Il Coordinamento Salviamo l’Elsa che il parco fluviale è un sito di interesse comunitario
COLLE VAL D’ELSA. In seguito alle recenti dichiarazioni apparse su La Nazione di mercoledì 26 novembre di Luca Miris, legale rappresentante della società proponente il progetto idroelettrico noto come “Tubone”, che annunciano la conclusione della fase progettuale esecutiva e l’imminente avvio operativo dell’intervento sul fiume Elsa, il Coordinamento Salviamo l’Elsa ribadisce con fermezza la propria netta contrarietà.
Riteniamo che il progetto rappresenti una minaccia concreta e irreversibile per l’equilibrio ecologico, paesaggistico, storico e culturale del Parco Fluviale dell’Elsa e dell’antico sistema di gore. Il fiume Elsa è un bene comune, un patrimonio naturale e identitario che non può essere sacrificato per un’interpretazione distorta di “transizione energetica” proposta dalla società proponente, che in realtà si traduce in un’opera invasiva, impattante e lontana dai principi della vera sostenibilità. Le affermazioni sull’impatto positivo dell’intervento non sono mai state supportate da studi scientifici, né sul piano ecologico né su quello sociale, mentre recenti analisi dell’Università di Siena evidenziano una portata idrica insufficiente a giustificarne la realizzazione.
A conferma della crescente opposizione istituzionale e popolare, il Consiglio Comunale di Colle di Val d’Elsa ha recentemente approvato all’unanimità un Ordine del Giorno che esprime una netta contrarietà a qualsiasi intervento sul fiume Elsa che comporti la riduzione della sua portata naturale e l’alterazione degli equilibri ambientali, paesaggistici e storico-culturali del Parco Fluviale dell’Alta Valdelsa.
Alla luce di tutto ciò, chiediamo con urgenza la revoca immediata del progetto da parte della Regione Toscana, sulla base della presenza – ben documentata da uno studio dell’Università di Siena – di 13 habitat di interesse comunitario, tra cui 3 classificati come prioritari e tutelati dalle direttive UE, estremamente sensibili a qualsiasi variazione, anche minima, della portata del fiume, che potrebbe causare danni irreversibili.
Auspichiamo che venga concluso al più presto l’iter di riconoscimento ufficiale del Parco Fluviale dell’Elsa come Sito di Interesse Comunitario (SIC), per garantire una tutela effettiva e duratura di un ecosistema unico, già oggi minacciato da pressioni antropiche e cambiamenti climatici.
Il Coordinamento continuerà a mobilitarsi con determinazione, coinvolgendo cittadini, istituzioni, esperti e realtà associative, affinché il fiume Elsa non venga ridotto a un canale di servizio, ma possa continuare a vivere come luogo di bellezza, biodiversità e memoria collettiva.






