"Non possiamo accettare che i Comuni vengano privati degli strumenti di programmazione e pianificazione"
SIENA. La transizione energetica è un obiettivo che le amministrazioni locali non mettono in alcun modo in discussione. Come Sindaci siamo pronti ad accompagnarla e promuoverla in maniera puntuale e determinata. Ma vogliamo farlo con l’ambizione di coniugare questa priorità con la tutela della vocazione agricola, turistica e sociale dei nostri territori, proteggendoli da speculazioni finanziarie travestite da investimenti green, con impianti spesso sovradimensionati rispetto al contesto territoriale, rischiando di intaccarli irreparabilmente.
Per questo è fondamentale che non venga tolta ai Sindaci una delle prerogative fondamentali dei loro mandati amministrativi, per cui vengono eletti dai cittadini: la pianificazione territoriale. Privare le amministrazioni comunali di questa funzione strategica significa eliminare l’unica leva di vera contrattazione che i sindaci hanno nei confronti dei soggetti proponenti con impianti che, in area agricola, vanno in deroga agli strumenti urbanistici.
Le amministrazioni, infatti, vengono relegate all’espressione di pareri non vincolanti o costrette ad architetture amministrative che hanno la finalità di scongiurare proposte di impianti che spesso sono sovradimensionati per territori di pregio o particolarmente delicati come recentemente accaduto con l’eolico nelle Crete Senesi o con l’agrivoltaico a Sovicille o, addirittura, in territori di confine come nel caso di San Casciano dei Bagni.
In questo contesto, dietro lo spauracchio della logica del “sì, ma non qui” tanto evocata dal legislatore nazionale, non vorremmo che si nascondesse invece un principio più grave come la scarsa fiducia dello Stato nei confronti dei suoi amministratori locali. Se così fosse sarebbe una logica istituzionale inaccettabile, che tradirebbe lo spirito istituzionale e il patto sociale tra cittadini ed istituzioni su cui si fonda la nostra democrazia rappresentativa.
Come Sindaci siamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del nostro Paese. Se venissero assegnate quote per ogni territorio, saremmo certamente pronti, con una programmazione che parta dai territori, ad elaborare strategie per raggiungere gli obiettivi individuando le aree più idonee a partire, solo a titolo esemplificativo, dalle coperture, dalle aree artigianali o da aree industriali dismesse. Chiediamo inoltre regole specifiche nelle definizioni dell’agrivoltaico, con criteri chiari per la localizzazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici in aree idonee, che non possano prescindere nelle richieste di attivazione dalla presenza dell’imprenditore agricolo, come fattore di integrazione al reddito dell’azienda agricola al fine di evitare atteggiamenti speculativi in territorio aperto.
Il rischio attuale e concreto a cui stiamo assistendo è quello di subire sistematicamente le proposte di determinati impianti senza lo strumento principale con cui poterli contrattare o migliorarne gli impatti. Come sindaci non possiamo accettare che i Comuni vengano privati dallo Stato degli strumenti di programmazione e pianificazione dei propri territori. Nessun sindaco può ritenere accettabile un atteggiamento e imposizione simile nei confronti della propria comunità.
Eravamo in attesa di un nuovo decreto governativo che facesse finalmente chiarezza sul tema dopo l’espressione del TAR del Lazio che ha sospeso i provvedimenti regionali sulle aree idonee. Intanto, in questa fase di vuoto normativo, sono aumentate le richieste di nuovi impianti e quindi le criticità. Al contrario, constatiamo con forte preoccupazione e amarezza che permane l’intenzione di escludere Sindaci e amministrazioni locali dalle contrattazioni in merito a collocazioni, dimensionamenti e impatti che tali impianti possono e stanno avendo sui nostri territori.
Con il supporto di UPI Toscana e ANCI Toscana, e il coordinamento della Provincia di Siena – prima area vasta d’Europa certificata per sostenibilità e Carbon Neutral dal 2011 – chiediamo al Governo di riequilibrare urgentemente questa situazione che sta generando conseguenze concrete su territori agricoli, bellezza del paesaggio, sostenibilità, qualità della vita delle nostre comunità con il rischio di gravi ricadute economiche e sociali. Chiediamo inoltre regole specifiche nelle definizioni dell’agrivoltaico, con criteri chiari per la localizzazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici in aree idonee.
Anche le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un’opportunità, ma questa diventa concreta soltanto se governata attraverso strumenti programmatici solidi, capaci di garantire partecipazione, equità e ricadute reali sui territori. Senza una regia pubblica, senza un potere decisionale chiaro e senza una pianificazione comunale forte, anche le CER rischiano di essere svuotate della loro natura originaria e trasformate in operazioni speculative mascherate da partecipazione.
Ribadiamo pertanto un punto che per noi non è negoziabile: la transizione energetica non può diventare una corsa disordinata alle FER scollegata da una reale pianificazione pubblica. La ricerca di nuove fonti rinnovabili è utile solo se inserita in un disegno complessivo, dove ogni tecnologia trova posto in una strategia territoriale unitaria. Senza questa integrazione, la produzione di energia rischia di trasformarsi in un far west autorizzativo dove gli interessi economici prevalgono sul bene pubblico. È proprio su questo punto che rivendichiamo con forza il ruolo dei Comuni. Per questo diciamo con chiarezza che la transizione energetica non può essere calata dall’alto né svincolata dagli equilibri sociali, economici e paesaggistici delle nostre comunità. I territori devono essere protagonisti, non spettatori.
Come Sindaci della provincia di Siena siamo pronti a programmare ogni iniziativa a sostegno degli obiettivi fissati per la transizione energetica ma senza cancellare il diritto-dovere dei Comuni di pianificare i propri territori.
Firmato
Andrea Pieragnoli, Sindaco di Casole d’Elsa
Giacomo Grazi, Sindaco di Torrita di Siena
Gabriele Berni, Sindaco di Monteroni d’Arbia
Agnese Carletti, Sindaca di San Casciano dei Bagni
Susanna Cenni, Sindaca di Poggibonsi
Andrea Marrucci, Sindaco di San Gimignano
Niccolò Volpini, Sindaco di Abbadia San Salvatore
Gianluca Sonnini, Sindaco di Chiusi
Andrea Francini, Sindaco di Trequanda
Marco Bartoli, Sindaco di San Quirico d’Orcia
Giuseppe Stiaccini, Sindaco di Castellina in Chianti
Luca Rossi, Sindaco di Castiglione d’Orcia
Francesco Landi, Sindaco di Sarteano
Grazia Torelli, Sindaca di Chianciano Terme
Michele Pescini, Sindaco di Gaiole in Chianti
Francesco Guarguaglini, Sindaco di Radicondoli
Andrea Frosini, Sindaco di Monteriggioni
Alessandro Starnini, Sindaco di Rapolano Terme
Fabrizio Nucci, Sindaco di Asciano
Luciana Bartaletti, Sindaca di Chiusdino
Silvio Franceschelli, Sindaco di Montalcino
Giuseppe Gugliotti, Sindaco di Sovicille
Davide Ricci, Sindaco di Murlo
Fabrizio Nepi, Sindaco di Castelnuovo Berardenga
Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano
Francesco Fabbrizi, Sindaco di Radicofani
Edo Zacchei, Sindaco di Sinalunga
Manolo Garosi, Sindaco di Pienza
Riccardo Conti, Sindaco di Buonconvento
Roberto Cottini, Sindaco di Cetona
Pierpaolo Mugnaini, Sindaco di Radda in Chianti






