L'esponente del Pd commenta il risultato vincente dello schieramento progressista

COLLE VAL D’ELSA. Le elezioni del 12 e 13 ottobre confermano Eugenio Giani alla presidenza della Regione e
rafforzano il ruolo del Partito Democratico, prima forza politica della regione, nonostante
l’indubbia importanza rappresentata dal campo largo voluto dalla segretaria Elly Schlein.
Riccardo Vannetti, capogruppo del centrosinistra nel consiglio comunale di Colle ed esponente del Pd, offre la propria analisi sul risultato elettorale della Toscana.
“La Toscana si conferma una terra di centrosinistra: lo schieramento progressista raggiunge il 54%, mentre la destra si ferma poco sotto il 41% – dice Vannetti -. Un risultato netto, che segna non solo una vittoria elettorale, ma anche una vittoria politica e culturale. Questo voto dice una
cosa semplice e potente: quando il campo progressista è largo, credibile e unito, vince. È la prova concreta che la linea perseguita da Elly Schlein – costruire una coalizione plurale, capace di tenere insieme anime diverse ma complementari – funziona. Un progetto che non si limita a sommare sigle, ma punta a ricucire comunità, restituendo senso e visione a un elettorato che per troppo tempo si è sentito diviso o disorientato”.
“Il Partito Democratico resta il primo partito della regione – continua il capogruppo Dem -, con oltre il 34% dei consensi, confermando il suo ruolo centrale e la sua capacità di rappresentare la parte più solida e consapevole del Paese, grazie anche al lavoro svolto dal segretario Emiliano
Fossi. Allo stesso tempo, il calo generale della partecipazione – più di un elettore su due ha scelto di non votare – ci obbliga a una riflessione seria. Senza una partecipazione ampia e convinta – afferma Vannetti -, la democrazia stessa perde forza, e la politica rischia di ridursi a rappresentazione più che a rappresentanza. Da sottolineare anche il risultato delle altre forze della coalizione, che testimoniano un equilibrio interessante e la possibilità di una crescita ulteriore: la lista Casa Riformista, costruita intorno al lavoro di Eugenio Giani, si attesta intorno all’8,9%, Alleanza Verdi e Sinistra conferma il suo peso con il 7%, il Movimento 5 Stelle, pur fermandosi sotto il 5%, contribuisce in modo
determinante alla vittoria complessiva. Tutti insieme, questi numeri dicono che la pluralità non è una debolezza, ma una risorsa, e che la vera forza del centrosinistra sta nella capacità di restare coesi anche quando è più difficile, non a seconda delle stagioni o delle convenienze,
anche all’interno del Partito Democratico stesso in tutti i suoi livelli organizzativi – locale,
provinciale, regionale e nazionale”.
“La Toscana si è dimostrata ancora una volta una terra di valori, democratica e antifascista, civile e solidale – aggiunge -. Una regione che respinge i linguaggi violenti e le semplificazioni urlate, scegliendo la responsabilità e il buon governo. E in un contesto politico nazionale dove spesso prevale la divisione, questo risultato assume un valore simbolico
fortissimo. C’è dispiacere per la mancata elezione di Antonella Bundu, che ha condotto una campagna coraggiosa e coerente, andando oltre la propria lista. Ma se sommiamo i risultati dell’intero campo progressista, la Toscana “rossa” e democratica sfiora il 60% dei voti: un dato che racconta un’identità viva e non scontata”.
“Il messaggio che arriva da questa tornata – conclude Vannetti – è chiaro: unità, coerenza e continuità devono restare i cardini del nostro percorso. Dividersi o cambiare direzione a
seconda delle convenienze, significa disperdere un patrimonio politico, umano e culturale costruito in decenni di partecipazione e di impegno civile. La casa del popolo è rimasta. E dobbiamo impegnarci, tutte e tutti, perché resti sempre casa del popolo, aperta, viva, accogliente. Un luogo politico e morale da cui ripartire ogni volta che qualcuno prova a dividerci”.