SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Il digitale e le nuove tecnologie offrono a tutti i cittadini strumenti potentissimi, che potrebbero far risparmiare tempo e gestire al meglio i propri impegni ed esigenze. A patto, ovviamente, che siano progettati bene. Ed è qui che, spesso, casca l’asino: là dove le aziende private hanno interesse a richiamare clienti e, quindi, investono moltissimo nell’usabilità e funzionalità delle loro piattaforme digitali, lo stesso purtroppo non si può dire delle aziende pubbliche.
Oggi raccogliamo la testimonianza di Paolo, un nostro follower, che ricordava di avere una visita di controllo in questi giorni ma, avendo perso l’impegnativa (ancora cartacea, ovviamente!) non ricordava la data e l’ora esatta. Paolo è un professionista del digitale ed ha sul proprio smartphone l’app “Toscana Salute”[1] di Regione Toscana: lo strumento che dovrebbe semplificare la vita dei cittadini per quanto riguarda le proprie esigenze di salute.
Si potrebbe discutere a lungo sulla funzionalità di questo strumento ma, in sostanza e per farla breve, su questa “app” non c’è la possibilità di conoscere, per un cittadino, i propri appuntamenti. Una mancanza non da poco, così Paolo si trova a dover chiamare il CUP, attendere circa 20 minuti in “coda”, per riuscire finalmente, attraverso l’operatore, a risalire all’appuntamento. Telefonicamente, è stato sufficiente comunicare il codice fiscale. Niente di più. Attraverso l’app, invece, che richiede l’autenticazione utente via SPID o CIE, non è possibile ottenere queste informazioni (come confermato anche dall’operatore del CUP).
Qualcuno potrebbe pensare che parliamo di una questione banale, per la quale, alla fine, basta una telefonata. Proviamo invece a ragionare su numeri: via app, una richiesta simile si potrebbe soddisfare in circa 3 o massimo 5 minuti, in totale autonomia. Via CUP telefonico, invece, dopo aver atteso almeno 15 minuti in coda telefonica, l’operatore deve capire il problema, chiedere i dati all’interlocutore, interrogare la banca dati e fornire il responso.
Un perfetto esempio di INEFFICIENZA delle piattaforme digitali pubbliche, chiaramente pagate a caro prezzo da tutti noi cittadini, per le quali magari qualche dirigente ha pure preso il premio di risultato”.






