"Soluzione inutile e dannosa, va sospeso il progetto”
BUONCONVENTO. Italia Nostra – sezione di Siena – chiede la sospensione immediata del progetto regionale di mitigazione del rischio idraulico dell’abitato di Buonconvento, ritenendolo “obsoleto, costoso e fortemente impattante sul paesaggio”.
Secondo l’associazione, l’intervento previsto – che include il rialzamento di due metri dell’argine lungo l’Ombrone, a meno di trenta metri dalle antiche mura – rappresenta un grave errore progettuale, “una barriera visiva e fisica che snatura il rapporto tra il borgo storico e la campagna circostante”.
Italia Nostra evidenzia che l’unica misura utile sarebbe la rimozione dell’argine posto a monte della confluenza tra Arbia e Ombrone, oggi responsabile dell’aumento della velocità del flusso e del rischio di esondazione. Ma contesta duramente l’impianto complessivo del progetto, che non prevede soluzioni di rallentamento e laminazione a monte, come bacini di accumulo o invasi già ipotizzati in passato.
Ulteriori criticità emergono in relazione alla realizzazione del nuovo ponte sulla Cassia, necessario per adeguarsi alle nuove quote arginali: “Un’opera che – afferma Italia Nostra – altererebbe le visuali tutelate dai vincoli paesaggistici e monumentali, compromettendo l’identità stessa del borgo”.
Alla posizione di Italia Nostra si affiancano anche le oltre 1500 firme raccolte dal Comitato per la Valorizzazione e la Tutela del Paesaggio e dell’Ambiente di Buonconvento (CVPA), insieme al movimento spontaneo cittadino “Arginiamo l’Argine”, che chiedono con forza una revisione del progetto e una maggiore trasparenza.
Le associazioni denunciano inoltre “il silenzio delle amministrazioni locali e regionali”, che finora non hanno fornito risposte chiare né aperto un confronto pubblico sul tema.
“Italia Nostra – conclude la nota – chiede alla Regione Toscana di sospendere il progetto e di avviare uno studio alternativo, moderno e sostenibile, capace di garantire sicurezza idraulica senza distruggere il paesaggio e la memoria dei luoghi”.






