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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena del 27 novembre

SIENA.Di seguito i comunicati del Comune di Siena su delibere e interrogazioni.

Sviluppo Industriale Siena”: il Consiglio comunale approva l’acquisizione di una quota e lo Statuto della società

Il Consiglio comunale di Siena, durante la seduta di questa mattina, giovedì 27 novembre, ha deliberato di approvate l’acquisizione da parte del Comune di Siena di una quota pari al venti per cento del capitale sociale di “Sviluppo Industriale Siena Srl” e lo statuto della società. L’atto, che è stato illustrato dal sindaco Nicoletta Fabio, è stato approvato all’unanimità dai ventotto consiglieri presenti.

In particolare, il Consiglio comunale ha deliberato di approvare tale acquisizione al fine di “attuare azioni di sviluppo e valorizzazione di immobili particolarmente rilevanti e strategici per il territorio comunale; realizzare interventi di recupero, ristrutturazione, riqualificazione e rifunzionalizzazione e promozione e attuazione di attività connesse alle reindustrializzazione, tra le altre, del sito produttivo in viale Toselli 7-9”.

Un altro passo in avanti – ha spiegato il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio – per dare un futuro ai lavoratori, alle famiglie e anche a tutta la comunità senese. Si apre in questo modo una nuova stagione per l’immobile di viale Toselli. Dall’inizio della vicenda l’amministrazione comunale è in prima fila al fianco degli operai dello stabilimento e ha intavolato interlocuzioni, risultate poi decisive, con il Governo per l’acquisizione dello stabilimento, assolutamente necessaria per la reindustrializzazione del sito, nonostante lo scetticismo riscontrato da altri enti territoriali. Un impegno che si è concretizzato anche con l’individuazione di strumenti a sostegno dei lavoratori stessi. Vogliamo non solo garantire continuità a chi era impiegato in Beko, ma che disegna una prospettiva per il territorio. Siena, in questo modo, punta a non perdere il polo industriale presente in viale Toselli, una struttura storica che ha garantito la quotidianità di tante famiglie in passato e che dovrà farlo anche in futuro”.

Nell’ambito del territorio del Comune di Siena – si legge nell’atto – sono presenti aree di interesse economico, anche industriali, che necessitano di una riqualificazione infrastrutturale al fine di creare le condizioni per permettere il mantenimento e l’implementazione degli insediamenti produttivi presenti, sostenendo, al contempo, eventualmente anche processi di riconversione produttiva delle aziende”. Per il Comune di Siena “uno degli obiettivi strategici più rilevanti, come previsto anche nelle ‘Linee programmatiche relative alle azioni e progetti da realizzare nel corso del mandato 2023-2028’, è creare le condizioni perché si realizzino nuove opportunità di lavoro e uno sviluppo economico significativo”.

Per il Comune di Siena – si legge ancora – è necessario favorire l’insediamento di attività produttive e la ricerca di investitori e il conseguente rafforzamento della capacità attrattiva delle aree industriali presenti sul territorio costituisce un obiettivo altamente strategico, tenuto conto delle ricadute sociali che lo sviluppo economico determina sui propri cittadini e sul proprio territorio. Il Comune intende perseguire tale obiettivo contribuendo attivamente con ogni azione strategica utile a garantire lo sviluppo di un modello locale sostenibile a livello economico, sociale e ambientale”.

La società “Sviluppo Industriale Siena Srl” è stata costituita con atto notarile registrato a Roma lo scorso giovedì 30 ottobre da parte di Invitalia con lo scopo di conferire l’immobile in Siena, viale Toselli, di cui è recentemente divenuta proprietaria, ai fine di riqualificare il sito. La società, come si legge nello Statuto approvato dal Consiglio Comunale ha sede legale a Roma e una durata fissata fino al 31 dicembre 2050, con possibilità di proroga o scioglimento anticipato.

Tra gli scopi principali, contenuti nello statuto, all’articolo 3, figurano la gestione, riqualificazione, valorizzazione e sviluppo degli immobili, con particolare attenzione all’area di viale Toselli; la promozione di attività connesse alla reidustrializzazione del sito produttivo; la partecipazione a bandi pubblici per il reperimento di fondi; l’attività di consulenza. All’interno dello statuto approvato si legge l’opzione di costituire un consiglio di amministrazione fino a cinque membri.

Le priorità – ha spiegato il Sindaco, entrando nella parte specifica degli interventi previsti riguardano la bonifica e la riqualificazione della copertura dell’immobile, attraverso risorse già disponibili. L’investimento per circa 1 milione e 700mila euro comprende il conferimento relativo al venti per cento di ‘Sviluppo Industriale Srl’, oltre al finanziamento in conto futuro alla società per i lavori; impegno che sarà compensato con la quota di affitto garantito fino al 31 dicembre 2027 e a un impegno finanziario extra sul sito accordato da Beko. L’avvio dei lavori è programmato per la metà del 2026. È stata inoltre richiesta una relazione tecnica a Invitalia per valutare ulteriori aspetti operativi. Mi preme sottolineare che, nel frattempo, sta proseguendo l’attività di individuazione di ulteriori soggetti interessati a partecipare al progetto di rilancio industriale dell’area di viale Toselli”.

Approvata una variazione al Bilancio di previsione

Il Consiglio comunale ha approvato la quarta variazione al Bilancio di previsione 2025-2027 ai sensi dell’articolo 175 del Tuel. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio del Comune di Siena, Riccardo Pagni, ha ricevuto diciannove voti favorevoli e sette contrari dei ventisei consiglieri comunali presenti.

Il documento prende atto delle richieste pervenute dalla diverse direzioni, tra cui l’applicazione dell’avanzo vincolato per l’acquisizione delle quote del 20 per cento della società “Sviluppo Industriale Siena Srl”. Nella parte corrente del bilancio, in entrata e in uscita e come si legge nell’atto, sono inseriti alcuni contributi erogati dall’Unione europea, dallo Stato, dalle regioni e da altri enti, tra cui: contributo ministeriale “Bici in Comune”; rimodulazione dei progetti “How to do”, “How to Act”, “Green Visionary Artistry”, “Care Get, “Timberhaus”; contributo statale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione alunni disabili-Sociale; contributo affitti agli utenti (legge 431 del 1998; contributo da enti locali Lode per interventi di edilizia sovvenzionata; adeguamento di vari stanziamenti finalizzati al soddisfacimento di esigenze gestionali.

Nella parte corrente di bilancio, in entrata e in uscita, sono inseriti i seguenti contributi: rimodulazione del contributo statale del così detto “Bando Periferie”, intervento numero dieci “Percorsi perdonali e riqualificazione aree a verde lungo le mura cittadine con collegamenti periferici”; contributo ministeriale “Bici in Comune”; contributo regione Toscana bando “Cartabyte” digitalizzazione pratiche edilizie; conto termico Gse, efficientamente energetico.

Si tratta di una variazione di fine anno – ha spiegato l’assessore Pagni – che riguarda in gran parte la ricollocazione di vari capitoli. Per quanto riguarda la parte capitale, in particolare, prevediamo lo stanziamento di un milione e 700mila euro per l’entrata del Comune di Siena all’interno della società ‘Sviluppo Industriale Siena Srl’, per una quota del venti per cento, e spese previste per la riqualificazione dell’immobile in viale Toselli, che sarà oggetto di reindustrializzazione. Un impegno importante da parte dell’amministrazione comunale che, oltre ai fini sociali può rivestire anche un investimento futuro per il polo industriale che si prevede possa nascere nello stabilimento ex Beko”.

Tesoreria: approvato lo schema di convenzione triennale 

Il Consiglio comunale ha approvato, tramite apposita delibera, lo schema di convenzione del servizio di Tesoreria comunale per il periodo 2026-2028. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio del Comune di Siena, Riccardo Pagni, ha ricevuto venti voti favorevoli e sette astenuti da parte dei ventisette consiglieri presenti.

In particolare nel documento si rileva la necessità di procedere a una nuova gara per l’affidamento del servizio di Tesoreria prevedendo una durata triennale dal 1 gennaio 2026 al 31 dicembre 2028, eventualmente rinnovabile per altri tre anni.

Nella nuova convenzione, come si legge ancora nell’atto, si rileva la necessità di prevedere l’adozione di soluzioni operative conformi al sistema di trasmissione Siope+, al servizio così detto “Tramite Pa” tra ente e Banca d’Italia svolto dal tesoriere, al fine di semplificare la trasmissione dei flussi informatici, oltre al servizio di conservazione dei documenti informativi.

Dopo la proroga – ha spiegato l’assessore Pagni – della convenzione stipulata nel 2015 per la durata di cinque anni, poi prorogata per altri cinque, questo schema è necessario per procedere con la gara per l’affidamento di un servizio necessario”.

Fra gli obblighi del tesoriere, contenuti nello schema di convenzione approvato, quello di tenere aggiornato e conservato in modalità telematica il giornale di cassa, da mettere a disposizione con la periodicità concordata, l’eventuale estratto conto. L’ente e l’organo di revisione dell’ente avranno diritto di procedere, con cadenza trimestrale, a verifiche ordinarie di cassa.

Istituzione Biblioteca comunale degli Intronati: approvato il bilancio di previsione

Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2026/2028 dell’Istituzione Biblioteca comunale degli Intronati di Siena. L’atto, illustrato dall’assessore al bilancio del Comune di Siena, Riccardo Pagni, ha ricevuto diciotto voti favorevoli e otto voti contrari dei ventisei consiglieri comunali presenti.

Lo schema di bilancio – ha spiegato l’assessore Pagni – assicure l’attuazione delle azioni strategiche collegate: ampliamento e riorganizzazione degli spazi, attraverso incremento dell’accoglienza di un numero maggiore di utenti, la riorganizzazione delle collezioni in ambienti più vasti e all’avanguardia, mentre è auspicato il completamento dei lavori di ristrutturazione dell’edificio della Sapienza, che includeranno l’inaugurazione di nuove aree espositive e sale di lettura, oltre al rinnovamento delle zone di ricevimento e accoglienza; tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio, mettendo in atto tutte le azioni fondamentali per la tutela e la conservazione del patrimonio storico; promozione della conoscenza diffusa e della valorizzazione dei beni culturali, anche tramite iniziative mirate a un pubblico non specializzato e attraverso l’uso di una comunicazione più inclusiva; rafforzamento della funzione sociale ed educativa, attraverso un’intensificazione delle collaborazioni e accoglienza riservate al settore scolastico con percorsi di visita diversificati e ampi, la valorizzazione della la funzione sociale e formativa dell’istituto come biblioteca di comunità e offerta di servizi bibliotecari sempre più adeguati alle esigenze di un pubblico eterogeneo per età e necessità; il coordinamento territoriale Redos, con l’importanza del ruolo centrale della Biblioteca comunale degli Intronati nell’erogazione di servizi alla cittadinanza e che conta ben trentacinque enti e istituzioni culturali del territorio provinciale senese”.

Per quanto riguarda le entrate, nel bilancio sono comprese la conferma del trasferimento corrente da parte del Comune di Siena per il 2026 di 520mila euro, quindi si prevede che la Regione Toscana garantisca il contributo annuale di 84.692,47 euro, pari a quello erogato nella scorsa annualità- finalizzato al funzionamento ordinario della Rete Documentaria Senese. Da parte dei Comuni aderente a Redos. si attendono i consueti 20mila euro , stante la quota di 0,10 per abitante; si prevede inoltre il trasferimento di 2mila euro da parte dell’Unione dei comuni Amiata/Valdotcia. Sono stati previsti per competenza 156mila euro, ossia il 60 per cento di un contributo complessivo di 260mila euro che Regione Toscana ha destinato alla Rete Documentaria Senese, di cui l’istituzione è ente capofila. La Biblioteca, nel suo ruolo di centro rete, ha partecipato a fine 2024 (in rappresentanza di altri trentadue Comuni della provincia senese )al bando finanziato dal Fondo Sociale Europeo plus “Giovani e adulti in formati. Interventi di educazione permanente non formale della popolazione adulta maggiorenne realizzati dalle Reti documentarie locali (biblioteche e archivi), per il triennio 2024-2026”. Ad inizio 2025 il progetto presentato è valso a Redos il secondo posto tra i progetti presentati dalle tredici reti bibliotecarie toscane ottenendo il rilevante finanziamento sopra citato. Si stima di integrare il totale dei trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche sopracitati con una cifra minuta riferita alle entrate extratributarie/ vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni di 7.150 euro: questa somma è data dagli introiti dalla vendita di gadget e pubblicazioni proprie, dai ricavi del servizio di fotoriproduzione (che abbraccia sia la fornitura di immagini sia la concessione dei diritti di pubblicazione) e dai proventi dell’affitto della Sala storica. Quest’ultima è concessa a pagamento per eventi coerenti con la missione propria di un’istituzione culturale (presentazioni di libri non inserite nel calendario istituzionale, convegni, giornate di studio o matrimoni) ma sempre più spesso è messa a disposizione gratuitamente per iniziative istituzionali o corsi di formazione promossi dal Comune di Siena.

Per quanto riguarda le uscite, le spese correnti vedono nei capitoli relativi a “utenze e manutenzioni” gli importi più consistenti e necessari. Lo stanziamento previsto per le utenze (acqua, luce e gas), ammonta a 90mila euro. Questa cifra è stata determinata in base all’analisi dei consumi storici e alla valutazione della funzionalità degli impianti in uso. Affini alle utenze, per i “canoni annuali, vede lo stanziamento di 15mila euro necessari perlopiù al mantenimento del Cloud Aruba, che ospita la Biblioteca Digitale Siena. Sono stati stanziati 51mila euro per la “manutenzione ordinaria e alle riparazioni” della sede della Sapienza. L’istituzione si fa carico dell’intero processo di gestione di questa spesa, curando la ricerca, la stesura dei capitolato e l’affidamento dei servizi dei lavori a ditte esterne. I lavori di ripristino funzionale e manutenzione comprendono l’adeguamento e le certificazioni obbligatorie relative a tutti gli impianti, con priorità per quelli antincendio, elettrici, termici, seguiti da idraulico, videosorveglianza, anti intrusione ed elevatori. Al fine di assicurare la continuità e l’efficacia nell’erogazione dei servizi essenziali all’utenza, in particolare nelle aree destinate alla pubblica lettura, si rende indispensabile un congruo incremento dello stanziamento di bilancio. L’istituzione, al fine di garantire professionalità e durata costante dei servizi bibliotecari, in special modo quelli erogati nella cosiddetta “Biblioteca pubblica”, ha scelto l’affidamento a ditta esterna fin dal 2006. L’attuale appalto ha avuto scadenza a febbraio 2025; come già previsto dal capitolato della gara, si è proceduto alla conferma dell’operatore; il rinnovo contrattuale per ulteriori tre anni (fino al 29 febbraio 2028) ha tenuto conto dell’obbligatorio adeguamento Istat del 10,5 per cento nonché della maggiorazione del quinto. In considerazione della futura apertura di una nuova sala di consultazione negli spazi oggetto di riallestimento ai piani due e tre dell’istituto, si è ravvisata l’opportunità di stabilire, in sede di definizione del rinnovo contrattuale, un incremento pari appunto a un un quinto dell’importo iniziale; tale aumento è finalizzato a coprire la necessita di ore di servizio aggiuntive, indispensabili per assicurate la piena operativi e fruizione del rinnovato ambiente di lettura. Nelle more del completamento dei lavori, la maggiore disponibilità oraria del personale esterno sarà adeguatamente impiegata per potenziare le attività di promozione della lettura, garantite supporto e vigilanza (controllo e reference) all’interno dell’emeroteca, fornire sostegno e affiancamento operativo ai punti di prestito decentrati. La spesa prevista per l’‘esercizio 2026 ammonta a 170.760 euro; i servizi garantiti nell’ambito del contratto includono: gestione delle attività di prestito, consultazione e reference, promozione della lettura; servizi di document delivery e prestito interbibliotecario, supporto alla gestione del laboratorio di foto riproduzione e digitalizzazione.

Per quanto concerne le spese correnti, si individuano ulteriori capitoli:“Organizzazione di eventi” con 11.400 euro, in aumento rispetto allo scorso anno, si intende provvedere alle necessità di vitto, alloggio, trasporti degli ospiti e relatori delle conferenze, presentazioni di libri e iniziative organizzate prevalentemente con la curatela del presidente (“Incontri in biblioteca”); “Trasporti, traslochi, facchinaggio” l’importo di 6mila euro potrà garantire, come di consueto, di poter provvedere alla movimentazione di massa del materiale librario (ad esempio per le operazioni di scarto) o di spostamento massiccio di beni e persone all’interno dell’istituto anche in ragione dei due cantieri in fieri all’interno della sede; “Servizi informatici e telecomunicazioni” rimane invariato con 30mila euro in gran parte destina ai costi obbligatori per la piattaforma amministrativo contabile “CiviliaNext” di DedaGroup, al gestionale dedicato all’inventariazione dei fondi storici e artistici “Arianna” e al mantenimento e sviluppo del software “MetaFad” della Biblioteca Digitale Siena; “Promozione e comunicazione” gli usuali 12mila euro sono destinati al supporto di programmi e progetti, a livello locale, regionale e nazionale, intesi a promuovere la lettura, e a potenziare la visibilità delle attività e dei servizi offerti dalla suddetta istituzione; “Trasferimenti al Comune di Siena per servizio pulizie” con 57.100 euro a copertura dei servizi per l’intera annualità; “Trasferimenti correnti a Università” per la somma complessiva di 30mila euro quale saldo delle spese che Università degli studi di Siena sostiene per lo sviluppo del software Alma e la manutenzione evolutiva del catalogo “OneSearch” per la Biblioteca comunale degli Intronati e per la Rete Documentaria Senese. Nell’ambito delle spese in conto capitale, la priorità va allo stanziamento di fondi destinati all’acquisto di materiale bibliografico, unitamente agli abbonamenti di periodici e quotidiani in formato cartaceo. Lo stanziamento complessivo ammonta a 90mila euro cosi ripartito: 30mila euro destinati a coprire le esigenze di acquisizione di tutti i settori interni dell’ente; 60mila euro finalizzati a sostenere gli acquisti delle biblioteche civiche della provincia aderenti a Redos. L’istituto, in qualità di ente capofila della Rete Documentaria Senese, svolge le seguenti funzioni cruciali per conto dei trentacinque enti e soggetti aderenti: gestione delle relazioni istituzionali; cura dei rapporti istituzionali ed economici con la Regione Toscana e con l’Università degli Studi di Siena; gestione acquisti centralizzati; sviluppo professionale; monitoraggio statistico.

Il contributo regionale, pari a 84.692,47 euro e destinato al sostegno delle spese di Redos sarà ripartito secondo le seguenti allocazioni di spesa: 5mila euro servizio di catalogazione; 4.692,47 euro servizi di accesso e di promozione alla lettura; 15mila inserimento della piattaforma di gestione del catalogo e dei servizi di prestito “Alma”/“OneSearzh”; 60mila euro per acquisizione di monografici e periodici. L’istituzione, nella sua funzione di capofila di Redos ha un ruoto essenziale nella gestione del piano di intervento denominato “Giovani e adulti in formati” finanziato da Regione Toscana attraverso il Fondo Sociale Europeo. L’entità del contributo ottenuto per l’intero progetto ammonta a 260mila euro, di questa somma complessiva, l’importo di 156mila euro, equivalente al 60 per cento del totale, è previsto per competenza nell’esercizio 2026.

Il progetto presentato da Redos, denominato “Clic-Crescere Liberamente, Imparare Consapevolmente”, mira a perseguire l’inclusione sociale e l’equità nell’accesso alla formazione, rivolgendo un’attenzione prioritaria ai gruppi svantaggiati e agli individui con disabilità. L’attuazione di laboratori e attività didattiche (tutte visibili nel sito web dedicato (redos.comune.siena.it) è volta a sviluppare le competenze necessarie per una partecipazione civica attiva. Le risorse economiche derivanti dal contributo Fse+ consentiranno l’organizzazione di oltre centotrenta percorsi formativi, accessibili gratuitamente, che saranno distribuiti sull’intero territorio senese con il coinvolgimento di trentadue Comuni partner (di cui cinque facenti parte dell’Unione dei Comuni Amiata-Valdorcia). Grazie a questo fondamentale sostegno finanziario, la Rete Documentaria Senese è chiamata a valorizzare il ruolo delle biblioteche quali “beni comuni e collettivi” di utilità culturale e sociale.

Approvata l’istituzione del Garante dei diritti degli anziani

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, giovedì 27 novembre, ha approvato, tramite apposita delibera, la modifica al Regolamento della Consulta comunale degli anziani per l’istituzione del Garante dei diritti degli anziani. L’atto, illustrato dall’assessore ai servizi sociali del Comune di Siena, Micaela Papi, è stato approvato all’unanimità da parte dei ventisei consiglieri presenti.

Il Regolamento della Consulta comunale per gli anziani è stato approvato lo scorso 7 novembre 2024 dal Consiglio Comunale. “La volontà di istituire la figura del Garante degli anziani – ha spiegato l’assessore Papi – risponde all’esigenza primaria e non più procrastinabile di tutelare e valorizzare la popolazione anziana residente nel territorio comunale, garantendo opportunità per una vita dignitosa, attiva e pienamente partecipativa. La popolazione anziana over 65 rappresenta una fascia in costante crescita all’interno del Comune ed è una risorsa inestimabile per la comunità, in quanto portatrice di esperienza, memoria storica, competenza e potenzialità di solidarietà intergenerazionale. Serve una maggiore tutela dei diritti e una maggiore prevenzione nelle discriminazioni perché nonostante l’esistenza di norme generali, le persone anziane sono spesso esposte al rischio di situazioni di fragilità, isolamento e discriminazione. Il Garante potrà dunque essere un canale privilegiato come punto di riferimento istituzionale per segnalazioni, reclami, istanze degli anziani, delle famiglie e delle associazioni di riferimento. Il Garante, attraverso la Consulta comunale degli anziani, potrà anche contribuire alla valorizzazione della attività progettuali in corso, come SienaSociale 2.0, tavolo anziani, Siena Dementia friendly e alla promozione di ulteriori azioni e progetti”.

Il Garante, in particolare, opererà in piena autonomia e indipendenza; svolgerà funzioni di promozione, tutela e garanzia dei diritti delle persone anziane, sia a livello individuale che collettivo; agirà come punto di raccordo fra i cittadini, le istituzioni, la Consulta comunale per gli anziani e l’amministrazione comunale; promuoverà iniziative, studi e progetti volti a migliorare la qualità della vita della popolazione anziana e favorirne la piena partecipazione alla vita sociale e civile della comunità; raccoglierà segnalazioni, proposte e osservazioni provenienti da cittadini e associazioni che operano nel settore, riferendo periodicamente all’amministrazione comunale e al Consiglio comunale sull’attività svolta.

Il Consiglio comunale ha modificato l’articolo tre del Regolamento della Consulta comunale degli anziani, inserendo nella composizione della Consulta anche la figura del Garante per i diritti delle persone anziane. Sarà la Giunta comunale ad adottare atti finalizzati a disciplinare le modalità di nomina e durata dell’incarico, le funzioni specifiche e gli ambiti di competenza, i rapporti con gli organi istituzionali e la Consulta comunale per gli anziani e le modalità di relazione annuale e di rendicontazione dell’attività svolta.

Interrogazioni

Assistenza educativa scolastica, Papi: “Garantire equità e pari opportunità per tutti i minori”

L’assistenza educativa scolastica è stato il tema dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, dalla consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico. A rispondere è stato l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Siena, Micaela Papi.

“Il servizio di supporto educativo ai gruppi sezione – ha spiegato l’assessore – viene fornito prevalentemente a gruppi in cui siano presenti bambine o bambini non ancora in possesso di certificazione di handicap, ma già in carico ai servizi territoriali. Si tratta di gruppi sezione all’interno dei quali è richiesta, fin da subito, un’attenzione individualizzata da parte delle insegnanti curricolari e che possono avvantaggiarsi della presenza tempestiva di una figura educativa integrativa. Tali figure, in assenza di certificazione, non sono riconducibili al ‘sostegno’, ma svolgono un’importante funzione di supporto educativo a garanzia del benessere relazionale del gruppo. Lo stesso bisogno può potenzialmente emergere in gruppi sezione all’interno dei quali si concentrano in modo casuale numerose e significative richieste educative senza che ciò esiti in situazione di bisogni educativi speciali: a mero titolo di esempio, famiglie non italofone, situazioni seguite dai servizi sociali, problematiche cliniche che non coinvolgono la sfera degli apprendimenti, lutti familiari importanti o altro ancora. In questi casi il gruppo sezione può essere supportato sotto il profilo affettivo-relazionale. Naturalmente, il supporto educativo ai gruppi sezione viene erogato in modo controllato, in modo da lasciare tutte le risorse necessarie per i numerosi, e importanti sul piano clinico, casi di bambine e bambini con certificazione di handicap conclamata. Il supporto educativo ai gruppi sezione si inquadra nel più ampio obiettivo dell’amministrazione sui servizi educativi come laboratori di inclusività, obiettivo che mette al centro i bambini e le bambine e i loro percorsi di crescita, la postura competente, responsabile e incoraggiante dell’adulto e il benessere dell’intera comunità educativa”.

“Il servizio di assistenza scolastica e alla comunicazione – ha proseguito Papi – costituisce un intervento distinto: viene erogato dalla Società della Salute senese (Sdss) in accordo con i servizi territoriali competenti e ne sono beneficiari, in base ai progetti individuali elaborati dal Servizio di neuropsichiatria infantile (Smia) anche i bambini iscritti ai servizi educativi comunali. Il coordinamento pedagogico comunale si limita a recepire la disponibilità e a cercare di garantire che le ore erogate siano coordinate con gli interventi di sostegno, in un’ottica di complementarietà e continuità. Il servizio di assistenza scolastica e alla comunicazione è finanziato dal Ministero competente e i fondi vengono trasferiti ai singoli Comuni; nel caso di Siena, vengono destinati integralmente alla Sdss. La stessa Sdss, d’intesa con lo Smia, definisce, in base a un progetto personalizzato, il numero di ore necessarie per ciascun bambino o ragazzo frequentante le scuole dell’infanzia (comunali o statali), le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado. Sulla base del budget disponibile, la Sdss assegna ed eroga il servizio affidandone l’attuazione operativa a una cooperativa accreditata. Nello specifico, il Comune di Siena ha destinato al Sdss: 56.930,88 euro nell’anno educativo 2022/2023; 56.200 euro, a cui si aggiungono ulteriori 7.256,85 euro, per l’anno educativo 2023/2024; 51.790,12 euro (in fase di impegno) per l’anno educativo 2024/2025; 85.256,85 euro (decreto ministeriale in approvazione) per l’anno educativo 2025/2026. Nel corso dell’anno scolastico 2024/2025 il servizio di educativa scolastica e comunicazione è stato erogato a sessanta alunni residenti nel Comune di Siena, per un totale di trecentoventisette ore settimanali. Per l’anno scolastico in corso, usufruiscono del servizio cinquantacinque alunni, per un totale di duecentoventisette ore settimanali. L’amministrazione comunale considera questo tema di primaria importanza e assicura il massimo impegno per il suo costante monitoraggio. Si evidenzia inoltre che, per l’anno scolastico in corso, i fondi ministeriali sono aumentati del 40 per cento, grazie all’incremento del Fondo per l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità, disposto dal Ministro Alessandra Locatelli (aumento di sessanta milioni di euro a livello nazionale)”.

E’ stato già organizzato a inizio ottobre – ha poi evidenziato l’assessore – un incontro congiunto tra Comune di Siena, Sdss e Smia, finalizzato ad analizzare la situazione, con particolare attenzione alle ore assegnate agli istituti scolastici da parte della Sdss in base al budget, confrontandole con quelle attribuite da Smia, e a individuare possibili soluzioni condivise. Nel corso della riunione, il Comune ha manifestato la propria disponibilità a farsi carico di eventuali carenze finanziarie, al fine di garantire la piena copertura delle ore certificate dal servizio Smia e tutelare i diritti di tutte le bambine e i bambini residenti”.

“Infine – ha concluso l’assessore Papi – nell’ultima assemblea della Sdss l’amministrazione comunale ha proposto, in uno spirito di collaborazione istituzionale, che su tutto il territorio consortile sia assicurato un livello uniforme di impegno da parte di tutti i Comuni aderenti, con il trasferimento integrale dei fondi ministeriali alla Sdss. Tale impostazione consentirebbe di individuare nella Sdss l’unico interlocutore per Smia e istituti scolastici, garantendo equità, continuità e pari opportunità per tutti i minori, indipendentemente dal Comune di residenza. Per l’anno scolastico in corso”.

La consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico si è dichiarata: “Ringrazio il Comune per l’impegno messo in campo, ma la mia domanda era fondata. Il supporto educativo, giustamente finanziato dall’amministrazione comunale, è relativo alle situazioni non ancora in possesso di certificazione, ma nelle scuole statali non c’è questa copertura. Hanno dunque ragione alcune insegnanti a segnalare le grosse difficoltà di gestione. E’ infatti necessario del tempo per certificare un bambino, aspetto che deve essere fatto con una massima attenzione e cura, ma questo bambino deve poter stare a scuola in un certo modo. Nelle scuole materne comunali, tramite la previsione di assistenza educativa è possibile, in quelle statali non avviene. Apprezzo lo sforzo del Comune, ma nei mesi che passano in attesa della certificazione, anche i bambini che frequentano la scuola statale hanno bisogno di un sostegno: credo siano necessari su questo una riflessione e un ragionamento con tutte le parti in causa. Tutto questo nell’interesse dei bambini, delle famiglie e nell’intera classe, per un corretto inserimento che non lasci strascichi nel tempo. E’ stato fatto molto, serve un ulteriore sforzo”.

Museo dell’Acqua, Fabio: “A dicembre aperture gratuite. Al via progetto di riqualificazione”

“A prescindere dalla durata della progettazione e della realizzazione dei lavori abbiamo ritenuto utile ripristinare dal prossimo mese di dicembre l’apertura del museo con accesso gratuito, attraverso un accordo di collaborazione con l’associazione ‘La Diana’, la quale sotto la sua responsabilità provvede alle aperture, alla sorveglianza, e alla assistenza ai visitatori.”. Con queste parole il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, all’interrogazione della consigliera Gabriella Piccinni (gruppo Partito Democratico) in merito alla chiusura del Museo dell’Acqua. “Oltre al calendario delle aperture prestabilite – ha proseguito il Sindaco -, potrà essere aperto in via eccezionale per le visite prenotate dagli istituti scolastici o, comunque, per dichiarate finalità didattiche”.

“Il nostro Museo dell’acqua – ha spiegato Nicoletta Fabio – presenta delle particolarità: non ha collezioni di beni da custodire, privilegiando, invece, un approccio esperienziale e didattico, dove il concept museologico si esplica prevalentemente nell’interazione tra il visitatore e la narrazione audiovisiva delle tematiche inerenti l’acqua, resa possibile attraverso l’uso di dispositivi tecnologici appositamente dedicati. Lo stato in cui versano queste apparecchiature, ormai obsolete nella tecnologia digitale che le supportava, non consente di garantire in modo coerente quella narrazione rendendola discontinua e privata di contenuti essenziali. Solo il personale, devo dire con grande passione pur non avendo una specifica preparazione culturale a riguardo, riusciva a supplire alla mancanza, attraverso un racconto orale che mal si addice all’imprinting di un museo ipertecnologico come quello pensato in origine. Il nuovo dirigente della direzione Cultura e Turismo, arrivato il 9 giugno scorso, ha preso atto della situazione appena descritta ed ha ritenuto di proporre la chiusura temporanea del museo in concomitanza con il termine del rapporto convenzionato con la cooperativa che aveva il servizio di apertura, sorveglianza e assistenza alle visite (lo scorso 30 settembre). Tutto questo nella convinzione di valutare quale potesse essere la soluzione più giusta per poter restituire al museo una propria credibilità nei contenuti museologici e anche con una diversa impostazione nel progetto di allestimento complessivo. Le considerazioni a riguardo matureranno, tenendo conto di una analisi preliminare che gli uffici preposti sono già impegnati a valutare”.

“Le riflessioni – ha detto ancora – che sono maturate nel frattempo (dalla chiusura a oggi), propendono per un aggiornamento complessivo del museo che tenga conto sia dei contenuti narrativi, alcuni di quelli esistenti sicuramente da ripristinare, sia delle componenti architettoniche per la definizione degli spazi di visita e degli allestimenti, prevedendo nel complesso, una fruibilità diversa. Piuttosto che provvedere ad un semplice ripristino dell’esistente (come fra l’altro era stato fatto proprio all’inizio del mandato) l’intenzione è quindi quella di proporre al visitatore una esposizione dei contenuti musealizzati, coerente con la risorsa acqua, così come è percepita oggi nei suoi valori ecologico-ambientali e al contempo di allestire un percorso critico rispetto all’importanza storica dell’acqua nella relazione con lo sviluppo della città, dove far emergere gli utilizzi della risorsa idrica in età medievale insieme ai manufatti monumentali che ancora oggi persistono a loro testimonianza”.

“La nuova progettazione – ha aggiunto il Sindaco – per ridefinire il Museo dell’Acqua sarà affidata ad un gruppo di professionisti che sappiano ridefinire il luogo della cultura con intendimenti scientifici sia a livello museologico che museografico. Una prima valutazione sul progetto preliminare proposta dagli uffici ci indicherà il criterio e il metodo per gli affidamenti degli incarichi ai sensi delle vigenti normative. Si intende inoltre costituire con il Dipartimento di Scienze della terra di Università di Siena un gruppo di lavoro utile ad approfondire temi attinenti di interesse e portata culturale più ampia; inoltre, a testimonianza della volontà di aggiungere altre prospettive che possano indirettamente valorizzare il museo e inserirlo in un più ampio progetto culturale, ricordo che la Galleria Olmastroni, appena i lavori di rinnovamento saranno ultimati (all’inizio del prossimo anno), ospiterà lavori di ricerca artistica proprio sul tema acqua, frutto del bando per artisti under 35 indetto nell’estate scorsa. Solo dopo un’adeguata sistemazione il Museo potrà aderire a reti museali nazionali e internazionali, un obiettivo a quanto mi risulta trascurato da tutte le precedenti amministrazioni e che ci siamo invece posti, obiettivo il cui raggiungimento richiede però standard qualitativi che solo una complessiva revisione può a nostro avviso consentire”.

“A prescindere dalla durata della progettazione e della realizzazione dei lavori – ha chiarito ancora Nicoletta Fabio -, che vedrete inserita nel prossimo Dup, abbiamo ritenuto utile ripristinare dal prossimo mese di dicembre l’apertura del museo con accesso gratuito, attraverso un accordo di collaborazione con l’associazione La Diana, la quale nella persona della Presidente, si è già resa disponibile a provvedere sotto la sua responsabilità alle aperture, alla sorveglianza e alla assistenza ai visitatori. Il museo, oltre al calendario delle aperture prestabilite, potrà essere aperto in via eccezionale per le visite prenotate dagli istituti scolastici o, comunque, per dichiarate finalità didattiche. Il biglietto di ingresso alla struttura anche in questo ultimo periodo era rimasto invariato a dieci euro, fatte salve le scuole che potevano accedere con formule di bigliettazione agevolate; aggiungo che nell’intero 2024 i visitatori sono stati 2014, per un incasso di 9.835 euro a fronte di un costo per l’amministrazione di 53.567,77 euro (uno sbilancio importante all’80 per cento)”.

“Compatibilmente all’apertura al pubblico della Chiesa di Sant’Agostino ha concluso il Sindaco di Siena -, recuperata nel frattempo all’interno del percorso museale dei Musei civici di Siena, abbiamo proposto alla cooperativa di servizi la riallocazione del personale impiegato al Museo dell’acqua in questa nuova sede. Mi premuro di osservare che questo dovrà avvenire a parità di ore lavorative da corrispondere in termini economici e a parità di qualificazioni professionali utili alle attività da svolgere”.

La consigliera Gabriella Piccinni (Pd) si è dichiarata: Non del tutto soddisfatta. Prendo atto che ci sarà una riapertura provvisoria e gratuita per garantire le possibilità di visita, prendo atto della ricollocazione del personale in Sant’Agostino, ma mi pongo poi un interrogativo riguardo alla diversa fruibilità degli spazi, nominata dalla sindaca senza però entrare nel merito. Si è parlato di una progettazione strutturale e quindi vorrei capire come questa potrà essere realizzata e cosa si pensa di fare. Ho capito che si stanno facendo diverse valutazioni in merito. Ma quello che mi lascia più perplessa è lo spostamento tematico, da museo che valorizza una specificità fortissima rappresentata dai bottini e della fonti, caratteristica unica che contraddistingue la nostra città, a museo generico dell’acqua, tema a mio avviso affrontabile in tutte le città. Questo spostamento non lo vedo di buon occhio, viene così a mancare la giusta proporzione tra la normalità e ciò che invece abbiamo di straordinario. A volte a Siena non si distingue bene ciò che è eccezionale rispetto a ciò che è normale, i nostri bottini rappresentano un’unicità rara riconosciuta in tutta Europa, un luogo unico in cui dialogano sottosuolo e sovra suolo. Di questa particolarità la comunità deve essere pienamente consapevole e per questo abbiamo il dovere di riportarla all’attenzione di tutti. Attraverso lo sviluppo di un progetto di valorizzazione potremmo promuovere una rete con altre grandi città siti Unesco come Marrakech e Istanbul dove esiste un patrimonio simile. Un’altra forza del nostro museo era caratterizzata dall’allestimento di elevata qualità, passaggio delicato e importante, non solo per la qualità tecnologica, che forse non ha avuto necessari aggiornamenti, risultando oggi obsoleta. A tal proposito consentitemi di fare una piccola divagazione. Quando si decide di cancellare un allestimento di qualità bisogna sempre avere l’obiettivo di farne uno migliore. Cito il recente rinnovamento fatto al Santa Maria della Scala ponendo all’attenzione il paragone tra quello compiuto nella Tebaide, da prendere come esempio positivo, rispetto a quello messo in atto per la sala del Pellegrinaio, dove sono evidenti una serie di criticità, ad esempio sul piano dell’accessibilità all’informazione, nella mancanza di uno sforzo per includere tutti nella fruizione della bellezza. Noi dobbiamo pretenderci cura nel tempo di ciò che nel tempo si è costruito, noi dobbiamo essere in grado di proporre sempre qualcosa che duri al di là dei gusti di chi è pro tempore responsabile delle scelte”.

Educazione sessuale e affettiva, Papi: “Disponibili a ogni confronto costruttivo su questi temi”

L’educazione sessuale e affettiva nelle scuole è stata il tema dell’interrogazione che i consiglieri Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Anna Ferretti, Luca Micheli e Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico hanno presentato durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre. A rispondere è stato l’assessore alle politiche giovanili e alle pari opportunità del Comune di Siena, Micaela Papi.

“L’interrogazione – ha dichiarato l’assessore – affronta un tema di fondamentale importanza per la crescita consapevole delle nuove generazioni e per la costruzione di una comunità basata sui valori del rispetto, della parità e della prevenzione di ogni forma di discriminazione e violenza. La scuola, intesa come luogo primario di educazione e socializzazione, rappresenta uno dei contesti privilegiati in cui promuovere tali principi. È proprio tra i banchi di scuola che si formano i futuri cittadini e cittadine, ed è qui che è possibile agire in modo strutturale per superare stereotipi, prevenire comportamenti discriminatori e promuovere una reale cultura del rispetto e delle pari opportunità. È altrettanto fondamentale la costruzione di una rete territoriale solida e sinergica tra istituzioni, associazioni e realtà del terzo settore: il lavoro di rete rappresenta infatti la base imprescindibile per qualsiasi azione efficace di educazione e prevenzione”.

“Per quanto concerne il progetto regionale ‘Scuole che promuovono salute’ – ha proseguito Papi –, la responsabilità della programmazione, attuazione e monitoraggio di tale iniziativa è in capo alla Regione Toscana e all’Asl Toscana sud est. Nel territorio senese ha formalmente aderito l’Istituto Caselli, dove è attivo il percorso ‘W l’amore’ promosso dall’Asl e rivolto agli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado. Tale iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere un’educazione all’affettività e alla sessualità consapevole, rispettosa e basata su solide basi scientifiche. Anche per il progetto ‘Peace 2’ (Progettare e animare comunità educanti), finanziato dalla Regione Toscana con risorse del Fondo Sociale Europeo, è importante sottolineare che l’ente promotore e responsabile è la Provincia di Siena, in collaborazione con le conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione, i Comuni del territorio, l’ufficio scolastico territoriale, la Fondazione Musei Senesi, le associazioni del terzo settore, l’Università degli Studi di Siena, l’Università per Stranieri di Siena e il Tavolo provinciale politiche di genere. Il progetto, che rappresenta la prosecuzione e il potenziamento del precedente ‘Peace’ realizzato nel biennio 2022-2023, si propone di contribuire significativamente al superamento degli stereotipi di genere e alla promozione di una cultura basata sull’uguaglianza e sul rispetto di ogni individuo. Il Comune di Siena ha aderito come partner a ‘Peace 2’, che si articola in due azioni principali. La prima è la redazione del ‘Bilancio di genere’: il Comune di Siena, insieme ai Comuni di Chianciano Terme, Chiusi, Poggibonsi, San Gimignano e Sinalunga, ha sottoscritto un accordo territoriale impegnandosi a redigere il bilancio di genere per il triennio 2025-2027. Questo strumento strategico permetterà di analizzare l’impatto delle politiche pubbliche sulla qualità della vita di cittadine e cittadini, integrando la prospettiva di genere in ogni fase dei processi politici, dalla progettazione all’attuazione, dal monitoraggio alla valutazione. La seconda azione è supportare la diffusione e la realizzazione delle attività di sensibilizzazione nelle scuole, curate da associazioni e centri antiviolenza del territorio. Sarà nostra cura monitorare l’avanzamento e i risultati dell’Azione 2 del progetto, in costante raccordo con la Provincia di Siena, ente capofila dell’iniziativa”.

“Nell’ambito del progetto ‘Si-Sienasociale 2.0’ – ha poi spiegato l’assessore – abbiamo fortemente voluto l’istituzione di un tavolo delle pari opportunità, accanto a quelli già esistenti su disabilità, famiglia-minori e anziani. L’obiettivo è costruire, in coprogettazione con gli enti del terzo settore, un progetto educativo strutturale rivolto ai giovani e alle scuole, fondato sui principi del rispetto reciproco, della valorizzazione delle differenze e della prevenzione della violenza di genere. Il tavolo, composto dall’amministrazione provinciale, dalla Società della Salute Senese e dalle associazioni Donna Chiama Donna e Aleteia, ha individuato una serie di macro-aree di intervento che comprendono: la creazione di una rete educativa coerente e coordinata tra scuola, famiglia e comunità; la promozione di relazioni tra pari fondate sul rispetto, sull’empatia e sulla gestione consapevole delle emozioni; la prevenzione del bullismo e della violenza di genere; la promozione della cittadinanza attiva e inclusiva. Le azioni previste comprendono attività di mappatura e analisi dei bisogni, focus group, formazione per il personale docente, laboratori per studenti, campagne di sensibilizzazione ed eventi pubblici”.

“Durante la fase di implementazione – ha proseguito Papi – è tuttavia emersa una criticità significativa: la limitata disponibilità delle scuole ad accogliere ulteriori proposte formative nell’anno scolastico in corso. Questo non per mancanza di interesse o sensibilità rispetto ai temi trattati, ma per una saturazione oggettiva del carico progettuale già in essere. Le scuole si trovano a gestire contemporaneamente numerosi progetti ministeriali, regionali, oltre ai percorsi di orientamento e pcto, con tempi e risorse organizzative limitate. A ciò si aggiunge che ogni istituto, nell’esercizio della propria autonomia scolastica, deve necessariamente bilanciare l’attività progettuale con la programmazione didattica, la gestione delle classi e le risorse interne disponibili. Tuttavia, tale situazione non riduce la volontà dell’amministrazione comunale di proseguire nel dialogo e nel sostegno alle scuole, anche nella prospettiva di ampliare gli ambiti di intervento e coinvolgere nuovi soggetti educativi, come le società sportive e le associazioni giovanili del territorio. Questa scelta strategica potrebbe consentire di estendere l’impatto delle attività di sensibilizzazione e di intercettare nuove fasce di giovani attraverso canali formativi complementari a quello scolastico, mantenendo però una piena coerenza educativa e valoriale”.

“Ribadiamo l’impegno del Comune di Siena – ha concluso Papi – a monitorare e valorizzare le esperienze già attive, a sostenere le realtà associative che operano in questi ambiti e a favorire la realizzazione di progetti stabili e strutturali nel campo dell’educazione all’affettività, al rispetto e alle pari opportunità. Rimaniamo a disposizione per fornire ulteriori aggiornamenti sulle attività di diretta competenza comunale e per promuovere ogni occasione di confronto e collaborazione costruttiva con tutte le forze politiche e sociali del territorio”.

La consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha replicato: “Pochi giorni fa è stato il 25 novembre, i dati che emergono sono allarmanti: il 31 per cento delle donne italiane ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita; ci sono stati 77 femminicidi da inizio anno. A livello regionale è stato presentato in questi giorni il diciassettesimo rapporto sulla violenza di genere e 5.600 donne hanno contattato i venticinque centri antiviolenza regionali; ci sono stati nove femminicidi in Toscana, quattro minori sono rimasti orfani, 2.701 sono gli accessi al pronto soccorso in codice rosa, quattrocento in più rispetto all’anno precedente. E la violenza è in crescita fra giovanissimi e anziani, che prima erano solo marginalmente interessati da questo fenomeno. Abbiamo fatto un importante passo in avanti in questi giorni con l’approvazione unanime alla Camera della legge sul consenso, introducendo nel nostro ordinamento in modo esplicito il concetto di ‘consenso libero e attuale’. In questo modo l’Italia si allineerebbe agli altri ventuno Paesi europei che già recepiscono la convenzione di Istanbul; la legge purtroppo è ferma in Senato e speriamo che si sblocchi il prima possibile. Allo stesso modo, credo che sia fondamentale inserire in modo strutturale l’educazione all’affettività e sessuale nell’offerta formativa e nei programmi didattici delle scuole. I limiti degli istituti nella disponibilità di risorse organizzative disponibili e nel sovraccarico già presente nei programmi, limiti che l’amministrazione incontra nel lavoro che sta facendo in questa direzione e per cui sono pochi gli istituti scolastici che aderiscono ai progetti, testimoniano la necessità che si intervenga a livello ministeriale. Il nostro territorio ha messo in campo molti interessanti progetti nelle scuole di ogni ordine e grado, anche se ancora, purtroppo, non in modo diffuso e stabile, e questi progetti coinvolgono anche le scuole medie. Quello che mi premeva era accertarmi che non si andasse nella direzione di un rischio: che questo emendamento che è stato approvato in Commissione Cultura, che vieta l’educazione sessuale nelle scuole medie e la rende possibile nelle scuole superiori solo previo consenso dei genitori, avesse anche un risvolto negativo nel nostro territorio, ma mi sembra di capire che l’amministrazione in questo senso andrà avanti e, anzi, cercherà di appoggiare ancora di più i progetti e di promuovere, nel limite di quella che è la capacità che ha il Comune, questo tipo di iniziative. Questo è importante perché sia che si parli di violenza di genere, che di odio per motivi legati all’identità di genere, alla provenienza culturale o all’orientamento sessuale, tutto questo va combattuto intervenendo sulla cultura e sull’educazione, perché solo così si potrà nel tempo cambiare la realtà, solo così si potrà forse accorciare la distanza: secondo le stime del World Economic Forum serviranno ben centoventitrè anni per colmare il divario di genere e l’Italia si trova in posizioni piuttosto preoccupanti e arretrate nelle classifiche internazionali (85esimo posto nel 2025). Per tutti questi motivi è estremamente importante continuare a investire su questo tipo di progetti, che vadano in qualche modo a intervenire culturalmente sul fenomeno. Mi ritengo soddisfatta dell’impegno che l’amministrazione ha dichiarato di voler dimostrare in questo ambito”.

Crisi PayCare, Fabio: Difendere il futuro dei lavoratori resta un nostro impegno prioritario”

Questa amministrazione non si rassegna e continuerà a non lasciare soli i lavoratori: difendere il loro futuro resta un nostro impegno prioritario”. Con queste parole il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, all’interrogazione della consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico) in merito alla situazione di crisi dell’azienda PayCare, in particolare della sede di San Martino (Monteriggioni).

“Ribadisco – ha esordito il Sindaco – la massima attenzione dell’amministrazione sulla crisi PayCare (gruppo Konecta) di Monteriggioni. Il mio impegno personale è stato costante fin dai primi giorni di mandato: nel giugno 2023 ho incontrato i lavoratori a Palazzo Pubblico e, quando è esplosa la crisi dei licenziamenti lo scorso gennaio, ho definito pubblicamente ‘inaccettabile’ quella scelta, sollecitando il Governo e l’azienda a trovare soluzioni alternative. Ricordo che a inizio 2025, di fronte all’improvviso annuncio di 26 licenziamenti, la reazione immediata del Comune di Siena, insieme alle parti sociali, è stata determinante: abbiamo trasformato una procedura traumatica in uscite volontarie incentivate e nell’attivazione di ammortizzatori sociali specifici. Non abbiamo mai smesso di dialogare con la Regione e il Comune di Monteriggioni per tenere alta la guardia. Il 24 ottobre scorso abbiamo incontrato nuovamente le organizzazioni sindacali e le Rsu, insieme a una delegazione di lavoratori per individuare azioni e strumenti da mettere in campo. La situazione è oggettivamente difficile: dopo anni di riduzioni, l’azienda conta oggi poco più di venti dipendenti e la cassa integrazione straordinaria scadrà il 31 dicembre 2025. A oggi siamo senza un piano industriale. Uno scenario che non possiamo accettare e su cui non deve calare il silenzio”.

“Guardando alle prospettive future – ha proseguito Fabio – dobbiamo analizzare quali siano gli strumenti concreti da attivare. Il primo è indicato dalla legge di stabilità 2026, che ha stanziato venti milioni di euro specifici per il sostegno al reddito nel settore dei call center in crisi. Questo potrebbe garantire un aiuto tangibile ai lavoratori in attesa di soluzioni positive più radicali. Sul fronte politico regionale, poi, chiederemo un confronto con il referente per i tavoli di crisi aziendali, appena nominato dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha confermato Valerio Fabiani consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali, per mantenere il caso PayCare prioritario nell’agenda toscana. È giusto ricordare che da anni questa azienda sta facendo ricorso agli ammortizzatori sociali. Una vicenda tristemente nota, in cui l’unità di crisi della Regione Toscana è sempre stata parte attiva nelle dinamiche che hanno riguardato l’azienda e i lavoratori. Nei primi tre anni sono stati attivati contratti di solidarietà mentre quest’anno, come l’anno scorso, c’è stata la cassa integrazione speciale per il settore dei call center. Oggi stiamo chiedendo con forza, anche congiuntamente alle sigle sindacali, un ulteriore anno di cassa. Avere un altro anno di ammortizzatori sociali garantirebbe attraverso sindacati e sinergia fra le istituzioni di individuare soluzioni concrete nelle politiche attive del lavoro; è infatti noto che il settore dei call center vive una fase di forte difficoltà anche per l’intervento massiccio dell’intelligenza artificiale, che sta modificando profondamente il modello di questo comparto lavorativo. Se davvero vogliamo aiutare questi lavoratori e le loro famiglie dobbiamo impegnarci nell’individuare nuovi sbocchi occupazionali. Ecco perché un ulteriore anno sarebbe importante”.

“Confermo – ha concluso il Sindaco Nicoletta Fabio – che questa amministrazione non si rassegna e continuerà a non lasciare soli questi lavoratori: difendere il loro futuro resta un nostro impegno prioritario”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (Pd) ha replicato: “Non mi esprimo sulla soddisfazione o meno, non ci interessa, come forza politica, strumentalizzare questo tipo di vicenda. Abbiamo sempre dimostrato la massima collaborazione nel cercare di arrivare a una risoluzione su queste tematiche così delicate. Il nostro territorio sta vivendo un momento assai complicato e difficile, i ventitrè lavoratori interessati direttamente dalla crisi PayCare sono stremati da anni di crisi e instabilità e si inseriscono in un quadro complessivo di un territorio che sta vivendo una forte crisi a livello occupazionale. Per tutti ci deve essere attenzione e tutte le crisi aperte devono diventare una priorità, ogni lavoro salvato in un contesto così difficile rappresenta un valore. Questa situazione di PayCare va avanti da anni e quindi la fiducia dei lavoratrici e lavoratori sta finendo. Ci aggrappiamo alla speranza, dichiarata dalla Sindaca, per cui la richiesta di un anno ulteriore di ammortizzatori sociali possa servire a trovare nuovi sbocchi occupazionali, ma chiediamo che questa speranza si possa in qualche modo tradurre in realtà e siamo a completa disposizione per aiutare a raggiungere questo traguardo”.

Accorpamento Istituto San Bernardino, Loré: Tema particolarmente amaro, necessario periodo di adattamento”

L’accorpamento scolastico 2026/27 dell’Istituto comprensivo San Bernardino da Siena è stato l’oggetto dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, dalla consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico. A rispondere è stato l’assessore all’istruzione, Lorenzo Loré.

“Purtroppo – ha esordito l’assessore –, ogni novembre ci troviamo a parlare di questo tema che per questa amministrazione è particolarmente amaro. La nostra città è interessata dalla questione degli accorpamenti, perché tra i sedici istituti distribuiti sul territorio regionale c’è anche l’Istituto comprensivo San Bernardino da Siena. In una prima fase, quest’anno, la Regione aveva congelato l’argomento, essendo ancora in attesa della decisione della Corte costituzionale sul ricorso presentato lo scorso novembre 2024 avverso la disposizione normativa alla quale anche l’anno scorso avremmo dovuto dare esecuzione. Tra l’altro, colgo l’occasione per riferire al Consiglio che la procedura dinanzi alla Consulta è stata trattata all’udienza del 18 novembre scorso e che a giorni dovrebbe essere depositata la decisione. Invece, in data 3 novembre la Provincia ci ha comunicato di aver avuto disposizioni dalla Regione, su input governativo, di formalizzare una proposta che prevedesse, nel nostro caso, l’eliminazione dell’Istituto San Bernardino, dandoci tempo sino al 10 novembre”.

“Raccolti i dati necessari per un utile confronto – ha dichiarato Loré –, ho provveduto a riunire i dirigenti scolastici dei cinque istituti comprensivi senesi e, dopo una profonda discussione ad ampio raggio, ho inviato alla Conferenza zonale per l’istruzione e alla Provincia la proposta ricordata dalla consigliera Ferretti. Come immaginerà, anche considerata la ristrettezza dei tempi, non è stato possibile coinvolgere in un percorso partecipativo le famiglie di 523 tra bambini e bambine frequentanti le scuole dell’Istituto San Bernardino. I sindacati, invece, sono stati informati delle proposte durante un incontro convocato in Provincia mercoledì 12 novembre. La stessa Provincia poi, in data 18 novembre, ha trasmesso alla Regione il provvedimento contenente il piano provinciale per l’accorpamento delle autonomie scolastiche per l’anno scolastico 2026/2027, unitamente a una nota con la quale veniva ribadita la contrarietà alla politica di accorpamento tra istituti”.

“L’amministrazione comunale, comunque – ha proseguito l’assessore –, è perfettamente consapevole che, seppur avendo la finalità di mettere in sicurezza i quattro istituti comprensivi da future eventuali modifiche, il piano, se attuato, avrà necessità di un periodo di adattamento, dovendo gli istituti stessi riorganizzare i propri uffici, i servizi alle famiglie e la progettualità. Da una parte sarà opportuno, quindi, prevedere, come già accade, delle ulteriori forme di collaborazione trasversale tra comprensivi per proseguire nelle attività che sono oggi inserite nella programmazione della comunità scolastica dell’Istituto San Bernardino; dall’altra, è utile che le dirigenze scolastiche organizzino gli uffici in maniera tale da garantire dei presidi di segreteria nei plessi che andranno ad acquisire, così da ridurre al minimo i disagi per le famiglie che, tuttavia, normalmente interagiscono con la scuola telematicamente”.

“In ogni caso – ha concluso l’assessore Loré –, in attesa che venga pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale o che venga trattato il ricorso al Presidente della Repubblica presentato in queste settimane, l’amministrazione comunale, senza clamori o proclami, solleciterà i propri parlamentari di riferimento per ragionare su eventuali azioni possibili utili a meglio definire un tema così delicato”.

La consigliera Anna Ferretti (Partito Democratico) si è dichiarata: “mi ritengo abbastanza soddisfatta, capisco che non si poteva fare diversamente e capisco anche il senso della decisione, ovvero mettere in sicurezza gli istituti coinvolti. Certamente insisterei sul tema del collegamento degli istituti, se dovesse andare tutto male o ci si crede al curriculum verticale degli IC o non ci si crede, non è possibile per un bambino avere scuole vicine con tre istituti comprensivi diversi. Si parla di oltre cinquecento alunni con circa quattrocento famiglie coinvolte in questa riorganizzazione. Si deve necessariamente tutelare il curriculum verticale dell’istituto comprensivo. Dato che non avete fatto ‘clamore’ sugli accorpamenti cerco io di farlo per voi sostenendovi nel fare il possibile con i vostri parlamentari di riferimento, come chiesto dal presidente Giani, affinché la scuola venga tenuta di conto e valorizzata come il migliore investimento che si possa fare. Se non si investe sulla scuola non si gettano le basi sul domani, che va costruito proprio a partire dai più piccoli”.

Cer comunale, Magi: “Percorso avviato e condiviso con gli enti del territorio”

La costituzione della comunità energetica rinnovabile (Cer) del Comune di Siena e la realizzazione di un impianto fotovoltaico negli orti di San Miniato sono stati i temi al centro dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, dai consiglieri del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi, Anna Ferretti, Giulia Mazzarelli, Luca Micheli e Gabriella Piccinni, del gruppo Siena Sostenibile Monica Casciaro, del gruppo Misto Fabio Pacciani, del gruppo Progetto Siena Adriano Tortorelli, del gruppo Polis Gianluca Marzucchi, del gruppo Per Siena Vanni Griccioli, e di Massimo Castagnini del gruppo Massimo Castagnini Sindaco. A rispondere è stato l’assessore all’ambiente del Comune di Siena, Barbara Magi.

“Rispetto alla costituzione della Cer comunale – ha spiegato l’assessore – il 30 gennaio 2025 si è tenuta una riunione preliminare aperta a tutti per la costituzione della Cer del Comune di Siena, avviando così un percorso partecipativo ampio e condiviso. Dopo un periodo di interlocuzione con Sienaenergie, comunque utile nello scambio di informazioni, non siamo approdati a risultati concreti, non certo per volontà dell’amministrazione che ha dato la massima disponibilità a più riprese. Il Comune di Siena ha quindi pubblicato una manifestazione di interesse per raccogliere le candidature di soggetti disponibili a partecipare come soci fondatori. A conclusione della manifestazione di interesse, gli schemi di Statuto e Atto costitutivo sono stati trasmessi alla Commissione consiliare ‘Statuto e regolamenti’, e nella seduta del 5 settembre la Commissione ha ritenuto opportuno rinviare l’approvazione per consentire ulteriori approfondimenti e possibili modifiche ai testi. Parallelamente, il Comune ha avviato contatti con Provincia, Comuni del territorio, Fondazione Mps e Università per garantire una condivisione la più ampia possibile, nell’interesse dei cittadini, con il supporto dell’Agenzia regionale recupero risorse. Il lavoro è in corso e stiamo studiando un modello che possa coinvolgere gli altri enti interessati”.

Per quanto riguarda la valorizzazione dell’esperienza di Sienaenergie, “fin dall’inizio l’amministrazione – ha chiarito Magi – ha cercato un confronto, proprio per valorizzare una realtà già radicata nel territorio e cercare una reciproca utilità a vantaggio della collettività. Da questa volontà era scaturita, nel febbraio 2025, la lettera d’intenti per collaborare, seguita da ulteriori incontri: nonostante l’apertura del Comune, abbiamo invece riscontrato una chiusura da parte dell’associazione. D’altronde l’unica forma giuridica della Cer ritenuta idonea da questa amministrazione per garantire governabilità e rappresentabilità è la fondazione di partecipazione, e pertanto non è mai stata ipotizzata un’adesione del Comune all’associazione Sienaenergie. La collaborazione su obiettivi comuni, tuttavia, resta un percorso possibile. Le recenti manifestazioni di interesse da parte della Provincia e dei Comuni del territorio dimostrano che l’unico modello che può garantire una governance istituzionale e pubblica è creare una fondazione: sarà mia premura tenere aggiornato il Consiglio sull’evoluzione del tavolo politico-tecnico con gli altri enti locali”.

Riguardo al possibile rischio di perdita del finanziamento per l’impianto fotovoltaico negli orti di San Miniato – ha poi proseguito l’assessore – parliamo di una copertura di circa ventiquattro metri quadrati sull’annesso che ospita servizi, spazio polivalente e rimessa attrezzi. L’intervento ha come obiettivo primario l’abbattimento dei costi energetici per illuminazione e servizi dell’area.
Al momento della partecipazione al bando Sienaenergie non esisteva ancora, e quindi la vittoria non è in alcun modo riconducibile a una comunità energetica specifica. La domanda, infatti, era stata presentata dal Comitato Siena 2, non da Sienaenergie. La proprietà dell’area è comunale, e per questo il Comune non si è opposto alla realizzazione del fotovoltaico; tuttavia, ha posto una condizione chiara, ovvero che l’energia prodotta in eccesso debba essere messa a servizio dell’intera città e non di una Cer specifica, tanto più mentre il Comune sta completando la costituzione della propria. L’intervento potrà essere realizzato solo se non vi saranno clausole che vincolino l’impianto a comunità energetiche particolari. La richiesta avanzata in questa fase appare una forzatura, perché trattandosi di un bene comunale, l’energia deve servire anzitutto il luogo dove l’impianto insiste e, per la parte eccedente, essere disponibile per l’intera città”.

Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico), che illustrato l’interrogazione, ha replicato: “La risposta dell’assessore ci dice che si è presa una strada diversa rispetto a quella che era stata illustrata in una commissione consiliare che si era svolta a palazzo Berlinghieri, dove la costituzione della Cer comunale sembrava cosa già fatta. Sinceramente, anche da cittadino, mi trovo a questo punto un po’ confuso: la Cer comunale per ora non si fa; si valuta invece la possibilità di un coordinamento con la Fondazione Mps e gli altri Comuni della provincia, alcuni dei quali già aderiscono alla Cer di San Miniato, Sienaenergie. Ma è possibile che gli stessi Comuni aderiscano a più Cer, oppure non sarebbe più semplice anche per il Comune di Siena aderire a Sienaenergie? Questo percorso nuovo di cui ha parlato l’assessore mi pare al momento un’ipotesi piuttosto incerta. Capisco che è materia nuova e che si proceda per tentativi, ma credo che l’interrogazione sia stata utile per informare intanto l’opinione pubblica a che punto siamo, dato che la Cer è uno strumento utile per la crescita della energie rinnovabili, nello spirito dei nuovi obbiettivi di sostenibilità dell’agenda 2030; ma per la nostra città il tempo passa senza risultati: siamo già al 2026, ma ancora non sono stati compiuti passi decisivi. Infine, quanto al progetto per un impianto fotovoltaico a San Miniato, presentato alla Fondazione Mps da parte degli abitanti, tramite il Comitato Siena 2, socio fondatore a sua volta della Cer Sienaenergie, è un’occasione che si rischia di perdere, che invece sarebbe utile per il quartiere e come esempio per tutta la città: sarebbe bene che il Comune l’accompagnasse”.

Gsk, Fabio: “Confermati investimenti sui siti di Siena e Rosia. Amministrazione attenta agli sviluppi con continue interlocuzioni”

“Ho avuto modo di acquisire elementi positivi dai colloqui con i vertici aziendali di Gsk sulla presenza dei siti nel territorio e sulla conferma relativa agli investimenti”. Così il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, all’interrogazione presentata dal gruppo Partito Democratico (Alessandro Masi, Anna Ferretti, Giulia Mazzarelli, Luca Micheli e Gabriella Piccinni) sulla notizia dell’apertura da parte di Gsk di una nuova procedura di uscite volontarie per ventiquattro lavoratori del sito produttivo di Rosia.

Questa amministrazione – ha spiegato il Sindaco – sta seguendo con grande attenzione lo sviluppo e la trasformazione che riguarda Gsk, perché parliamo di una realtà importante dell’economia e della ricerca nel nostro territorio. La notizia appresa nei giorni scorsi, relativa all’apertura di una nuova procedura di uscite incentivate su base volontaria per ventiquattro lavoratrici e lavoratori del reparto R&D (ricerca e sviluppo) su oltre settecento lavoratori, ha inevitabilmente generato preoccupazione. Ed è comprensibile: quando si parla di persone, di professionalità, di famiglie, è giusto che ci sia attenzione e che il ruolo delle istituzioni sia quello di ascoltare, capire e agire insieme a tutte le parti coinvolte. Nel corso del confronto urgente avvenuto il 19 novembre tra Gsk e la Rsu, alla presenza delle organizzazioni sindacali territoriali, l’azienda, con la quale l’amministrazione aveva interloquito nei giorni precedenti, ha comunicato però alcuni elementi molto importanti. In particolare: i siti di Siena e Rosia non sono oggetto di cessione e continueranno ad essere siti Gsk; sono confermati cento milioni di euro di investimenti l’anno su infrastrutture; Siena resta centro di eccellenza per la ricerca e sviluppo, con focus su vaccini e monoclonali batterici, e viene confermato anche il ruolo del centro Gvgh (vaccini contro le malattie infettive che colpiscono i paesi più poveri, cento inaugurato a Siena nel 2008)”.

“Questi elementi rappresentano – ha proseguito Nicoletta Fabio -, pur in uno scenario da seguire con la massima attenzione, degli elementi positivi che confermerebbero che Siena continua a essere centrale nella strategia industriale e scientifica del gruppo. Nei giorni scorsi ho avuto modo di acquisire gli stessi elementi positivi con un colloquio con i vertici aziendali, che mi hanno assicurato che stanno lavorando al piano industriale per lo stabilimento di Siena, che contano di poter presentare agli inizi del 2026”.

“Naturalmente – ha aggiunto il Sindaco di Siena – c’è un tema di governance e di riorganizzazione. La procedura aperta riguarda lavoratori di specifici dipartimenti e segue il percorso già avviato negli anni scorsi, sempre su base volontaria. Non siamo quindi in presenza di una chiusura o di un disimpegno dell’azienda nei confronti del nostro territorio e delle figure professionali, ma siamo in presenza di una continua e naturale (data la natura intrinseca dell’oggetto aziendale) trasformazione industriale che Gsk sta portando avanti a livello globale. E che a Siena, pur con dei cambiamenti interni non sta determinando né una riduzione della presenza né una riduzione degli investimenti. L’amministrazione non ha mai abbassato l’attenzione su Gsk, e non inizierà certamente ora. I rapporti con i vertici dell’azienda sono costanti, perché riteniamo fondamentale mantenere un dialogo aperto e costruttivo. La priorità è difendere occupazione e presenza territoriale. Lo abbiamo fatto quando vennero annunciate le prime procedure di uscita, lo abbiamo ribadito in aula lo scorso anno, il 19 dicembre e lo ripetiamo oggi con la stessa determinazione. Il Comune di Siena, insieme alle organizzazioni sindacali e agli altri Comuni del territorio, continuerà a rapportarsi con la Regione, con lo spirito di valorizzare le eccellenze presenti nel territorio, valorizzare le transizioni industriali e accelerare nuove opportunità. In un momento storico Siena può e deve tenere il punto su quello che rappresenta di eccellente: una città del sapere, dell’innovazione scientifica e della salute globale”.

“Concludo – ha detto infine Nicoletta Fabio – ribadendo che certamente ci sono elementi da monitorare con serietà e attenzione e comprendiamo che ci sono dei lavoratori che oggi guardano al proprio futuro con legittima apprensione. Al contempo, però, ci sono anche basi solide: investimenti confermati, missione produttiva rafforzata, presenza industriale confermata. L’amministrazione comunale continuerà a lavorare senza clamori, ma continuamente, con l’obiettivo di non lasciare soli i lavoratori e difendere e rafforzare le proprie eccellenze”.

Il consigliere Alessandro Masi (Pd), che ha illustrato l’interrogazione, ha ringraziato “per le informazioni che sono state condivise dal Sindaco con il Consiglio comunale, soprattutto per la stabilità dei siti di Siena e Rosia. E’ positiva anche la prossima presentazione del piano industriale, che speriamo possa essere condivisa anche dalle istituzioni del territorio, dal Comune di Siena e dalla rappresentanze sindacali e dai lavoratori. Rimane però la preoccupazione, perché con queste nuove e ulteriori ventiquattro uscite volontarie, sia arriva a perdere in questi due anni per Gsk comunque circa trecento posti di lavoro sul territorio. Ricercare e coltivare il dialogo con l’azienda da parte dell’amministrazione e delle istituzioni è un segnale di attenzione costruttiva da parte del territorio, per cui è necessario seguire e monitorare con grande attenzione queste evoluzioni, per capire in anticipo la prospettiva e salvaguardare al massimo l’occupazione, la sua qualità e le ricadute economiche sul contesto locale e regionale. Il territorio ha sempre dimostrato negli anni e nel tempo la disponibilità ad accompagnare i processi industriali delle aziende e oggi di Gsk”.

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