"Includere i comuni montani nelle Zone Economiche Speciali è lungimirante"
ABBADIA SAN SALVATORE. Il sindaco Volpini sostiene la posizione di Anci Toscana sulle ZES.
«Accogliamo con grande soddisfazione l’iniziativa di ANCI Toscana e la lettera inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri competenti. È un passo importante, che rafforza l’idea che le aree montane e interne non siano territori marginali, ma luoghi capaci di generare sviluppo se dotati degli strumenti adeguati, come le ZES.
Negli ultimi anni abbiamo visto crescere l’interesse di imprese e investitori verso la nostra realtà. L’eventuale estensione delle misure delle Zone Economiche Speciali anche al nostro territorio non sarebbe soltanto una risposta equilibrata, ma un vero effetto trainante: permetterebbe di consolidare percorsi già avviati, attrarre nuove attività e rafforzare quelle esistenti, generando buona occupazione e valore aggiunto per tutta la comunità.
Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate all’Assemblea nazionale dell’ANCI, richiamano con lucidità il senso di questa sfida: “La stessa questione delle aree interne, delle zone montane e delle isole più piccole si è, da tempo, posta come una urgenza per il Paese. L’esistenza di questi servizi si pone prima dei numeri, prima del numero degli abitanti perché ne costituisce una garanzia e, laddove viene meno, rappresenta una causa del suo declino. Tenendo anche conto che l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale. L’agenda del Controesodo a sostegno dei sistemi locali va quindi sostenuta e implementata.”
Queste parole ci ricordano che il tema non è soltanto economico, ma strategico per l’Italia. Garantire servizi, infrastrutture e opportunità nei territori come il nostro significa prevenire lo spopolamento, ridurre costi futuri per il Paese e valorizzare un patrimonio ambientale, culturale e sociale che rappresenta una ricchezza unica.
Per questo riteniamo che includere i comuni montani nelle misure ZES sia una scelta lungimirante: non un atto compensativo, ma un investimento sul futuro. Le nostre comunità hanno dimostrato capacità progettuale, resilienza e volontà di crescere. Con gli strumenti giusti possono diventare un modello di rilancio per tutta la Toscana diffusa.
Siamo pronti a fare la nostra parte. L’estensione delle ZES non sarebbe un privilegio, ma un acceleratore di sviluppo sostenibile, innovazione e competitività che può dare nuova energia ai nostri territori e contribuire alla crescita dell’intero Paese».






