
SIENA. Risposta del Comitato dei cittadini, studenti e residenti di San Prospero alla nota del DSU Toscana sulla Residenza Universitaria “XXIV Maggio”.
Alla cortese attenzione del
DSU Toscana – Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario
e, per conoscenza, Comune di Siena, Università degli Studi di Siena, Regione Toscana.
“Come promotori della petizione “Ridiamo vita alla Casa dello Studente di San Prospero (Residenza XXIV Maggio)”, accogliamo con attenzione la nota ufficiale del DSU Toscana in merito alla chiusura e al futuro della struttura di via XXIV Maggio.
Apprezziamo la chiarezza con cui l’Azienda ha illustrato le criticità strutturali e la necessità di interventi di consolidamento e adeguamento sismico e antincendio. Tuttavia, restano forti preoccupazioni e perplessità sul destino dell’edificio e sui tempi effettivi di riqualificazione, che al momento risultano indefiniti.
⸻
1. La necessità di una tempistica certa e trasparente
Dalla nota del DSU si apprende che la progettazione degli interventi strutturali è “in corso di affidamento”, ma non vengono forniti né un cronoprogramma né una previsione di tempi e costi.
Chiediamo pertanto che vengano rese pubbliche le fasi del progetto, con indicazione:
• dello stato attuale della progettazione,
• dei tempi previsti per la redazione del progetto esecutivo,
• delle fonti di finanziamento già disponibili o da reperire,
• e della data stimata per l’inizio dei lavori.
La mancanza di una prospettiva temporale chiara alimenta l’incertezza e rischia di prolungare ancora per anni l’abbandono dell’immobile.
⸻
2. Un bene pubblico lasciato al degrado
Ricordiamo che la Residenza “XXIV Maggio” è chiusa ormai da anni e versa in condizioni di visibile degrado, con un impatto negativo sul decoro e sulla sicurezza dell’intero quartiere di San Prospero.
Pur comprendendo le ragioni tecniche della chiusura, riteniamo inaccettabile che un bene pubblico di tale valore resti inutilizzato e abbandonato senza un piano concreto di valorizzazione temporanea o definitiva.
⸻
3. Il diritto allo studio e la carenza di alloggi accessibili
Il DSU sostiene che l’attuale disponibilità di posti letto sia sufficiente a soddisfare la domanda degli aventi diritto secondo graduatoria.
Tuttavia, sappiamo bene — e le cronache cittadine lo confermano — che la difficoltà abitativa degli studenti a Siena va ben oltre le graduatorie DSU: molti giovani, pur non rientrando nei parametri ISEE, non possono permettersi i canoni del mercato privato.
La chiusura della Casa dello Studente di San Prospero sottrae 155 posti potenziali in una città che ha urgente bisogno di soluzioni abitative accessibili per studenti, dottorandi e fuori sede.
Il diritto allo studio, lo ricordiamo, non si esaurisce nel soddisfare le graduatorie, ma si realizza nel garantire pari opportunità di accesso e condizioni dignitose per tutti gli studenti.
⸻
4. Un invito al dialogo e alla collaborazione
Il nostro obiettivo non è la polemica, ma la costruzione di un percorso condiviso tra istituzioni, cittadini e università.
Chiediamo quindi:
• l’apertura di un tavolo pubblico di confronto tra DSU, Comune, Università e rappresentanti del comitato cittadino;
• la valutazione di usi temporanei dell’edificio (es. spazi studio, attività culturali, residenze transitorie a canone calmierato), in attesa dei lavori strutturali;
• e l’impegno a comunicare periodicamente lo stato di avanzamento delle procedure tecniche e amministrative.
⸻
Conclusione
La Residenza “XXIV Maggio” non è solo un edificio: è un simbolo di comunità, di vita universitaria e di diritto allo studio.
Lasciarla nel silenzio e nel degrado significa perdere un pezzo della storia sociale e culturale di Siena.
Siamo convinti che, con trasparenza, collaborazione e visione, sia possibile restituire alla città e agli studenti un luogo vivo, utile e condiviso”.