SIENA. Da Uil Scuola riceviamo e pubblichiamo.
“A seguito della delibera adottata dalla Giunta Regionale il 27 ottobre, la Toscana vedrà la chiusura di 16 istituti scolastici. La Legge di Bilancio 2023 ha imposto alle regioni un processo di accorpamento forzoso delle scuole, tema sul quale come
Grazie alla mobilitazione del mondo della scuola, negli anni passati siamo riusciti a ottenere una prima riduzione del dimensionamento e, lo scorso anno, una sospensione di tali misure. La Regione Toscana anche quest’anno a settembre aveva deciso di rinviare l’applicazione del dimensionamento.
Nei giorni scorsi la Regione Campania ha vinto al TAR il ricorso contro il dimensionamento, mettendo in evidenza, proprio come da noi sostenuto per la Toscana, che i numeri forniti del Ministero erano sottostimati e pertanto non era necessario ridurre le istituzioni scolastiche nella nostra regione. Tuttavia, inaspettatamente e imprevedibilmente, con la delibera del 27 ottobre, la Giunta Regionale ha ceduto alle pressioni del Ministero, approvando l’accorpamento di 16 istituti scolastici, distribuiti tra le province di Lucca 4, Massa Carrara 3, Pistoia 3, Firenze 2, Grosseto 2 e Siena 2, basandosi su criteri numerici legati alla popolazione scolastica. Questa decisione, oltre a non rispettare la specificità dei territori, rappresenta una grave sconfitta, oltre che per la nostra stessa Regione, per la scuola toscana e un’ulteriore ferita alle scuole periferiche. Si tratta infatti di criteri che a nostro avviso neppure rispondono agli stessi obbiettivi fissati aumentando la disomogeneità delle nostre scuole.
UIL Scuola Toscana esprime fermo dissenso nei confronti di questa decisione e chiede alla Regione di fare un passo indietro tornando sulle proprie posizioni. Ribadiamo con forza che il dimensionamento scolastico non può essere considerato una questione puramente contabile, ma deve tenere conto delle esigenze formative e sociali delle comunità locali. Inoltre, il rischio di accorpare scuole creando istituti troppo grandi, difficilmente gestibili, con personale ridotto, rappresenta una minaccia concreta per la qualità della didattica. Questo è reso evidente dalle esperienze recenti, come gli accorpamenti avvenuti in provincia di Arezzo, Lucca e Massa Carrara, dove si sono registrati peggioramenti nell’offerta formativa e nelle condizioni di lavoro del personale scolastico, con la creazione di mega istituti.
Come UIL Scuola Toscana chiediamo al presidente Giani di difendere con forza l’autonomia scolastica e di non cedere alle logiche di risparmio che danneggiano la qualità dell’istruzione. Pur consapevoli della difficoltà invitiamo docenti, personale ATA, studenti e famiglie a unirsi in questa battaglia per fermare questo piano scellerato. La scuola è il futuro dei nostri figli, e non permetteremo che venga sacrificata sull’altare di tagli che non guardano alla qualità dell’istruzione.
È il momento di alzare la voce, di difendere con forza la nostra scuola pubblica, di proteggere i diritti degli studenti e dei lavoratori della scuola. La Toscana ha sempre dimostrato di saper lottare per la giustizia e per la dignità dell’istruzione. Ora è il momento di farlo ancora”.






