana e Arti, il sindaco di Sinalunga Edo Zacchei, i rappresentanti dell’azienda, la Rsu e le organizzazioni sindacali.
Finalità del tavolo quella di individuare il percorso e gli strumenti per superare la grave crisi che ha colpito l’azienda metalmeccanica, mantenendo e garantendo i livelli occupazionali attuali.
La riunione di oggi è servita a individuare e a condividere in un verbale i primi passaggi del percorso. Primissima tappa, alla luce dell’avvenuta nomina dell’esperto per la procedura di composizione negoziata della crisi da parte della Camera di commercio di Arezzo-Siena, sarà l’apertura del confronto sul Piano industriale, e la ricerca di nuove commesse.
Per quanto riguarda la delicata situazione dei lavoratori, accanto alla misura immediata della tredicesima che servirà a mitigare la sofferenza economica, è stata anche “sbloccata” la cassa integrazione ordinaria, mentre in futuro, per gestire la fase delicata che la Capaccioli sta attraversando, verrà attivato un contratto di solidarietà.
“Dal tavolo è emersa una situazione complessa, che per mesi è gravata ingiustamente soprattutto sulle lavoratrici e sui lavoratori- ha detto Valerio Fabiani – ma abbiamo anche registrato la disponibilità di tutte le parti a proseguire il confronto con l’obiettivo di trovare una soluzione industriale e finire di pagare tutte le spettanze dei dipendenti”.






